Giada Rossi conquista il secondo oro mondiale
Chiude i Mondiali di Granada con un bottino di due medaglie d’oro, singolare e doppio donne, e un argento, il doppio misto
Rosario Padovano
Giada Rossi si è laureata in Andalusia campionessa del mondo in singolare nel tennistavolo paralimpico. Doveva finire così, con la pongista di Poincicco che esulta a squarciagola con le braccia al cielo.
Sventola la bandiera con l’Aquila, ma per una settimana lo sfondo era rosso fuoco, come nelle grandi battaglie. Ora è azzurro come il colore degli sportivi italiani.
La fuoriclasse zoppolana ha battuto per 3-1 al termine di un match ben giocato Seo Su Yeon.
Di fronte la migliore al mondo del ranking di classe 2 paralimpico, Giada appunto, e la numero 2, la Seo, una grande avversaria.
Giada Rossi, 28 anni, chiude i Mondiali di Granada con un bottino di due medaglie d’oro, singolare e doppio donne, e un argento, il doppio misto, specialità introdotta da questa rassegna iridata. Di più non si poteva chiedere.
Per la campionessa è un triplete ed è giusto festeggiare.
Giada Rossi era arrivata in finale superando agevolmente i quarti e un po’ più difficilmente lo scoglio delle semifinali. All’inizio sente un po’ la tensione, tanto che Seo va subito in vantaggio di due punti.
Poi è un monologo di Rossi, che colleziona 8 punti consecutivi. Un po’ di “braccino corto” e alla fine l’avversaria manda la pallina a rete: 11-6 per Giada, impeccabile nelle risposte, coraggiosa negli attacchi, ottima anche negli effetti. Inizia il secondo set e Giada è in preda alla tensione della finale.
Tira il fiato, stringe la polso destro la racchetta, immobilizzandola con il nastro, adotta la solita posizione sulla carrozzina, ma commette alcuni errori nella prima parte del parziale. Seo ne approfitta, ma la prestazione della coreana resta scialba: sbaglia tre servizi e Giada annulla tre set point.
Sull’ultimo la risposta di Seo è velenosa, Rossi si tradisce spedisce la pallina in rete: 9-11.Poi arrivano altri due parziali, per riscattarsi e Giada li gioca in modo magistrale. Il terzo set è vinto per 11-7, Giada si riporta in vantaggio nell’ambito dei set per 2-1. Il quarto set è una passeggiata. Non ce n’è per nessuno, 10-3. Giada sbaglia il primo match point, rimprovera sé stessa. Ci pensa Seo.
Accade come nei Mondiali di volley, l’avversaria sbaglia la battuta, colpisce la rete: 11-4. Giada si sbraccia, esulta, sorride. Esplode la gioia incontenibile dei tifosi italiani: i genitori, il fratello. Tutti. Lignano al centro del mondo.
Corre voce che Alessandro Arcigli, il direttore tecnico delle nazionali, abbia posizionato al centro Efa Bella Italia Village, dove ha sede il centro tecnico Fitet paralimpico, un mappamondo.
«Ora, qui, al centro, ci siamo noi», ha detto. Ed è vero. Senza il centro sportivo di Lignano Sabbiadoro, non sarebbe stato possibile né per Giada né per il triestino Matteo Parenzan, laureatosi campione del mondo venerdì sera, vincere l’oro.
Al posto giusto. Giada Rossi in attesa delle premiazioni si lascia andare alla gioia.
Come ti senti con un nuovo oro al collo? «Sento di essere al momento giusto, nel posto giusto. Non sono mai stata così felice. Sono campionessa del mondo, anche in singolare. La felicità è più grande, è totale».
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