L’Apu va avanti con Finetti, nessun cambio in panchina dopo il tonfo con la Fortitudo
Il tecnico toscano ha diretto l’allenamento di ieri e gode ancora della fiducia della società bianconera, convinta che serva tempo per vedere questo gruppo diventare squadra
Giuseppe Pisano
Apu, si va avanti con Finetti. Nessun ribaltone in casa bianconera, nonostante la pesante sconfitta di Bologna, il dopopartita “frizzante” in sala stampa e il tam-tam sul web di un imminente esonero.
RETROSCENA
Il tecnico toscano ha diretto l’allenamento di ieri e gode ancora della fiducia della società bianconera, convinta che serva tempo per vedere questo gruppo diventare squadra. Non si guarda alla classifica della regular season (a questo punto è scontato che nei play-off si partirà con una posizione intermedia nel tabellone) ma si punta a giocarsi tutto a maggio, quando si giocheranno le partite dentro o fuori della post season.
Lunedì sera il cda dell’Apu si è riunito per una seduta informale, ma non si è affatto parlato di un nuovo avvicendamento in panchina. Pare, anzi, che sia stata registrata con un certo fastidio la voce (riportata da alcuni siti) che dava per fatto l’arrivo di “Pino” Sacripanti al posto di Carlo Finetti, poi smentita categoricamente sia dalla società che dall’agente dell’allenatore brianzolo. «È stata creata ad arte per destabilizzare l’ambiente» è il pensiero dei dirigenti del club udinese. Un contatto fra i vertici Apu e Sacripanti c’è stato, ma risale a fine novembre, quando la panchina di Boniciolli ha iniziato a traballare. L’affare non è andato in porto per la distanza fra le parti, viste le richieste (sia economiche che tecniche) dell’ex coach della GeVi Napoli.
TONI FORTI
Lunedì su web e social è diventato virale il video della conferenza di Finetti post Fortitudo. L’analisi poco oxfordiana del coach bianconero («Abbiamo fatto schifo al c…») ha spaccato a metà l’opinione pubblica, mentre la dirigenza Apu non ha discusso la cosa nelle proprie stanze: nessun provvedimento in arrivo. Finetti è giovanissimo, ha in mano un gruppo con tante “primedonne” non facile da gestire, ma non è stato abbandonato dallo spogliatoio. L’uscita sopra le righe di domenica non è stata una sparata figlia della delusione per la cocente sconfitta, ma è stata meditata e va intesa come un chiaro messaggio ai giocatori, da cui Finetti si aspetta una reazione convinta sul campo dalla partita con Mantova.
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