Bianconeri imballati e l’Ascoli strappa il pari
2 minuti di lettura

UDINESE-ASCOLI 2-2
UDINESE (4-3-3) Belardi; Isla (1’ st Cuadrado), Zapata (1’ st Coda), Felipe (1’ st Domizzi), Lukovic; Inler, D’Agostino, Asamoah (1’ st Obodo, 14’ st Romero); Sanchez (38’ st Caruso), Floro Flores (1’ st Corradi), Di Natale (23’ st Orellana). Allenatore Marino.
ASCOLI (4-4-2) Frezzolini (17’ st Melillo); Gazzola (1’ st Jaager), Marino (1’ st Portin), Micolucci (17’ st Siniscalchi), Giallombardo (25’ pt Potenza); Sommese (1’ st Giorgi), Mattila (17’ st Justino William), Luci (17’ st Ilari), Pesce (17’ st Ciofani); Falconieri (1’ st Moro), Lupoli (17’ st Cognigni). Allenatore Pane.
ARBITRO Pinzani di Empoli.
MARCATORI Al 12’ Di Natale, al 19’ Sommese su calcio di rigore; nella ripresa, al 22’ Cognigni, al 30’ Romero.
NOTE Spettatori 600 circa.
dall’inviato Pietro Oleotto
MONTEPULCIANO. La brezza delle colline senesi regala un pareggio all’Udinese nel primo vero test della stagione, visto che, dopo i dilettanti, ieri l’avversaria sul “ring” verde di Montepulciano era l’Ascoli, formazione di serie B che sta lavorando con l’obiettivo di una tranquilla salvezza shakerando esperienza (Sommese, Giallombardo, Frezzolini) e gioventù (Lupoli, Mattila).
Dall’altra parte una squadra ancora imballata, un po’ troppo lenta e prevedibile per spiazzare gli ascolani, nonostante la qualità delle giocate sviluppate sfruttando l’eredità della scorsa stagione, soprattutto nel primo tempo, quando i “vecchi” hanno messo sul piatto della bilancia il collaudatissimo 4-3-3.
Facile capire, dunque, che la prima parte della recita è stato il modo per rivedere Totò (versione) sceicco, o almeno quello che si sta preparando per cercare di essere protagonista all’inizio del campionato, tra un mese. Niente “rabone”, nessun colpo a sensazione, ma tanta concretezza, anche se non accompagnata – logicamente – sempre dalla precisione. La prova di tutto questo già dopo dodici minuti, quando Di Natale si è avventato sul pallone lavorato e crossato da Sanchez da destra. Colpo di testa e buona notte Frezzolini. Lo sceicco vuole ritornare quello di una volta, una tentazione mondiale anche per Lippi e per questo cerca di bruciare le tappe.
Dopo appena sette giri di lancette, invece, Felipe brucia il vantaggio bianconero, con una strattonata fin troppo sbadata che si trasforma in oro per Lupoli che così regala un rigore a Sommese che trasforma senza troppi problemi. L’Udinese gioca, cerca la giocata di qualità, ma non riesce a raddoppiare, l’Ascoli spara qualche colpo di rimbalzo, si appoggia sugli errori di misura della squadra di Marino, ma sbatte sempre contro Belardi, ieri piazzato tra i pali per tutti e 90 i minuti, visto lo stop precauzionale di Handanovic (che ha fatto il paio con quello di Pasquale). Belardi che ha risposto alle bordate ascolane anche a inizio ripresa (destro di Luci al 4’), quando l’Udinese si è ripresentata in campo con un volto decisamente diverso.
Cuadrado sulla fascia destra, Coda e Domizzi al centro della difesa, Obodo sulla mediana, Corradi al centro dell’attacco. Un look durato pochissimi minuti, fino alla botta al ginocchio che ha consigliato Obodo al forfait, anche in questo caso a puro scopo precauzionale: è così che al posto del nigeriano è entrato lo spagnolo Romero per far vedere che con i piedi questo ragazzino ci sa fare. Con il secondo Niño in campo, piazzato a sinistra in un centrocampo esperto e talentuoso completato da D’Agostino (ordinato) e Inler (alla ricerca della forma migliore), l’Udinese ha dato vita a degli “strappi” interessanti, nonostante la girandola di cambi da entrambe le parti.
Girandola che forse ha favorito il vantaggio ascolano, arrivato su un’azione che ha evidenziato gli imbarazzi di Cuadrado in fase di difensiva: cross da sinistra sul fronte d’attacco dell’Ascoli e incornata del carneade Cognigni per il 2-1. Il pareggio alla mezz’ora, giusto, meritato, firmato dal Niño 2, con una botta di sinistro da più di venti metri: 2-2 firmato Romero. Giù il sipario: per la vera Udinese bisogna ancora aspettare.
