Giro 2013, due tappe dure e il giorno di riposo in Friuli
Il 13 maggio la carovana, proveniente dall’Emilia, si fermerà a Pordenone. Il giorno dopo la Cordenòns-Malghe del Montasio poi la Cave del Predil-Erto

UDINE. Due tappe dure e piene di fascino, salite inedite, un paese da riscoprire, migliaia di morti da onorare, una boccata d’ossigeno per l’economia: sarà questo il Giro d’Italia 2013 per la nostra regione. Domenica la corsa sarà presentata a Milano da Rcs, ma la presenza friulana nell’edizione 2013 mano a mano che passa il tempo ha sempre meno segreti. Colpa, o merito (dipende dai punti di vista) del chiacchiericcio sul web e delle decine di Comuni coinvolti nel passaggio della carovana rosa.
Il blitz sul Montasio Il Messaggero Veneto, con una “missione segreta” sui pedali assieme al campione d’Italia Franco Pellizotti, aveva anticipato a fine luglio che l’arrivo di una di queste tappe sarebbe stato posizionato alla fine dell’inedita salita delle Malghe del Montasio. Ora ecco altre caselle che si riempiono nel puzzle delle due frazioni. Innanzi tutto la carovana rosa, che come hanno annunciato partirà il prossimo 4 maggio da Napoli, arriverà in Friuli lunedì 13 maggio.
Riposo a Pordenone Non in bici. Il Giro infatti effettuerà il primo dei due giorni di riposo previsti a Pordenone proveniente dall’Emilia. I corridori arriveranno al nord dopo aver dato tutto nella lunga crono pianeggiante prevista alla fine della prima settimana. Una corsa contro il tempo, si dice, disegnata apposta per convincere il cronomen Wiggins, fresco dominatore del Tour de France, a correre il Giro.
Per l’inglese, però, i problemi potrebbero iniziare in Friuli il 14 maggio con la Cornenòns-Malghe del Montasio. Il patron delle tappe friulane, Enzo Cainero, tiene la bocca chiusa sul percorso (e ancora maledice la fuga di notizie che ci portò alle malghe in luglio), ma ammette che il gruppo salirà da Chiusaforte dopo aver affrontato un’altra, dura, salita inedita in Friuli. Non bastasse i 2,5 km terrificanti dopo Sella Nevea e il paesaggio ai 1.800 metri dell’altopiano renderanno la frazione unica.
Partenza da Cave Notte a Tarvisio (albergatori entusiasti) e la corsa ripartirà in direzione Erto da Cave del Predil, paesino che sta rinascendo vent’anni dopo la chiusura della miniera. Altra tappa al 90% friulana con prevedibile passaggio in Carnia (ma non sono escluse sorprese) e arrivo a un metro dalla diga del Vajont, omaggio degno alle 1918 persone che il 9 ottobre 1963 furono spazzate dalla stupidità dell’uomo. La corsa più amata dagli italiani non poteva dimenticare quei poveretti a 50 anni dalla disgrazia.
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