«Zapata alla fine arriverà e sarà un vero colpaccio»
Alfredo Pedullà, “guru” di Sportitalia, anticipa la chiusura dell’affare col Napoli «Il Sassuolo non voleva mollare il colombiano, ma l’accordo non può saltare»

UDINE. «Zapata? Arriverà a Udine . E si tratta di un gran colpo. Poi, però, Pozzo, dovrà fare un altro regalo ai tifosi acquistando un centrocampista». Alfredo Pedullà, esperto di mercato e volto televisivo di Sportitalia, fa le carte alle mosse effettuate dall’Udinese.
Zapata a Udine, siamo alla volta buona?
«Sì, stavolta mancano davvero solo le firme. C’è stato un ultimo tentativo del Sassuolo, ma prolungando il contratto con il Napoli fino al 2020 il giocatore accetterà il passaggio in Friuli. Pochi lo sanno ma l’Udinese lo voleva già la scorsa estate. Questo è un gran colpo, andate a vedervi la media realizzativa di Zapata».
Perchè Pozzo non ha provato a fare un’operazione come quella del Torino che si è portato a casa Zappacosta e Baselli?
«Me lo sono chiesto anch’io. E lo stesso discorso vale per la Fiorentina. Baselli forse non viene visto come un giocatore di sicuro affidamento».
Perchè l’Udinese non riesce a vendere Heurtaux e Widmer? Il problema è solo nel rendimento negativo della squadra nell’ultima annata?
«No, credo che Heurtaux sia la terza o quarta scelta di un po’ tutti i club che l’hanno seguito. É stato il suo rendimento a non essere all’altezza delle aspettative. Quanto a Widmer io non credo che l’Udinese voglia privarsene. Colantuono è un allenatore che valorizza gli esterni, penso che con questo allenatore, potrà migliorare parecchio».
Capitolo Kone. La sensazione è che l’Udinese lo cederebbe volentieri...
«Perchè è un giocatore di difficile collocazione tattica. Ma in questo momento non c’è alcuna offerta in Italia. Si era parlato di un possibile ritorno a Bologna, ma con l’arrivo di Quintero e Crisetig per lui non c’è posto».
Edenilson e Adnan sono gli esterni ideali per il 3-5-2 con il quale Colantuono intende impostare la squadra?
«Io credo che il brasiliano a Udine possa definitivamente esplodere dopo la buona stagione al Genoa. Sull’iracheno sarei più prudente e per un semplice motivo: chi arriva dall’estero ha bisogno di un periodo di adattamento. Fosse arrivato a gennaio per cominciare a conoscere il nostro calcio sarebbe stato meglio».
Capitolo Scuffet: sembra sempre più probabile il trasferimento in prestito al Lanciano. Cosa ne pensa?
«Che è una scelta corretta. Mica è una vergogna andare a giocare in B. Storari l’ha fatto per un motivo quasi esclusivamente economico visto che gli offrivano un triennale, Scuffet, dopo aver perso un anno, non può concedersi il lusso di stare ancora in panchina. Deve cancellare il ricordo dell’Atletico Madrid e giocare 35 partite».
Pedullà, Guilherme non è un uomo mercato, ma a Udine è un giocatore fa molto discutere per le sue caratteristiche. Lei che idea si è fatto?
«É un ibrido. Un anno di ambientamento gli va dato, ma le caratteristiche sono quelle. Non è un giocatore di gamba e quindi la mezzala non la può fare, davanti alla difesa sembra un po’... tenero».
Il regolamento con le rose chiude a 25 giocatori di cui 8 italiani ha un po’ spiazzato l’Udinese?
«Direi che un po’ tutte le società si sono fatte trovare impreparate. E infatti è partita la caccia all’italiano con prezzi folli: i 20 milioni di Bertolacci, i 25 per Romagnoli. Certe regole bisogna fissarle con un certo anticipo, ma siamo in Italia e sappiamo come funzionano le cose».
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