Autonomisti e speciali a casa nostra
Paolo Mosanghini
UDINE. Quale Regione per il futuro? Quali sfide dovrà affrontare la prossima amministrazione? Come gestire la nostra Specialità, in chiave dinamica e moderna, in un momento in cui il Governo sta lavorando alla riforma dell’autonomia differenziata?
Sarà il confronto aperto nella prossima campagna elettorale, cominciata dopo che il centrosinistra ha scelto l’autonomista Massimo Moretuzzo per guidare la coalizione contro il centrodestra di Massimiliano Fedriga. Dopo mesi di trattative si è raggiunto l’accordo anche con i Cinquestelle. Manca all’appello il Terzo polo che si sta preparando e nei prossimi giorni ufficializzerà il candidato.
L’Autonomia resta un punto basilare nella discussione politica, per la destra e per la sinistra.
Qualche giorno fa l’assessore Alessia Rosolen ha incontrato a Roma il ministro dell’Istruzione Valditara per la prosecuzione del percorso di regionalizzazione del sistema scolastico del Friuli Venezia Giulia. Da anni c’è un progetto di attuazione, ma già si palesano i sindacati contrari.
La Sanità regionalizzata in Friuli Venezia Giulia, un settore che impegna quasi due terzi del bilancio regionale, è stata ed è un punto fermo, ora richiede una revisione alla luce dei costi e delle nuove necessità che stanno emergendo e una modifica anche dei rapporti di competenze ed economici con lo Stato. La Regione gestisce inoltre Autonomie, Comparto unico, Imu. E pure il Trasporto pubblico. Ma i collegamenti (treni, aerei) da e per il Friuli Venezia Giulia si fermano prima.
“Padri e madri a casa nostra” è lo slogan di Moretuzzo, a significare che ci si deve prendere cura di questa terra. Come? Sarà interessante analizzare le proposte di tutti i candidati in corsa per capire come intendano intervenire per rendere più competitiva la Regione.—
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