UDINESE (4-3-3) Belardi; Isla (1’ st Cuadrado), Zapata (1’ st Coda), Felipe (1’ st Domizzi), Lukovic; Inler, D’Agostino, Asamoah (1’ st Obodo, 14’ st Romero); Sanchez (38’ st Caruso), Floro Flores (1’ st Corradi), Di Natale (23’ st Orellana). Allenatore Marino.
ASCOLI (4-4-2) Frezzolini (17’ st Melillo); Gazzola (1’ st Jaager), Marino (1’ st Portin), Micolucci (17’ st Siniscalchi), Giallombardo (25’ pt Potenza); Sommese (1’ st Giorgi), Mattila (17’ st Justino William), Luci (17’ st Ilari), Pesce (17’ st Ciofani); Falconieri (1’ st Moro), Lupoli (17’ st Cognigni). Allenatore Pane.
ARBITRO Pinzani di Empoli.
MARCATORI Al 12’ Di Natale, al 19’ Sommese su calcio di rigore; nella ripresa, al 22’ Cognigni, al 30’ Romero.
NOTE Spettatori 600 circa.
dall’inviato Pietro Oleotto
MONTEPULCIANO. La brezza delle colline senesi regala un pareggio all’Udinese nel primo vero test della stagione, visto che, dopo i dilettanti, ieri l’avversaria sul “ring” verde di Montepulciano era l’Ascoli, formazione di serie B che sta lavorando con l’obiettivo di una tranquilla salvezza shakerando esperienza (Sommese, Giallombardo, Frezzolini) e gioventù (Lupoli, Mattila).
Dall’altra parte una squadra ancora imballata, un po’ troppo lenta e prevedibile per spiazzare gli ascolani, nonostante la qualità delle giocate sviluppate sfruttando l’eredità della scorsa stagione, soprattutto nel primo tempo, quando i “vecchi” hanno messo sul piatto della bilancia il collaudatissimo 4-3-3.
Facile capire, dunque, che la prima parte della recita è stato il modo per rivedere Totò (versione) sceicco, o almeno quello che si sta preparando per cercare di essere protagonista all’inizio del campionato, tra un mese. Niente “rabone”, nessun colpo a sensazione, ma tanta concretezza, anche se non accompagnata – logicamente – sempre dalla precisione. La prova di tutto questo già dopo dodici minuti, quando Di Natale si è avventato sul pallone lavorato e crossato da Sanchez da destra. Colpo di testa e buona notte Frezzolini. Lo sceicco vuole ritornare quello di una volta, una tentazione mondiale anche per Lippi e per questo cerca di bruciare le tappe.
Dopo appena sette giri di lancette, invece, Felipe brucia il vantaggio bianconero, con una strattonata fin troppo sbadata che si trasforma in oro per Lupoli che così regala un rigore a Sommese che trasforma senza troppi problemi. L’Udinese gioca, cerca la giocata di qualità, ma non riesce a raddoppiare, l’Ascoli spara qualche colpo di rimbalzo, si appoggia sugli errori di misura della squadra di Marino, ma sbatte sempre contro Belardi, ieri piazzato tra i pali per tutti e 90 i minuti, visto lo stop precauzionale di Handanovic (che ha fatto il paio con quello di Pasquale). Belardi che ha risposto alle bordate ascolane anche a inizio ripresa (destro di Luci al 4’), quando l’Udinese si è ripresentata in campo con un volto decisamente diverso.
Cuadrado sulla fascia destra, Coda e Domizzi al centro della difesa, Obodo sulla mediana, Corradi al centro dell’attacco. Un look durato pochissimi minuti, fino alla botta al ginocchio che ha consigliato Obodo al forfait, anche in questo caso a puro scopo precauzionale: è così che al posto del nigeriano è entrato lo spagnolo Romero per far vedere che con i piedi questo ragazzino ci sa fare. Con il secondo Niño in campo, piazzato a sinistra in un centrocampo esperto e talentuoso completato da D’Agostino (ordinato) e Inler (alla ricerca della forma migliore), l’Udinese ha dato vita a degli “strappi” interessanti, nonostante la girandola di cambi da entrambe le parti.
Girandola che forse ha favorito il vantaggio ascolano, arrivato su un’azione che ha evidenziato gli imbarazzi di Cuadrado in fase di difensiva: cross da sinistra sul fronte d’attacco dell’Ascoli e incornata del carneade Cognigni per il 2-1. Il pareggio alla mezz’ora, giusto, meritato, firmato dal Niño 2, con una botta di sinistro da più di venti metri: 2-2 firmato Romero. Giù il sipario: per la vera Udinese bisogna ancora aspettare.
I commenti dei lettori