Il Pordenone in fuga ringrazia Reja
Ajeti “risparmiato” dal ct friulano dell’Albania: con lui i neroverdi trovano gol decisivi e difesa di ferro
Pierantonio Stella
C’è un curioso retroscena dietro il primato con fuga (più 5 sul quartetto composto da Renate, Feralpisalò, Lecco e Pro Sesto, prossima avversaria dei neroverdi) del Pordenone. Il match-winner della sfida di sabato, colui che ha regalato ai ramarri a pochi minuti dalla fine una vittoria a dir poco pesante, come lui stesso l’ha definita, con il Novara, ovvero il difensore Arlind Ajeti, avrebbe potuto dare forfait.
Pare, infatti, che il ct della nazionale albanese, il friulano Edy Reja, avesse pensato anche a lui per le due amichevoli con Italia e Armenia, che hanno visto impegnata la selezione delle Aquile la scorsa settimana.
L’ultima volta che Ajeti era stato chiamato in nazionale, lo scorso 24 settembre, per disputare il match di Nations League con Israele, il Pordenone se la ricorda ancora: senza il suo pilastro difensivo, infatti, la squadra di Di Carlo fu sconfitta al Teghil dal Padova. Trafitta da un gol di Vasic a inizio ripresa, che Burrai e compagni non riuscirono a raddrizzare.
BUON SENSO
Forse sulla scia di quel precedente, e considerando la valenza relativa del doppio test con gli azzurri di Mancini e l’Armenia, la diplomazia neroverde e lo staff di Reja hanno trovato un accordo di buon senso: stavolta niente nazionale per Ajeti, visto l’importante impegno che attendeva il Pordenone con una diretta rivale per la promozione in B come il Novara. Una soluzione che non ha scontentato nessuno, perché il ct ha ben compreso le esigenze del club neroverde e di uno dei suoi giocatori più rappresentativi.
IMPRESCINDIBILE
Del resto, rinunciare ad Ajeti è compito arduo. Con l’ex giocatore, tra le altre, di Padova e Torino, il Pordenone ha sinora raccolto 8 vittorie, un pareggio e una sola sconfitta, a Mantova. E forse non è un caso che le uniche due sconfitte interne sinora subite dalla formazione naoniana siano giunte in occasione di altrettante defezioni dell’arcigno difensore albanese.
Col Padova, come ricordato, per la sua convocazione in nazionale, e lo scorso 23 ottobre con la Feralpisalò, match che Ajeti ha dovuto saltare per squalifica. Insomma, un autentico amuleto, che sa vestire i panni sia di perno della difesa sia di attaccante aggiunto.
Basti pensare che al Teghil sta andando in gol da due gare consecutive: dopo aver chiuso la goleada (5-0) sul Lecco, ha infatti deciso la sfida con il Novara, oltretutto cominciando e concretizzando l’azione. Simbolo della voglia di riscatto di un gruppo che sta facendo di nuovo sognare il suo popolo.
DA RECORD
Con tanto di record. La difesa (6 reti subite in 14 gare) del Pordenone, infatti, continua a essere la meno battuta di tutti i campionati professionistici nazionali. Un primato da condividere con Siena (girone B) e Catanzaro (C), che al pari dei neroverdi continuano a procedere a colpi di “clean sheet”. Nell’ultima giornata i toscani espugnando Alessandria (0-1) e i calabresi superando in casa il Gelbison (3-0)
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