Gli Usa si illudono con Weah, un rigore di Bale salva il Galles
Il figlio d'arte fa sognare gli americani, un penalty chiude il match sull'1-1
Stefano ScacchiCreato da

La freschezza degli Stati Uniti annullata dalla tenacia del Galles che tornava nella fase finale di un Mondiale 64 anni dopo la prima e unica partecipazione nel 1958. Il pareggio è stato il frutto della perfetta divisione di un tempo a testa: il primo per gli americani, il secondo per i britannici. Un equilibrio sancito dai gol di una giovane stella emergente e di un leader esperto che non vuole abbandonare la scena. Il 22enne Timothy Weah, figlio dell’ex gloria del Milan e ora presidente della Liberia, George. E il 33enne Gareth Bale che sta concludendo la carriera a Los Angeles dopo tanti trionfi col Real Madrid.
La velocità dei giovani degli Stati Uniti mette in crisi il Galles lentissimo in tutti i reparti. A centrocampo Adams e Musah volano. McKennie, uscito dolorante nel secondo tempo, colpisce soprattutto per la pettinatura con ciuffo bianco, rosso e blu: i colori della bandiera. Nel tridente Pulisic e Weah sono imprendibili. Il numero 10 inventa un assist per Weah junior che supera Hennessey con un tocco molto raffinato e astuto. Timothy centra un obiettivo mai raggiunto dal padre: segnare nella fase finale di un Mondiale. Il Galles ribalta la partita con l’ingresso di Moore al posto di James. Concretizza Bale che conquista un rigore con astuzia e lo trasforma.
Nella prima mezzora i telespettatori italiani sono stati frastornati dalla bizzarra grafica Rai dove al posto del classico Usa è comparso un improbabile ‘Sua’, acronimo di Stati Uniti d’America, al quale faceva da contraltare anche l’italianizzazione degli avversari con la sigla Gal. Dopo un terzo di gara è tornata la normalità anglofona delle competizioni sportive internazionali con Usa e Wal (Wales).
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