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Le guide del Messaggero Veneto

A tavola con il Mv, il menù delle feste con i consigli degli chef stellati

Dall’antipasto al dolce (anche in versione vegana), passando per vino, spumante e l’apparecchiatura: abbiamo chiesto aiuto ad esperti e chef stellati per preparare il pranzo o la cena delle feste indimenticabile

Aggiornato alle 3 minuti di lettura

Mancano ormai solo una manciata di giorni a Natale e tutti saremo completamente immersi nei preparativi. Addobbi, regali, ma soprattutto il cibo, protagonista indiscusso di questa festa amata e attesissima. Le tradizioni, si sa, sono una componente forte nel nostro Paese e si differenziano di città in città, di regione in regione, lasciando però sempre spazio ad un pizzico di modernità. Oggi non vogliamo proporvi una sola ricetta, ma un intero menu.

Un misto di piatti classici e prelibatezze moderne per lasciare tutti a bocca aperta in questi giorni tanto speciali. Natale 2022, il menu completo: le ricette da portare a tavola il cenone della Vigilia e il 25 Dicembre.

Nella ritualità e nell’atmosfera sognante delle feste natalizie si inseriscono mode e tendenze del presente. Qualcosa che non passerà mai di moda è il bon ton e le regole dell’accoglienza, uno dei valori più importanti per chi riceve. Può capitare inoltre di dover organizzare una cena speciale con ospiti d’onore o semplicemente di voler creare un’atmosfera elegante, ma senza sapere bene come atteggiarsi, specie se non si è soliti frequentare spesso il “signor Galateo” delle grandi occasioni. 

Dalla scelta dei posti a tavola alle posate passando per l’abito giusto per ogni occasione, abbiamo chiesto aiuto a Roberta Colle, appassionata di cucina e benessere ma anche conoscitrice delle regole dell’ospitalità, con un innato buon gusto nel curare ogni dettaglio dei preparativi e dei gesti di convivialità.

Telefonate di auguri. Conversazioni emozionanti. Incontri importanti. Acquisti. Piccole creazioni artigianali. Dettagli scintillanti. C'è posto per gli antipasti di Natale tra tutti questi preparativi? Noi diciamo di sì. Anzi, diciamo di più. Ovvero che la definizione stessa di antipasto (qualcosa che anticipa il pasto) in questa festa non è corretta. Gli antipasti per Natale sono una parte fondamentale del menù e vanno scelti con molta attenzione. 

Una tavolozza di colori, odori e sapidità ci viene offerta dal territorio e dalla stagionalità. Pesce per la cena della Vigilia, sì, ma quello “nostro”, delle “nostre acque”. Parliamo della trota Regina e delle seppie di Marano. Ma c’è molto altro. Perché non pensare anche ai prodotti della terra, quelli della tradizione dei nostri nonni? Sì, la mente va subito al bollito misto, alla rosa di Gorizia o ai blecs conditi con patate e Montasio. Abbiamo chiesto consiglio a cinque grandi chef friulani che ci hanno dato otto buoni consigli per le ricette degli antipasti di Natale

A Natale si sa che le lasagne e i cannelloni sono senza ombra di dubbio i primi piatti preferiti da portare in tavola. A questi si aggiungono altri primi prelibati e raffinati. C’è chi punta sui ravioli, c’è chi preferisce di gran lunga scommettere su primi piatti esclusivamente a base di pesce e chi non rinuncia in alcun modo al primo natalizio da preparare al forno.

È così che in questa speciale selezione di primi piatti da portare in tavola a Natale non possono in alcun modo mancare quelli più tradizionali e qualche nuova ricetta che unisce gli antichi sapori ai nuovi gusti (anche con un occhio alla linea).

A Natale tra i piatti forte ci sono soprattutto i secondi, un mix di sapori e profumi che parlano alla nostra terra. Sono soprattutto ricette di carne – perfette per Capodanno – ma non mancano sulle nostre tavole selezioni anche di pesce. Il re e la regina delle feste sono loro, il cotechino e la brovada. Un primo che ci riporta indietro di anni, nella nostra infanzia, nella casa dei nonni. Tanti chef hanno dato un tocco in più a questa straordinaria ricetta della tradizione. 

Quanto alle proposte di pesce, vi suggeriamo lo sformatino di capasanta con una ricetta che arriva direttamente dalla Val Tramontina. 

Che voi siate team carne o pesce, abbiamo raccolto qui per voi tantissime idee su come organizzare il vostro pranzo o la cena della Vigilia. Scegliete le ricette che vi ispirano di più e divertitevi ai fornelli con i consigli di cinque chef stellati.

Chi dice che non c’è festa se mancano carne e pesce? La nostra terra è ricca di alternative gustose da portare a tavola. Per questo speciale di Natale, infatti, abbiamo pensato anche a un’alternativa vegana. 

Antipasti vegetali con creme di accompagnamento al cavolo nero o alla zucca, prodotti di stagione, primi, secondi e anche il dolce. Abbiamo raccolto per voi  i consigli del ristorante “Al Tiglio” di Moruzzo, specializzato in cucina vegana, garanzia di una rivisitazione in chiave rigorosamente vegetale eppure appagante del menu delle feste. 

I latini dicevano “dulcis in fundo” e in effetti la parte che preferiamo del menù di Natale, e di tutte le feste, è proprio il dolce. 

Anche in questo caso ci viene in aiuto la tradizione culinaria del nostro territorio. Subito la mente va alla gubana, la regina delle feste, preparata in modo sapiente nelle Valli del Natisone, con il suo soffice impasto ripieno di noci, uvetta e un mix variabile di altre componenti, che cambiano leggermente da produttore a produttore, rendendo di fatto unica ogni versione.

Ma non può nemmeno mancare il torrone che, nel consiglio dei nostri chef, si accompagna con una soffice spuma di mandorla, sorpresa di gelato al miele, frutta secca, streuzel al cioccolato e polvere d’arancia. 

Dal Cividalese a Pordenone, ecco allora due dolci che non possono mancare sulle nostre tavole. 

Cosa manca a questo punto sulla nostra tavola natalizia? Il vino, certamente. Il menù di Natale con ile etichette friulani rappresenta un connubio ideale.

La scelta ideale si ottiene dopo un’attenta valutazione del cibo e del vino, analizzando tutte le sue componenti. I criteri generali per abbinare al cibo il giusto vino si basano su due criteri generali: l’abbinamento per concordanza (vini dolci con i dessert) e l’abbinamento per contrapposizione (sensazioni del vino in contrasto a quelle del cibo).

Abbiamo chiesto aiuto a un esperto come Alessandro Pareschi, docente di laboratorio di sala all’Isis Stringher di Udine, sommelier e referente alla didattica all’Ais Fvg.

Hanno collaborato a questo speciale: Martina Del Piccolo, Lucia Aviani, Gabriele Giuga, Laura Pigani e Maurizio Cescon

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