IL SALOTTO RAI E IL GIUDICE INOPPORTUNO
Di cattivi maestri il ciclismo ne ha avuti fin troppi, dentro e intorno al gruppo. E dopo anni trascorsi a glorificare i demoni a danno dei pochi angeli che cercavano di cambiar verso, i cantori...
Di cattivi maestri il ciclismo ne ha avuti fin troppi, dentro e intorno al gruppo. E dopo anni trascorsi a glorificare i demoni a danno dei pochi angeli che cercavano di cambiar verso, i cantori televisivi (Rai) del pedale non riescono proprio a ritrovar la retta via. Lo avevano già fatto lo scorso anno a Bari, lo hanno ripetuto ieri al Processo alla tappa, servizio pubblico trasformato in salotto degli amici degli amici che sbagliano. Il ruolo di “giudice” è stato affidato ancora a Mario Cipollini sulle cui imprese sportive da un paio d’anni si allungano ombre pesanti avanzate da una commissione d’inchiesta del Senato francese. Così ci è toccato anche sentire l’ex sprinter criticare la maglia rosa Alberto Contador a proposito di un cambio di bici prima della salita in un momento in cui sono in corso indagini sul possibile utilizzo di “motorini” nascosti nel mozzo dei pedali. Nessuna accusa diretta, solo rilievi di opportunità per non «alimentare sospetti». Chiunque capirebbe che per simili prediche servirebbe ben altro pulpito. Ma tant’è. (s.t.)
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