Hesjedal, il canadese con le zanne
Tappa dell’Alpe a Kreuziger, Scarponi attacca, Basso cede. Ryder stacca tutti e avvicina Rodriguez

PAMPEAGO. Il Giro s’incendia: Kreuziger vince la tappa del massacro, Hesjedal abborda la maglia rosa di Rodriguez, il vescovo Basso s’imballa e si fa superare in classifica da un indomito Scarponi. E oggi c’è lo Stelvio, preceduto, alè, dal Mortirolo. Signori, si balla. Dopo l’estenuante melina delle prime settimane, adesso è rumba con l’urlo. Uh!
Ieri si sono corse due tappe: una caratterizzata da una fuga sulla quale s’è precipitato, con profitto, il “bombardato di Cortina” Roman Kreuziger. L’altra, quella dell’alta classifica: concentrata sulla seconda ascesa all’Alpe di Pampeago e ristretta ai cinque della classifica.
E questa rampa infinita, senza tornanti per rilanciare l’azione, ha detto che il canadese Hesjedal, giunto secondo da solo, (e che va a cronometro) è lo spauracchio del Giro. Ha detto poi che Scarponi (che ha piazzato tre scatti) è tutto fuorchè morto. Ha precisato che Purito El Drito Rodriguez ha un po’ di gambe e saggezza.
E ha detto soprattutto che Ivan Basso, che in tutti questi giorni ha messo davanti la sua squadra a fare andature proibitive, in realtà temeva il peggio. Gambe in croce, per lui, sull’Alpe. E oggi vedremo se siamo al tramonto.
Cronaca. Tutto comincia, al solito, con una fuga di gente che si guadagna la pagnotta.Dentro c’è anche Sella, El Salvanel dei Colli Berici che, prima di essere pizzicato con il doping, vinse le tre tappe d’alta montagna del Giro 2008, Fedaia incluso. Tramontati i sogni di emulare Pantani, resta l’istinto da scalatore. Leggerino per tutto il resto, ma, quando la strada va su, lo vedi che sogna. Siccome ieri quel raton-flaco di Rujano si è ritirato, finalmente c’era campo libero e patron Savio non avrebbe eccepito. Non è bastato.
Dietro, dopo aver lasciato lavorare la Katusha, la Liquigas si rimette a fare la padroncina e detta un ritmo tosto.
I primi, che avevano più di 8’ di vantaggio, lo dimezzano in pochi chilometri e poi se lo mangiano quasi tutto sulla rampa dell’Alpe Uno, ovvero al primo passaggio in vetta.
Restano al largo Pirazzi e Casar, con 40” su resti di fuga e 3’ sul gruppo. Sul Lavazè, mentre sui 2 di testa s’agganciano Rohregger e Sella, Kreuziger si spara in avanti a caccia di rivincita sugli 11’ di ritardo di Cortina. Il ceco s’aggancia a Cataldo e si mette a caccia dei primi. Sull’ultima salita si presentano: Pirazzi, Casar e Kreuziger, che mette la freccia. Ma lì la corsa esplode e, ceco a parte (al traguardo lo aspetta la morosa e non sta nella pelle), si resetta tutto.
Oggi c’è l’ultimo tappone con arrivo in salita. Divertiamoci. E occhio ai colpi di coda.
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