PORDENONE. Il mercato della C chiude venerdì 31 agosto, alle 21. Nel cuore del rettilineo finale le domande sono molte: il Pordenone si è rinforzato rispetto all’anno scorso?
La sensazione è che sì, la rosa è di maggior valore rispetto a quella di un anno fa, anche se la rosa pare un po’ corta e davanti forse manca un bomber da 15 gol. Tuttavia al De Marchi sono certi dell’esplosione di Magnaghi e Candellone, giocatori che hanno le potenzialità per essere fattori determinante nel 4-3-1-2 di T ...
PORDENONE. Il mercato della C chiude venerdì 31 agosto, alle 21. Nel cuore del rettilineo finale le domande sono molte: il Pordenone si è rinforzato rispetto all’anno scorso?
La sensazione è che sì, la rosa è di maggior valore rispetto a quella di un anno fa, anche se la rosa pare un po’ corta e davanti forse manca un bomber da 15 gol. Tuttavia al De Marchi sono certi dell’esplosione di Magnaghi e Candellone, giocatori che hanno le potenzialità per essere fattori determinante nel 4-3-1-2 di Tesser.
Esperienza
In panchina il primo, grande, cambio: abbandonata l’idea di tecnici in rampa di lancio e con nuove idee come Leo Colucci e Mauro Zironelli, si è deciso di puntare su un big della categoria come Attilio Tesser, arrivato a Pordenone con tutto il suo staff e grandi ambizioni.
Ha vinto due campionati di serie C, l’allenatore: le presentazioni per lui non servono e la sua mano può portare molti punti. Anche per il ruolo di portiere si è percorsa la stessa strada, lasciando partire Perilli (classe 1995) e puntando su Bindi (’87), altra certezza della categoria con due promozioni all’attivo negli ultimi tre anni.
Nel reparto difensivo, confermati Stefani (’84) e De Agostini (’83), si è deciso di rinunciare a Formiconi (’89) e Bassoli (’90, quest’ultimo ancora neroverde, ma si tratta la scambio col Pisa per Sabotic) in favore di Semenzato (’87) e Barison (’94). “Seme” è un autentico fuoriclasse della categoria, l’ex difensore del Bassano ha già dimostrato la sua affidabilità.
Sugli esterni può mancare qualcosa dal punto di vista dei cambi: l’arrivo di Florio era necessario, non è escluso un altro movimento, magari per un sostituto di De Agostini.
Struttura
In mezzo, tenuti i totem Burrai (’87) e Misuraca (’90) con Bombagi (’89), si è fatto partire Lulli (’91) ed è stato ingaggiato Gavazzi (’86): con tutto il rispetto per il nuovo acquisto della Samb non c’è paragone, considerato che il nuovo neroverde vanta quasi dieci anni consecutivi in serie B e sa giocare anche come trequartista. Anche qui c’è bisogno di un rinforzo, numericamente serve qualcuni, magari il ritorno di un jolly come Buratto, attualmente senza squadra.
Incisività
Davanti la decisione è stata di puntare forte su Magnaghi titolare: scelta coraggiosa, anche se il 25enne bergamasco ha grandi doti ed è partito benissimo. Al suo fianco Candellone (’97), di cui tutti parlano bene, mentre Germinale (’87), arrivato dal Fano, proverà a scalare le gerarchie.
Sulla trequarti si alterneranno Berrettoni (al momento ai box come lo stesso Magnaghi), Ciurria (meritatosi la conferma) e Gavazzi: soluzioni che privilegiano tecnica, fantasia e potenza. È un Pordenone che può puntare in alto, ma senza proclami. L’annata scorsa insegna.