Un’altra magia di Di Natale abbaglia anche il Milan
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UDINESE-MILAN 1-0
UDINESE (4-4-2) Handanovic; Isla (27’ pt Basta), Coda, Domizzi, Lukovic; Lodi (37’ st Sammarco), D’Agostino, Inler, Pepe (32’ st Sanchez); Floro Flores, Di Natale. All. Marino.
MILAN (4-3-1-2) Storari; Oddo, Nesta, Kaladze, Zambrotta; Gattuso (14’ st Abate), Pirlo, Flamini; Seedorf; Pato (14’ st Ronaldinho), Inzaghi (28’ st Huntelaar). All. Leonardo.
ARBITRO Banti di Livorno.
MARCATORE Al 22’ Di Natale.
NOTE Angoli: 3-6. Recupero: 3’ e 4’. Ammoniti: Di Natale e Coda per proteste, Nesta e Seedorf per gioco falloso. Espulso: al 38’ st Flamini per doppia ammonizione. Spettatori: 20 mila circa di cui 7.039 paganti più quota abbonati (non comunicata).
di Pietro Oleotto
UDINE. Come costruire un gioiello con una gemma. L’Udinese apre il manuale dell’orafo al capitolo giusto e raccoglie la seconda vittoria di fila in casa, stavolta ai danni di una delle grandi, il Milan. Un Milan compassato per più di un’ora, nonostante lo svantaggio. Compassato e perfino sonnolento, nel ritmo e nella scelta delle soluzioni offensive, quasi tutte ancorate alle giocate - sull’elastico del fuorigioco - di Inzaghi, mentre il “giovin fenomeno” Pato finiva per una sera su Raitre, per una puntata di “Chi l’ha visto?”.
L’Udinese invece è riuscita a capitalizzare le virtù di un 4-4-2 offensivo, con Lodi a destra e Pepe sull’altro fronte del centrocampo, un modulo decisamente diverso, nello spirito, da quello visto a Napoli, anche perchè Isla è finito nuovamente dalla parte giusta, sulla corsia di destra, dove questa volta, vestendo i panni del terzino, ha sempre dominato l’avversario diretto e contribuito a costruire il gol da tre punti.
Proprio su una sua accelerazione, sfruttando la copertura di Pepe e la sponda di Floro Flores, il cileno è arrivato a un passo dalla linea di fondo, ha piazzato un dribbling secco a rientrare sul sinistro e ha calciato in modo quasi perfetto, tanto da superare Storari e farsi bloccare solo dal palo. Ma il “legno” non è stato crudele: ha restituito il pallone al campo e al destro di Di Natale che ha messo dentro il gol numero 7, senza trovare stavolta “sbandieratori” folli sulla sua strada. Uno a zero. Meritato.
Peccato soltanto che subito dopo la iella si sia ripresa tutto quello che la buona sorte aveva regalato all’Udinese nell’azione del vantaggio togliendole Isla (sospetta lesione muscolare alla coscia destra) e costringendo Marino a rendersi conto di quanto sia una iattura quel ruolo, visto che già a Napoli aveva dovuto sostituire il terzino destro. Ieri, alla mezz’ora, ha dovuto lanciare nella mischia il serbo Basta che ha risposto bene per un semi-esordiente, ma che non ha la fisicità di Isla in fase difensiva e che, quindi, ha dovuto alzare la soglia dell’attenzione ai massimi livelli (nel tempo degli inserimenti) con il Milan costretto dagli eventi ad avanzare il baricentro, ma senza convinzione.
Tanto che si sono viste ancora polvere di stelle bianconere in campo tra i due tempi: prima con un tiro da fuori area di Inler, poi con una perfetta combinazione tra i due attaccanti di Marino che ha portato l’Udinese a un soffio da raddoppio dopo appena una manciata di minuti della ripresa. Controllo in corsa di Floro Flores, steso da Nesta (poi ammonito), vantaggio concesso a Di Natale e volata verso la porta di Totò: tocco sull’uscita di Storari ed esultanza che si strozza nella gola del Friuli solo per colpa del palo.
Dieci minuti più tardi Leonardo decide di averne le tasche piene del mini-Pato e di un Gattuso che non è più caricato a Duracell come succedeva un tempo. Dentro Ronaldinho e Abate per creare qualche grattacapo alla difesa bianconera e poi anche Huntelaar per Inzaghi, mentre Marino nel finale spedisce in campo Sanchez e Sammarco per Pepe e Lodi.
Ma nell’ultima mezz’ora il Milan fa traballare l’Udinese soltanto una volta, quando Dinho apre un corridoio in area per Zambrotta e Seedorf raccoglie il rimpallo per spedirlo però sul corpo di Domizzi. Tutto qui il Leo-Milan che chiude anche in dieci: rosso a Flamini, nero per Galliani in tribuna. I tre punti restano in Friuli.
