Cividale, Rota è la stella: 24 punti con la Fortitudo
SIMONE NARDUZZI
«Anche meno», avrà pensato, con esasperazione, qualche tifoso della Effe. Ma Eugenio Rota, di fermarsi, non ne ha voluto sapere. E ha segnato: di più, ancora e ancora. Presentandosi così al mondo, per dirla con le parole del suo presidente. Che, a fine gara, l’ha portato in trionfo al cospetto della “marea gialla”, l’indice a indicare l’mvp di quella domenica storica.
Sul parquet del PalaDozza, il play ha realizzato il suo record di punti in A2, con 24 gettoni a referto. Magica, la sua prestazione; “atomica” avrà pensato, con esasperazione, qualche tifoso della Effe.
Com’è stato il day after dell’mvp del PalaDozza?
«Ho ripensato un po’ a com’è andata: a mente fredda è stato ancora più bello realizzare d’esser riusciti a fare quella cosa lì».
Come ha vissuto, allora, quella serata?
«Per me è stato un po’ un esordio in un palazzetto così importante. La serata l’ho vissuta cercando di godermela appieno. Ma ero comunque abbastanza concentrato sulla partita, così come lo erano i miei compagni. Anche perché sapevamo che, senza Clarke avremmo dovuto dare qualcosa in più».
In avvio, dunque, avete faticato a carburare.
«È vero. Ciononostante, siamo riusciti a restare attaccati alla partita: questo ci ha dato fiducia per continuare a fare la nostra partita. Infatti poi, in barba alle difficoltà avute nei primi minuti, ci siamo sbloccati. Il piano partita era chiaro, l’abbiamo seguito, il coach è stato bravissimo a indicarci la via. Noi siamo riusciti a percorrerla».
Il momento più esaltante?
«Mah, secondo me è stato tutto un insieme di cose molto belle. Dalla mattina, quando siamo andati al palazzetto per fare tiro, al pomeriggio, quando sono arrivati i nostri tifosi a cantare, così numerosi. La partita, poi, è stata tutta un susseguirsi di emozioni forti».
Nel finale, suoi unici liberi della serata hanno chiuso la sfida: come ha fatto a segnarli entrambi?
«Ho cercato di pensare il meno possibile a tutto quello che mi circondava, perché sennò sarebbe stato un grosso problema. Mentre tiravo, comunque, in tutto quel casino sono riuscito a sentire i nostri tifosi, dalla parte opposta del palazzetto. Questo mi ha fatto stare ancora più sereno».
Ecco, i vostri supporter: quanto è stato importante il loro sostegno?
«Averli lì, vedere il loro entusiasmo, la loro voglia, ci ha trascinato. Come succede in casa: non ci sentivamo soli».
Festeggiamenti? Ce ne son stati?
«Sì, ma niente di particolarmente eccessivo. Ci siamo trovati tutti al bar Da Laura, a Cividale, noi della squadra insieme ad alcuni tifosi, anche loro reduci dalla trasferta».
Cosa vi lascia questo successo?
«Oltre ai due punti, che per noi sono sempre fondamentali, soprattutto se ottenuti fuori casa, tanta consapevolezza. Ci dà un entusiasmo incredibile per continuare a cercare di mantenere un tesoretto sulla zona più difficile della classifica».
E adesso?
«Siamo già proiettati verso la prossima gara, che sarà molto impegnativa. Questo metodo ci sta dando soddisfazioni e penso sia l’unico per riuscire a porre delle basi importanti».
A chi dedica la vittoria?
«Tante persone meriterebbero di essere citate, me le porto tutte dentro quando gioco. Dagli amici, alla mia ragazza, ai miei genitori. Questa vittoria è per loro ed è per la città di Cividale, oltre che per la squadra: se la meritano, ce la meritiamo tutti».
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