Fiera del lavoro, ecco i volontari che organizzano l’evento: “Una grande opportunità per i giovani”

Da una parte, Lorenzo, 23 anni, ha avuto un’esperienza su ambedue i fronti della fiera, avendo partecipato sia per fare dei colloqui sia come volontario. Filippo, invece, è ormai un’esperto, avendo preso parte a 5 fiere, compresa quella di quest’anno
Nata dall’istanza di giovani universitari, la Fiera del Lavoro - organizzata dall’associazione Alig (Associazione dei laureati di Ingegneria gestionale) in programma l’11 e 12 novembre a Udine al Teatro San Giovanni da Udine - è un evento tutto per i giovani e per il loro futuro. Il suo cuore pulsante sono proprio i volontari, appassionati e pieni di energia, che ogni anno portano avanti la fiera. Abbiamo deciso di intervistare Filippo Del Ben e Lorenzo Venturini, due “veterani” della Fiera e membri di Alig.
Da una parte, Lorenzo, 23 anni, ha avuto un’esperienza su ambedue i fronti della fiera, avendo partecipato sia per fare dei colloqui sia come volontario. Filippo, invece, è ormai un esperto, avendo preso parte a 5 fiere, compresa quella di quest’anno.
Grazie alla loro conoscenza dell’evento, possiamo discutere alcuni dei suoi aspetti più rilevanti. Approfittiamo subito della loro lunga esperienza per chiedere qual è stato lo sviluppo della Fiera nel corso degli anni. Lorenzo e Filippo concordano nel vedere una costante crescita a livello di numeri: «Quest’anno, la fiera ha segnato un nuovo record con 80 aziende partecipanti, mai così tante, nemmeno prima della pandemia. È un traguardo notevole in quanto dimostra che l'evento funziona: non è organizzata seguendo la tradizionale struttura delle fiere del lavoro ma comprende anche attività, a cui persone anche non direttamente coinvolte nei colloqui, possono interessarsi. Ad esempio, vengono proposti interventi di personaggi di spessore, quali Paolo Bonolis».
Quest’anno la manifestazione mantiene un duplice format, digitale e in presenza: «Da una parte, ciò permette alle aziende straniere di partecipare, eliminando la distanza e offrendo opportunità lavorative all’estero. Dall’altra, risulta particolarmente utile il processo di scrematura dei candidati: mandando il proprio curriculum anticipatamente, le aziende selezionano chi intervistare, potendo così dedicare più tempo ai “profili”più promettenti».
Parlando di giovani e di posti di lavoro, sorge spontanea la domanda relativa alla comunicazione tra mondo dell’istruzione e mondo de lavoro.. È un punto chiave quello di cui ci parla Lorenzo in quanto al giorno d’oggi ci troviamo di fronte a una crisi disoccupazionale che affligge specialmente i giovani, che hanno spesso difficoltà a trovare lavoro. La Fiera dimostra invece che i posti ci sono e che le aziende sono a caccia di giovani talenti.
L’esperienza di Lorenzo come colloquiante ce lo dimostra: «La Fiera mi ha mostrato le opportunità lavorative che avevo dopo la triennale, ma soprattutto mi ha aiutato ad instaurare dei rapporti con diverse ditte, con cui ancora oggi sono in contatto, per futuri posti di lavoro».
L’evento è una grande possibilità per chiunque voglia mettersi in gioco e per chi vuole comprendere quale sia oggi l’incontro tra domanda e offerta. Su questo punto si apre una parentesi sul mondo della scuola e su come la Fiera possa, magari in futuro, aiutare gli studenti delle superiori nella scelta del corso universitario. «È importante che gli studenti si chiedano, se quella facoltà permetterà loro di trovare lavoro o no» ci dice Filippo e continua «conoscere il mercato del lavoro è essenziale per i giovani. Prima di iscriversi a una facoltà, è bene sapere quali profili ricercano le aziende, senza ostinarsi a disertare discipline che poi potrebbero offrire grandi opportunità di impiego».
Oggi la ricerca di un'occupazione è diventata un’odissea per i giovani ma eventi come la Fiera del Lavoro di Udine rappresentano una grande opportunità. Questo è però possibile grazie anche all’opera di giovani volontari, come Filippo e Lorenzo, pronti a mettersi al servizio degli altri giovani.
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