L'Udinese batte la Roma al Friuli, Nicola: «Abbiamo fatto la partita che serviva»
Il tecnico spiega la scelta di aspettare i giallorossi nella propria metà campo: «C’era poco tempo per preparare la gara, verrà il tempo di sbranare gli avversari»

«Ero emozionato quando ho visto lo stadio quasi pieno. C’era molta gente, tanta gente che ci ha dato una grande mano. Chiedeva solo di immedesimarsi, di esser coinvolta: noi siamo stati bravi sotto questo aspetto». Ecco il mondo di Davide Nicola. Un calcio fatto di attenzione, particolari e automatismi, ma per permettere ai tifosi di vivere quelle emozioni che fanno parte dello sport. Come si dice: tutti per uno, uno per tutti.
Il pubblico del Friuli si è stretto attorno all’Udinese, ha capito che la tattica da adottare per riuscire a vincere contro una big dopo tanto tempo (l’ultima volta contro il Milan, nel gennaio del 2017, in panchina c’era Delneri) era trasformare il campo dei Rizzi in una gigantesca trincea per poi partire con i colpi della cavalleria leggera, rappresentata da Pussetto e De Paul. «Io cercavo un allineamento, il modo per coltivare una passione comune», racconta proprio Nicola in una sorta di flashback sui tasti delle motivazioni pigliati nel preparare la gara.
Poi durante i 90 minuti si è vista un’Udinese davvero concentrata.
«Sono rimasto colpito dall’attenzione che ci hanno messo i ragazzi. Ora lavoreremo anche per alzare il baricentro del gioco: il mio è un calcio organizzato e arriverà il momento che anche noi andremo a sbranare i nostri avversari. Non era l’occasione giusta: per questo io ho guardato i video della Roma contro le squadre che rispecchiano le nostre condizioni. Era un modo anche per prendere consapevolezza del nostro momento».
A livello offensivo come ha istruito la squadra?
«Abbiamo cercato di far alzare i loro terzini per sfruttare le difficoltà difensive in quelle occasioni: abbiamo avuto cinque palle-gol molto nitide. Poi ho chiesto di non calciare da fuori area: statisticamente così arriva un gol ogni 15 tiri. Meglio farlo fare alla Roma e sui tiri da lontano Musso è stato bravo».
Nicola, siete stati bravi perché non era un’avversaria facile.
«Abbiamo avuto poco tempo. Tre giorni la scorsa settimana e quattro di questa per un lavoro complicato anche dai tanti nazionali, con De Paul e Lasagna che sono rientrati tardi e con dei problemini, come dimostra la panchina di Kevin».
Però alla fine avete vinto, non succedeva da tempo...
«Il mio calcio non è quello che c’era qui prima, io lavoro sugli spazi, non sull’uomo, ma non mi piace fare dei confronti, non è giusto. Anzi, mi piace ricordare che ho trovato un’Udinese che in tutti i suoi uomini in società ha fatto gruppo. Li ringrazio tutti».
Nicola, restano i singoli: Samir che si è infortunato e Pussetto, anima dell’Udinese in un ruolo non suo.
«Samir devo andare in spogliatoio a trovarlo per capire cosa si è fatto alla caviglia, Pussetto può arrivare in alto se anteporrà la squadra al resto. E vale per tutti».
I commenti dei lettori