Trasformazione Apu: sempre meno solisti e molto più squadra
Dieci giocatori a segno, sei in doppia cifra per valutazione. Mian in tribuna con la Fortitudo: non ci sono più intoccabili
Giuseppe Pisano
Ritorno alla vittoria casalinga grazie a una prova d’orchestra per l’Old Wild West. I bianconeri hanno piegato la Fortitudo sfruttando un’altra volta la ricchezza del proprio roster e ora la classifica strizza l’occhio ad Antonutti e soci: vincendo a Mantova, aggancerebbero Pistoia in vetta, dato che i toscani hanno già disputato il match della 7ª giornata.
L’ELOGIO DEL GRUPPO
Nella sfortuna partita casalinga con Cento, caratterizzata dalle pesanti assenze dovute al Covid, più di qualche giocatore dell’Apu lasciò a desiderare, tanto che nell’ultimo quarto Briscoe si mise in proprio, sfiorando quasi da solo la clamorosa rimonta.
Contro la Fortitudo Udine ha ottenuto un successo di squadra, con dieci giocatori a segno e soprattutto sei in doppia cifra per valutazione.
C’è stato un passaggio a vuoto nel terzo quarto, ma alla fine i conti tornano. Apu superiore al tiro (49% contro 43%) a rimbalzo (36-33) e in tutte le altre voci produttive: punti da palle perse (12-4), realizzati in area (36-20), da secondi tiri (11-7) e dalla panchina (43-25).
NUOVI EQUILIBRI
La gara di domenica ha detto anche che dopo due mesi di lavoro stanno cambiando equilibri e gerarchie. La tribuna di Mian per scelta tecnica è il segnale che in questa squadra non ci sono intoccabili, e a tal proposito riteniamo che uno “stop and go” potrebbe fare bene anche a un Gaspardo sinora ben al di sotto delle attese.
Percorso inverso per Nobile, uno spesso abbinato alla parola “turnover”. L’anno scorso saltò la finale di Coppa Italia e due delle quattro finali play-off con Verona, quest’estate sembrava destinato a frequenti tribune. “Vito” sta diventando indispensabile grazie a sudore e sacrificio: con la Fortitudo è stato chirurgico da tre, ma è soprattutto la sua applicazione difensiva sull’esterno più pericoloso a renderlo una pedina chiave nello scacchiere di Boniciolli.
Attenzione, inoltre, alla metamorfosi di capitan Antonutti. È il senior meno utilizzato (14’ d’impiego medio), ma non fa mancare l’apporto di qualità ed esperienza. Nessun altro, in A2, può vantare un decimo uomo di tale spessore. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori