«Ecco il mio Frosinone modello Pozzo»
Il presidente Stirpe confessa di voler imitare l’Udinese nella gestione societaria. «E il Matusa sarà ristrutturato come il Friuli»

UDINE. «Lei chiama da Udine? Mi fa molto piacere e sono ben lieto di far conoscere ai friulani la nostra società che reputo molto simile all’Udinese per modello di gestione aziendale e per il valore identificativo che ha col territorio».
Comincia così la lunga chiacchierata al telefono col presidente del Frosinone Maurizio Stirpe, dettosi ammiratore della famiglia Pozzo, a cui vuole ispirarsi.
Presidente, la vostra piazza è una novità per la serie A, e non è difficile immaginare che per la vostra realtà sia una grande occasione. E pensare che Lotito non vi voleva...
«Quella di Lotito è una storia vecchia, morta e sepolta e non ha senso concederle spazio. Piuttosto, le dico che desideriamo esportare in tutta Italia i valori della regione ciociara, che si pone tra due grandi città come Roma e Napoli, e i cui tratti distintivi sono stati rappresentati nel mondo dalle figure straordinarie di Nino Manfredi e Marcello Mastroianni».
Due miti nel cinema italiano, ma ora la storia tocca farla a voi in un altro ambito, e dall’avvio di campionato sembra che vi siate attrezzati per bene.
«In realtà il progetto è nato tre anni fa perchè lo zoccolo duro di questa squadra nasce dal campionato Berretti vinto nel 2012 con Stellone in panchina. Fino allo scorso anno c’erano sei giocatori di quella rosa, poi attraverso l’operato dei direttori Marco Giannitti ed Ernesto Salvini abbiamo aggiunto altri tasselli, ma la logica di costruzione è stata sempre rispettata, e oggi abbiamo quindici giocatori in rosa della scorsa stagione».
Conti alla mano, il valore del parco giocatori del Frosinone non supera i 30 milioni di euro.
«Siamo oculati e rispettiamo il budget. Nel futuro il costo del lavoro sul totale del fatturato non potrà essere superiore al sessanta per cento, e noi ci stiamo adeguando. Ciò che resta lo destiniamo alle infrastrutture. Siamo riusciti a costruirci il centro sportivo di Ferentino, e adesso tocca allo stadio Matusa che rifaremo con un progetto simile a quello dell’Udinese».
Vi ispirerete al nuovo Friuli?
«Il comune realizzerà una serie di opere relative al nuovo stadio e noi ci innesteremo partecipando alla gara pubblica che consentirà ai privati di completare l’opera. Non dovessimo vincerla, dal comune abbiamo comunque preteso di diventare gli affittuari a fini commerciali. Pensi che abbiamo ricevuto richieste per 14.700 abbonamenti a inizio stagione».
Lo stadio di Udine è la chicca della gestione Pozzo. A proposito, lei si ispira al suo collega friulano?
«La gestione dell’Udinese è un punto di riferimento per tutte le realtà medio piccole come la nostra. I Pozzo sono stati anche capaci di internazionalizzare acquisendo società in Inghilterra e Spagna, e hanno reso l’Udinese un’ abituè della serie A, facendolo diventare un fatto scontato, quando invece non lo è affatto operando in provincia».
Presidente Stirpe, nell’Udinese gioca quel “Ciccio” Lodi che lei ha rilanciato a Frosinone.
«Pensi che stavamo per riprenderlo. Francesco ha fatto la scelta giusta, rende al meglio in una mediana a tre».
Due promozioni con Stellone. Se lo tiene stretto il suo tecnico, vero?
«Sa far divertire la gente, la porta allo stadio, dal punto di vista umano tratta bene tutti e ha grandi qualità».
E domenica come finisce?
«Proveremo a fare la partita, anche perché non siamo capaci di metterci a giocare solo in difesa».
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