medaglia morale
BATTISTON STRATOSFERICA ALL’ESORDIO AI GIOCHI, SI PRENDE IL POSTO IN SQUADRA E SFIORA IL BRONZO DA URLO L’ASSALTO DA 18 STOCCATE IN SEMIFINALE PER LA SCIABOLATRICE, POI NELLA FINALINA FA IL SUO
Monica Tortul
L’Italsciabola femminile resta di nuovo giù dal podio olimpico nella gara a squadre, ma festeggia la nascita di una nuova stella.
Sulla stessa pedana su cui Aldo Montano ha chiuso la carriera con uno strepitoso argento a squadre, Michela Battiston, 23 anni di Malisana di Torviscosa, ha iniziato il suo luminoso percorso tra i giganti della scherma. Lei, che nel 2004, quando Montano vinceva l’oro individuale ad Atene, era solo una bambina, ora raccoglie il testimone, al femminile, del suo grande idolo. Ieri è stata a dir poco epica.
Partita come riserva, nella semifinale contro la Francia, è stata inserita al posto di Martina Criscio e ha dato vinta ad una rimonta incredibile.
Con le francesi nettamente più pimpanti in pedana e le azzurre sempre troppo passive, l’Italia si è trovata sotto 30-14 nel sesto assalto, con speranze di vittoria ridotte al minimo. È in quel momento – forse troppo tardi– che il ct Sirovich ha deciso di giocarsi la carta Battiston. Michela si è scatenata e in un assalto meraviglioso ha demolito 18-5 Lembach, portando l’Italia addirittura sul -3 (35-32).
L’atleta dell’Aeronautica, cresciuta con i Maestri Christian Rascioni e Sara Vicenzin alla Gemina Scherma di San Giorgio di Nogaro, è riuscita a mettere a segno un parziale di 18 stoccate contro 5 dell’avversaria, rimettendo in gioco le azzurre.
Purtroppo, sia Vecchi sia Gregorio hanno continuato a faticare e la Francia ha chiuso 45-39.
Nel match che metteva in palio la medaglia di bronzo contro la Corea del Sud, le azzurre sono partite con il piede giusto, arrivando a condurre fino al 25-15, ma un 5-11 subito da Rossella Gregorio e un 3-9 proprio di Michela Battiston hanno prima rimesso in gioco e poi portato in vantaggio le coreane che hanno conquistato il successo e il terzo gradino del podio con il punteggio di 45-42. Ai quarti di finale le azzurre avevano sconfitto la Cina per 45-41, disputando invece un match di grande personalità, condotto sempre in vantaggio fin dal principio. «Battiston incredibile, Battiston rivelazione»: ogni news in rete sottolinea la prova strepitosa della friulana. Michela, atleta dell’Aeronautica, ha davanti a sé un futuro raggiante e questa Olimpiade le ha dato occasione di mettersi in luce davanti a tutti.
Entrata a far parte della nazionale maggiore in maniera stabile solo nel 2020, un anno e mezzo fa aveva contribuito alla qualificazione olimpica della squadra, dovendo però poi riconquistarsi un posto: la pandemia aveva infatti stoppato tutto e la friulana doveva dimostrare nuovamente di valere quel posto.
Si è trasferita a Foggia, lasciando la sua amata Malisana, di cui ama sempre ricordare il nome (tanto che anche i commentatori Rai, durante la telecronaca della finale, hanno tenuto a precisare quanto la friulana tenga a ricordare la sua provenienza). Il trasferimento le ha fatto bene. A Foggia ha continuato a crescere, tanto da conquistare, pochi mesi fa, il titolo di vicecampionessa italiana. Solo in quel momento è arrivata l’ufficialità della convocazione per le olimpiadi. Finalmente si è realizzato il sogno che aveva fin da bambina: quello di diventare come Aldo Montano, da cui era rimasta stregata nel 2004, guardandolo in tv, tanto da decidere di iniziare a praticare scherma. —
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