Ripescaggio, Lovisa punta sullo “sconto”
La Lega Pro spinge per ridurre l’esborso e commisurare le garanzie al fatturato. Mercato, interessano Tomei e Beccia

PORDENONE. Ripescaggio sì, ripescaggio no. Sarà il tormentone dell'estate neroverde, perlomeno sino a quanto non saranno più chiari i termini della procedura che potrebbe consentire al Pordenone di tornare in Lega Pro. Fino a fine mese non ci saranno particolari novità al riguardo e ciò comporterà una pericolosa, quanto inevitabile, impasse sul mercato.
Ma il club cittadino non vuole farsi trovare impreparato e pertanto, sebbene sotto traccia, sta valutando alcuni giocatori utili sia in caso di ripescaggio sia di ripartenza dalla serie D. Nel primo caso, come annunciato dal presidente Lovisa, con l'obiettivo di salvarsi senza patemi, nel secondo con il chiaro intento di “ammazzare” il campionato e riprendersi il palcoscenico dei “pro”.
Diatriba. La prima scelta rimane il ripescaggio, per quanto costoso. Ma proprio sui possibili “prezzi” pare esserci una diatriba in corso. Da una parte, infatti, la Lega Pro spingerebbe per ridurre il ventilato esborso di 600 mila euro a fondo perduto, oltre a una fideiussione di pari importo: si punta a ottenere un cospicuo sconto sulla prima (300-400 mila euro) e un criterio proporzionale sulla seconda, ovvero la fideiussione dovrebbe essere rapportata al fatturato del club.
Quasi scontato affermare che entrambe le soluzioni piacciono, e parecchio, al Pordenone, che vedrebbe così tutelata la sua veste di realtà provinciale, con introiti inevitabilmente limitati rispetto a grandi città come Messina, anch’essa in corsa per il ripescaggio. Ma dall'altra parte pare esserci la ferma convinzione federale che alzare le asticelle dei pagamenti serva per scremare i club poco affidabili, scongiurando fallimenti in corsa come quello recente del Monza.
Non è di questo avviso il presidente Lovisa: «Non si garantisce la regolarità dei campionati attraverso elevate somme d'ingresso, bensì controllando il rispetto degli impegni presi durante la stagione. In Croazia, tanto per fare un esempio, il Monza di quest'anno sarebbe già retrocesso nel corso della stagione. Invece sappiamo come è andata a finire».
Mercato. Giocatori “double-face”, ovvero in grado di stare bene sia in una rosa di serie D sia di Lega Pro: questo, nell'attesa di sapere in quale categoria giocherà, è l'identikit del potenziale acquisto del Pordenone. Tutto fermo? Non proprio.
Si vocifera di un interesse per il centrocampista Matteo Nichele (classe '81), fresco di promozione col Padova, che a Pordenone ha lasciato un ottimo ricordo sia tecnico che caratteriale. Visti i tempi lunghi per il recupero del confermatissimo Gianni Careri, in porta potrebbe stuzzicare l'idea di affidarsi inizialmente a un giocatore esperto come il pordenonese Matteo Tomei ('84), libero dopo due stagioni d'alto livello al Real Vicenza.
E sugli esterni, in caso si volesse puntare su giocatori che in D farebbero la differenza, potrebbe tornare di moda l'idea Alessandro Beccia ('85), in uscita dalla Sacilese.
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