Si apre il Fedriga bis: dopo Pasqua i primi incontri per la nuova giunta
Ieri la cerimonia di attribuzione delle funzioni. Martedì primi incontri per comporre la giunta
Diego D’Amelio
TRIESTE Cominceranno fra martedì e mercoledì i faccia a faccia che il presidente Massimiliano Fedriga avrà con i segretari dei partiti di centrodestra in vista della costruzione della giunta. Gli assessori saranno dieci. Ci sono tre settimane di tempo per mettere a punto la quadra, ma il governatore prevede tempi rapidi perché nella maggioranza regna un clima di grande concordia. Poi si tornerà all’azione di governo, con una priorità data alla sanità (e in prospettiva l’incremento del contributo del privato accreditato al sistema) e nell’immediato alla crisi Wärtsilä. Sullo sfondo l’intenzione di modificare la legge elettorale.
Trieste, Fedriga proclamato presidente del Friuli Venezia Giulia
Ieri il presidente è stato proclamato ufficialmente a Udine e si è insediato a Trieste con una breve cerimonia formale di assunzione delle piene funzioni, tenutasi a mezzogiorno nel palazzo della Regione di piazza Unità. Quindi Fedriga si concede alle domande dei giornalisti, prima di salutare calorosamente i rappresentanti politici presenti: il coordinatore della Lega Marco Dreosto, gli esponenti di Fdi Claudio Giacomelli e Fabio Scoccimarro, i forzisti Sandra Savino e Michele Lobianco.

«Fa piacere proseguire il lavoro», dice Fedriga, secondo cui «il risultato elettorale è il risultato del lavoro di una squadra, una maggioranza, una giunta e un Consiglio che hanno lavorato bene in periodi difficili. Non posso che ringraziarli. Spero che riusciremo a garantire quella continuità mancata per tanto tempo al Friuli Venezia Giulia: serve una visione di più ampio respiro rispetto a una sola legislatura».
Il governatore spiega che la prossima settimana (martedì o mercoledì) cominceranno le consultazioni con i partiti. Basterà una settimana per chiudere? «Non lo so, sono ottimista – risponde Fedriga ai giornalisti – e non credo ci saranno problemi di equilibri, perché mi sembra ci sia grande condivisione. Forse servirà un po’ di tempo per ottimizzare le rispettive competenze», leggasi le deleghe da assegnare agli assessori. Che dovrebbero essere di nuovo dieci: «Credo di sì», conferma Fedriga.

Tra le priorità c’è la riforma della sanità regionale. Fedriga evidenzia come «vogliamo continuare a potenziare le strutture pubbliche, ma il privato accreditato può svolgere un supporto al sistema, offrendo prestazioni universalistiche e gratuite, perché il privato accreditato fa parte del sistema pubblico, ma la struttura che eroga il servizio è privata. In Veneto l’apporto è il 15%. In Emilia Romagna il 14%, in Campania e Puglia supera addirittura il 20%. In Friuli Venezia Giulia siamo all’8,9%».
E poi ci sono «le diverse altre pratiche che dobbiamo portare avanti: il lavoro e penso a Wärtsilä, il cambio di concessionario dell’autostrada A4, gli investimenti internazionali, la logistica, l’innovazione dell’idrogeno, gli investimenti sulla transizione energetica: tutte cose su cui abbiamo dato un’impostazione e che vogliamo continuare».
La stampa chiede se il governatore ha in mente la riforma elettorale: «Ci sono oggettive distonie. Una forza prende il 16,5% (il Pd, ndr) e ha più seggi di una che ha il 17-18%, mentre in altre regioni si va col proporzionale. Bisogna coniugare i doverosi diritti delle minoranze, senza andare a scapito della volontà degli elettori». Il presidente però non vuole intromettersi: «È competenza del Consiglio. Auspico ampia convergenza, ma non ci può essere un veto su tutto da parte delle minoranze. Non mi sembra comunque la priorità».
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