A Palermo i tifosi stufi di Zamparini minacciano di invadere Aiello, il sindaco: spero portino i cannoli
Non ne possono più i tifosi del Palermo della gestione Zamparini e hanno deciso di... dichiarare "guerra" al paese dove vive il patron rosanero, Aiello del Friuli

AIELLO DEL FRIULI. Non ne possono più i tifosi del Palermo della gestione Zamparini e hanno deciso di... dichiarare "guerra" al paese dove vive il patron rosanero, Aiello del Friuli, affinché lo consegni ai palermitani per un particolare rito di espiazione.
«Verremo con un carretto siciliano ed inonderemo piazze, vie, marciapiedi e centri anziani di panelle, meusa (la milza, ndr), cazzilli e stigghiola! – si legge sulla pagina Facebook di No i chiodi no -. Le nostre donne stanno preparando le munizioni: i fornelli sono gia accesi! Noi siculi non siamo nati ieri. Quando voi abitavate le caverne imparando i primi rudimenti agricoli, noi si inventava la poesia bucolica e si prendeva a pedate nel sedere Atene e tutti gli ateniesi».
Ma quale possibilità ha la friulana Aiello di scampare all’invasione palermitana? Consegnare Maurizio Zamparini «vestito o persino in mutande», poiché «reo di condotta antisportiva nei confronti del popolo palermitano».
«Zamparini – si legge ancora – verrà preso e processato in maniera equa, attraverso un famoso metodo di persuasione palermitano: verrà portato un enorme tipico bollitore doc (con garanzia che non è lavato da almeno 10 anni), sarà fritta in loco la meusa e quindi verranno imbottiti dei panini con la succitata e dati al processato, fin quando non confesserà i suoi peccati e si leverà dai marron glaces».
Il messaggio finisce con un post scriptum, che avvisa Aiello che i primi carretti sono già pronti a imbarcarsi. Ma la dichiarazione di guerra non è caduta nel vuoto, perché a rispondere alle “minacce” ci pensa il sindaco Andrea Bellavite.
«Siamo ben contenti che i palermitani vengano qui a conoscere Aiello, se ci portano le loro prelibatezze – ha dichiarato il primo cittadino –. Noi risponderemo a colpi di pistuns (una specie di cjarsons tutta da assaggiare, ndr) e con i dolci tipici che si gustano in questo periodo alla festa di Sant’Agnese a Joannis. Combatteremo così i loro cannoli».
E per quanto riguarda la consegna di Zamparini, il sindaco Bellavite non ha dubbi: non se ne parla. «Non lo consegneremo. Lui va stimato per quello che ha dato. Possiamo al massimo condividerlo, ma solamente con chi dimostra di apprezzarlo.
E poi – ha precisato –, noi non siamo usciti dalle caverne. Invitiamo i palermitani a conoscere il nostro paese meraviglioso nel cuore della nuova Europa. Io sono un noto pacifista e dico no alla dichiarazione di guerra: la voglio trasformare in un meraviglioso accordo di pace».
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