Udinese, ecco il piano per Samardzic che piace alle grandi
Juve e Napoli interessate, ma Pozzo vuole vederlo crescere qui per poi cederlo come De Paul con una valutazione da top player
Pietro Oleotto
Lazar Samardzic piace in Italia e all’estero, non solo nella sua Germania. Lazar Samardzic segna: tre gol in serie A, uno anche nell'ultimo test con l’under 21 tedesca contro l'Italia.
Lazar Samardzic non si muove. Come si è più volte detto analizzando le voci che rimbalzano in Friuli e le abitudini di Gino Pozzo, stratega di Udinese e Watford, il “giocattolo” non verrà smontato a gennaio.
La proprietà bianconera non l’ha mai fatto, non lo farà neppure questa volta, forte dei risultati ottenuti nella prima parte della stagione con Andrea Sottil in panchina, tanto che sta pensando di rinforzare la squadra in prospettiva con il classe 2003 Matheus Martins del Fluminense.
Eppure ci sono due club italiani che hanno già preso informazioni sul tedesco con il numero 24 che sta scalando le gerarchie all’interno della rosa bianconera, dove non è considerato ancora un titolare a tutti gli effetti, nonostante il talento sia sotto gli occhi di tutti.
La prima in ordine di tempo è stata la Juventus che il prospettiva futura sta pensando di ristrutturare pesantemente il proprio centrocampo nel quale dovebbero agire dei giovani del vivaio, da Fabio Miretti a Nicolò Fagioli, senza dimenticare Nicolò Rovella e Filippo Ranocchia (in prestito al Monza e in prospettiva eventualmente pedine di scambio), e dove ci sono dei punti di domanda per la seconda parte del campionato, da Pogba a Rabiot.
In quest’ottica in giro esplorativo ha riguardato anche Sandi Lovric, oltre a Samardzic che però Pozzo non vorrebbe cedere neppure il prossimo anno, convinto che possa raggiungere una valutazione più elevata di quella di adesso che va dai 20 ai 25 milioni, su per giù la stessa cifra sborsata dal Tottenham per avere Destiny Udogie (18 più 7 di eventuali bonus).
Una valutazione alla Rodrigo De Paul, per intenderci, venduto all’Atletico Madrid nel 2021 per 35 milioni. Samardzic ha un contratto davvero lungo, fino al 30 giugno 2026 e con l’entourage c’è un accordo sulla valorizzazione completa del giocatore prima della cessione.
In poche parole, se esplode da gennaio in poi, la cessione potrebbe arrivare anche immediatamente, altrimenti gli estimatori dovranno attendere.
Tra questi c'è sicuramente il Napoli che ha una “grana” da risolvere, quella legata al contratto dell’ex Piotr Zielinski che si sta mettendo in mostra anche al Mondiale con la sua Polonia.
L’accordo in essere scadrà nel 2024, la prossima estate o rinnoverà o verrà ceduto, come è successo con Koulibaly. E in caso di addio il talento di Samardzic, riconosciuto pubblicamente anche da Luciano Spaletti, potrebbe fare comodo al Napoli che però non potrà sborsare solo quella ventina di milioni che pensa di spendere adesso per il tedesco classe 2002 dell’Udinese.
Tra i Pozzo e il presidente Aurelio De Laurentiis i rapporti sono ottimi, ma come si è potuto notare anche per Gerard Deulofeu, la proprietà friulana difficilmente arretra quando fa un prezzo: per il catalano col numero 10 dovevano essere 20 (milioni) e per 15 non se ne fece nulla.
Il Napoli è una buona società acquirente per l’Udinese, lo dice anche la storia, ma non è un top club quanto a cassa, là dove Pozzo pensa di poter piazzare Samardzic in futuro.
E come lui Simone Pafundi, il baby del vivaio bianconero che ha esordito recentemente in Nazionale a 16 anni e seguito pure lui dal Napoli che però, stando alle voci che sono rimbalzate dal Golfo, si è ritirato dopo aver ascoltato il prezzo attuale del ragazzino di origine partenopea.
Nonostante abbia un accordo “solo” fino al 2025, visto il suo status da minorenne, l’Udinese ha già dato a Pafundi una valutazione da top player, convinta che nelle prossime stagioni diventerà una delle stelline del nostro calcio. —
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