
Prima sono entrati in scena, prepotentemente, per un possibile ruolo nell’infezione da Sars-CoV-2, subito smentito dalle principali associazioni scientifiche e dalle Istituzioni regolatorie. Oggi gli ACE-inibitori, così come i bloccanti del recettore dell’Angiotensina II, sono di nuovo sotto il microscopio dei ricercatori per un potenziale effetto positivo che va indagato, ma emerge comunque da un grande studio pubblicato sulla rivista Hypertension, dell’American Heart Association. Il motivo? L’assunzione regolare di questi farmaci, utilizzati in caso d’ipertensione e non solo, potrebbe associarsi ad un minor rischio di sviluppare il tumore del colon-retto, uno dei principali “big-killer” in senso oncologico. Si tratta di un’osservazione che mette chiarezza sull’argomento, visto che il ruolo di questi medicinali è stato molto discusso in chiave oncologica anche per la comparsa di studi che parevano portare a conclusioni opposte. Secondo Wai K. Leung, coordinator della ricerca e docente all’Università di Hong-Kong “questo è il primo studio che mostra i potenziali effetti positivi degli Ace-inibitori e degli antagonisti dei recettori per l’angiotensina II sullo sviluppo del tumore colorettale ed è basato su un ampio gruppo di pazienti che risultavano del tutto sani (per questa specifica patologia oncologica) all’inizio della ricerca”. L’analisi ha preso in esame quasi 188.00 pazienti adulti reclutati a Hong Kong tra il 2005 e il 2013, con una colonscopia negativa per tumore all’inizio dello studio. Dall’indagine è emerso che chi assumeva farmaci per l’ipertensione con gli ACE-inibitori o i bloccanti per il recettore dell’angiotensina II aveva un rischio ridotto del 22 per cento di sviluppare tumore del colon-retto nei tre anni seguenti l’osservazione. Inoltre i benefici, che si sono mantenuti nei primi tre anni dalla colonscopia negativa, sono stati osservati in soggetti di età uguale o superiore ai 55 anni, così come in soggetti che avevano una storia clinica di polipi al colon. Secondo Leung “quando questi farmaci vengono assunti da pazienti con ipertensione, scompenso cardiaco e malattie renali la riduzione del rischio di tumore colorettale dovrebbe essere un fattore addizionale per I medici nella scelta dei farmaci antipertensivi”.
Come agiscono i farmaci
La scelta della terapia va sempre fatta dal medico. In ogni caso gli ACE-Inibitori possono essere utilizzati in quasi tutti i pazienti, e agiscono su un particolare sistema di controllo della pressione localizzato nei reni. Non vanno assunti in gravidanza e se c’è un marcato restringimento delle due arterie renali. Tosse secca, netto abbassamento della pressione quando si sta in piedi, leggere alterazioni del gusto i problemi più frequentemente riscontrati nei pazienti in cura da tempo. Gli antagonisti dei recettori dell’angiotensina II agiscono in ultima istanza sull’ormone omonimo, che contribuisce a regolare la pressione. Come gli Ace-inibitori sono molto maneggevoli, e presentano le stesse controindicazioni. Non danno però la tosse secca come effetto collaterale.
(FM)