UDINESE-MILAN 1-0
UDINESE (4-4-2) Handanovic; Isla (27’ pt Basta), Coda, Domizzi, Lukovic; Lodi (37’ st Sammarco), D’Agostino, Inler, Pepe (32’ st Sanchez); Floro Flores, Di Natale. All. Marino.
MILAN (4-3-1-2) Storari; Oddo, Nesta, Kaladze, Zambrotta; Gattuso (14’ st Abate), Pirlo, Flamini; Seedorf; Pato (14’ st Ronaldinho), Inzaghi (28’ st Huntelaar). All. Leonardo.
ARBITRO Banti di Livorno.
MARCATORE Al 22’ Di Natale.
NOTE Angoli: 3-6. Recupero: 3’ e 4’. Ammoniti: Di Natale e Coda per proteste, Nesta e Seedorf per gioco falloso. Espulso: al 38’ st Flamini per doppia ammonizione. Spettatori: 20 mila circa di cui 7.039 paganti più quota abbonati (non comunicata).
di Pietro Oleotto
UDINE. Come costruire un gioiello con una gemma. L’Udinese apre il manuale dell’orafo al capitolo giusto e raccoglie la seconda vittoria di fila in casa, stavolta ai danni di una delle grandi, il Milan. Un Milan compassato per più di un’ora, nonostante lo svantaggio. Compassato e perfino sonnolento, nel ritmo e nella scelta delle soluzioni offensive, quasi tutte ancorate alle giocate - sull’elastico del fuorigioco - di Inzaghi, mentre il “giovin fenomeno” Pato finiva per una sera su Raitre, per una puntata di “Chi l’ha visto?”.
L’Udinese invece è riuscita a capitalizzare le virtù di un 4-4-2 offensivo, con Lodi a destra e Pepe sull’altro fronte del centrocampo, un modulo decisamente diverso, nello spirito, da quello visto a Napoli, anche perchè Isla è finito nuovamente dalla parte giusta, sulla corsia di destra, dove questa volta, vestendo i panni del terzino, ha sempre dominato l’avversario diretto e contribuito a costruire il gol da tre punti.
Proprio su una sua accelerazione, sfruttando la copertura di Pepe e la sponda di Floro Flores, il cileno è arrivato a un passo dalla linea di fondo, ha piazzato un dribbling secco a rientrare sul sinistro e ha calciato in modo quasi perfetto, tanto da superare Storari e farsi bloccare solo dal palo. Ma il “legno” non è stato crudele: ha restituito il pallone al campo e al destro di Di Natale che ha messo dentro il gol numero 7, senza trovare stavolta “sbandieratori” folli sulla sua strada. Uno a zero. Meritato.
Peccato soltanto che subito dopo la iella si sia ripresa tutto quello che la buona sorte aveva regalato all’Udinese nell’azione del vantaggio togliendole Isla (sospetta lesione muscolare alla coscia destra) e costringendo Marino a rendersi conto di quanto sia una iattura quel ruolo, visto che già a Napoli aveva dovuto sostituire il terzino destro. Ieri, alla mezz’ora, ha dovuto lanciare nella mischia il serbo Basta che ha risposto bene per un semi-esordiente, ma che non ha la fisicità di Isla in fase difensiva e che, quindi, ha dovuto alzare la soglia dell’attenzione ai massimi livelli (nel tempo degli inserimenti) con il Milan costretto dagli eventi ad avanzare il baricentro, ma senza convinzione.
Tanto che si sono viste ancora polvere di stelle bianconere in campo tra i due tempi: prima con un tiro da fuori area di Inler, poi con una perfetta combinazione tra i due attaccanti di Marino che ha portato l’Udinese a un soffio da raddoppio dopo appena una manciata di minuti della ripresa. Controllo in corsa di Floro Flores, steso da Nesta (poi ammonito), vantaggio concesso a Di Natale e volata verso la porta di Totò: tocco sull’uscita di Storari ed esultanza che si strozza nella gola del Friuli solo per colpa del palo.
Dieci minuti più tardi Leonardo decide di averne le tasche piene del mini-Pato e di un Gattuso che non è più caricato a Duracell come succedeva un tempo. Dentro Ronaldinho e Abate per creare qualche grattacapo alla difesa bianconera e poi anche Huntelaar per Inzaghi, mentre Marino nel finale spedisce in campo Sanchez e Sammarco per Pepe e Lodi.
Ma nell’ultima mezz’ora il Milan fa traballare l’Udinese soltanto una volta, quando Dinho apre un corridoio in area per Zambrotta e Seedorf raccoglie il rimpallo per spedirlo però sul corpo di Domizzi. Tutto qui il Leo-Milan che chiude anche in dieci: rosso a Flamini, nero per Galliani in tribuna. I tre punti restano in Friuli.
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