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Pochi passi in più ogni giorno per ridurre il rischio di morte per malattie cardiovascolari

Credit: Sincerely Media / Unsplash
Credit: Sincerely Media / Unsplash 
Combattere la sedentarietà riduce la possibilità di decesso per infarto, ictus e altre patologie di cuore e arterie. Anche solo 1000 passi in più ogni giorno abbassano i rischi. Ma occorre essere regolari. E fare i giusti controlli se si fa sport
2 minuti di lettura

Il signore e la signora Rossi sono la classica coppia che passa quotidianamente dal divano all'automobile e viceversa. Per loro, pensare di arrivare ai classici 10.000 passi al giorno che consigliano le app appare una vera e propria "missione impossibile".

Ma ciò che conta, più che l'obiettivo, è modificare le abitudini, magari anche senza strafare e trasformarsi in maratoneti. Secondo uno studio presentato al Congresso dell'American Heart Association tenutosi a Chicago, anche semplicemente aggiungere 1.000 o addirittura 500 passi ad una giornata potrebbe arrivare ad allungare la vita. A patto, ovviamente, che tutti i giorni ci si ricordi di fare la classica passeggiata, più lunga possibile. Per avere effetti positivi ad ogni età.  

Più si cammina, più si vive a lungo

Detto che non esiste il numero "magico" che correla passi e salute, lo studio coordinato da Maciej Banach dell'Università polacca di Lodz parte dall'analisi di 17 ricerche che offrono informazioni sull'associazione tra conta dei passi quotidiani, decessi per tutte le cause e morti cardiovascolari.

In tutto sono stati monitorati quasi 227.000 adulti per un periodo medio di circa sette anni. Cosa emerge dalla metanalisi? Semplicemente aumentare di 1000 passi al giorno la quantità di cammino comporta una probabilità inferiore del 22% di decesso e l'incremento soli 500 passi quotidiani nella lunghezza della camminata si associa ad un calo del 7% dei decessi per cause cardiovascolari. ma siamo solo all'inizio delle verifiche del rapporto tra passi quotidiani e mortalità: camminare di più meglio se molto di più, modifica drasticamente le curve del rischio.

Cosa comporta camminare per cuore ed arterie

Solamente considerando i decessi per cause cardiovascolari, gli esperti coordinati da Banach hanno considerato come punto di partenza la quota di 2350 passi. Se si arriva ai 4000 passi, il calo del rischio di morte per problematiche cardiovascolari come infarti ed ictus (e non solo) scende del 16% nel periodo di osservazione e arriva quasi a dimezzarsi se la quota dei passi consente di sfiorare i 7000 passi al giorno.

Per chi supera i 10.000 passi, attestandosi a circa 10.400 passi al giorno, la probabilità di decesso per problematiche cardiovascolari crolla addirittura del 67%. Insomma, più si cammina e meglio è. Ma non bisogna imporre sforzi eccessivi e proporre obiettivi irraggiungibili a chi ha problemi di cuore. Secondo Banach, anche fare solo 1000 passi in più ogni giorno è importante. L'importante è che ci sia la necessaria costanza e che la lotta alla sedentarietà sia quotidiana.

Benefici per l'intero organismo

La ricerca ha un limite importante: si basa solo sull'osservazione di quanto avvenuto e non consente di misurare precisamente l'impatto di un intervento specifico. Occorre quindi misurare i potenziali benefici dei passi extra di ogni giorno in studi randomizzati e controllati ben progettati su diverse popolazioni. Ma lo studio segnala una volta di più l'importanza della prevenzione del rischio cardiovascolare attraverso l'attività fisica regolare.

"La tendenza all'inattività degli italiani è manifesta: un terzo di noi è sedentario e, valutando solo i meno giovani, secondo l'ISTAT e l'Istituto Superiore di Sanità è fisicamente attivo appena il 36.4% tra i 60-64enni ed il 37.3% tra i 65-74enni - spiega Claudio Ferri, ordinario di Medicina Interna all'Università de L'Aquila. Lo studio conferma quanto recentemente emerso in un lavoro pubblicato su Circulation condotto su 116.221 adulti statunitensi seguiti per ben 30 anni che ha dimostrato come l'attività fisica regolare abbatta non solo la mortalità cardiovascolare, ma anche quella totale, cioè dovuta, ad esempio, ai tumori".

Cosa bisogna fare?

Dalle analisi emerge che il beneficio legato alla lotta al divano non sia evidente solo tra i veri e propri sportivi, ma anche per chi cammina tutti i giorni per un'ora, non prende l'ascensore e cerca di evitare la macchina.

"Addirittura, in un curioso, ma non unico nel suo genere, lavoro di Dos Santos e collaboratori apparso appena tre mesi or sono su JAMA Internal Medicine, persino lo sportivo della domenica - cioè quel bizzarro personaggio che troviamo in ufficio o spaparanzato sul divano per 5-6 giorni alla settimana e vediamo correre o giocare a tennis il sabato e/o la domenica - ha visto ridursi di circa il 10% la mortalità totale rispetto al sedentario - fa sapere Ferri. Lo studio ha valutato ben 350.978 individui, con una età media di 41 anni, seguiti prospetticamente per 10.4 anni. Chi fa attività fisica, infatti, anche moderata: è più sereno, sta meglio e vive di più dei sedentari. Una volta fatti i dovuti controlli preliminari, quindi, occorre muoversi. E regolarmente".