Old Wild West, solidità e gran Sherrill: battuta San Severo
Udine, senza Briscoe, alla fine porta a casa la vittoria. L’americano fa 25 punti, ma alla fine è Esposito a stupire
Antonio Simeoli
Vero, per colpa del Triangolo del Kager i tremila del Carnera, in tanti arrivati apposta per quello, non si sono gustati il debutto di Briscoe tra le mura amiche, ma hanno fatto festa per un’Old Wild West che ha battuto l’ostica San Severo con una partita solida, perfettibile, ma solida.
Ma partiamo dalla geometria. Il Triangolo del Kager non è una parolaccia è un’area sotto il tendine d’Achille che si è infiammata e complica un po’ la vita al più atteso americano dell’Apu.
Nessuno vuole rischiarlo, gli obiettivi sono altri e più in là, la squadra di Boniciolli se la può cavare lo stesso.
Come ha fatto passando oltre anche a un inizio di partita da dimenticare di un altro molto atteso ieri: Raphael Gaspardo. Due falli, una palla persa in 3’: Air Coseano ha una voglia matta di fare un figurone e il rischio è di strafare.
Come un figurone la vuole fare la truppa di San Severo. Stesso piglio di due settimane fa in Supercoppa: Bogliardi bravo, Fabi pure, americani a misura di gioco di mister Pilot. Difesa forte, voglia di stupire.
Primo quarto 18-17. Non c’è Briscoe, ma al Carnera ci mettono poco a spellarsi le mani per Sherrill. Triple, personalità, assist. Candidato numero due a diventare l’idolo del palazzo.
Perché questo Kashun, scovato in A2 Turchia, si smazza in difesa, fa gruppo, corre, segna. A ripetizione, 4 triple in metà quarto: da solo porta avanti i suoi. Anche di 10 punti.
Mette anche in ritmo Gaspardo che segna da tre e da questo momento gioca come sa. Fa per due, anche per quello fermato dal triangolo. Ma non basta a scoraggiare San Severo: 11-0 di parziale, metà partita 39-38.
A Udine mancano ancora almeno due paroline magiche: chimica e continuità. E gli avversari fanno ancora il bello e cattivo tempo da sotto.
Sì, in prospettiva questo è un campanello d’allarme non da poco. Il manipolo di tifosi che si sono sciroppati 780 km sogna la trasferta da ricordare. Un ritorno con altri 700 e fischia chilometri a far baldoria.
Perché i pugliesi ora sono più squadra di Udine e giocano, il tassametro di Sherrill viaggia oltre il ventello (alla fine saranno 25 con ultimo quarto praticamente a secco), mentre Pellegrino, Mian e Antonutti sono completamente fuori partita. Troppi.
No, non molla San Severo. Sabatino, Bogliardi segnano da fuori, Gaspardo qui ha l’intelligenza di procurarsi liberi fondamentali, Nobile difende, Esposito spara due triple vitali. E con Mussini, uno che il suo alla fine lo fa sempre anche cone piccole cose, il vantaggio sale a 10 punti (61-51) a fine terzo quarto.
Finita? No, perché Sherrill perde il filo, anche per un paio di fischi arbitrali cervellotici, Mian continua la sua lite col canestro, e i pugliesi si rimettono in scia a 4’ dalla fine: 65-62.
Però Esposito, signori, ha attributi da vendere e con la terza tripla della sua solida partita, rimette in ritmo i suoi. Ed è bello che l’altra tripla che praticamente chiude i conti arrivi da uno che si è smazzato per tutta la partita in difesa: Vittorio Nobile.
Finisce 75-69 perché è tardivo l’ultimo assalto dell’ottimo Fabi.
Vince Udine e ha ampi margini di miglioramento, specie sotto canestro.
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