Apu chiamata al riscatto con una prova d’orgoglio
Dopo la debacle di Bologna i ragazzi di Finetti domenica con Mantova devono reagire
Giuseppe Pisano
Archiviata la vasta eco mediatica della conferenza di coach Finetti post Fortitudo, per l’Apu Old Wild West è arrivato il momento di far parlare i fatti.
Domenica al Carnera arriva Mantova e i bianconeri sono chiamati a fornire una prestazione importante per dimostrare che la vera Apu non è quella vista al PalaDozza.
DIFESA
La prima cosa da fare in situazioni come questa, è riprendere dalle cose basilari: difendere e passarsi la palla. Un ritornello già sentito dopo la batosta in Coppa Italia contro Cantù, costata l’esonero a Matteo Boniciolli, ma nuovamente d’attualità.
A San Severo, nella prima gara da head coach di Finetti, Udine aveva risposto bene alla scossa: 61 punti subiti e vittoria provvidenziale. In seguito si è viaggiato a corrente alternata, con alcuni quarti molto buoni e altri decisamente poco intensi.
Contro Chiusi, Cento e Rimini sono stati subiti 70 punti di media nei 40’ regolamentari, poi è arrivata la grandinata di triple di Bologna. I 95 punti incassati da Aradori e compagni lanciano un nuovo campanello d’allarme: la squadra segue l’allenatore o ha smesso di difendere? Per avere una risposta concreta basta aspettare domenica e la risposta del campo.
ATTACCO
Anche nella metà campo offensiva c’è stato un passo indietro preoccupante nella gara del PalaDozza. L’assenza di Briscoe ha fatto lievitare il minutaggio di Sherrill, ma la musica non è certo cambiata.
L’Apu non ha un gioco corale, la palla circola poco e mal e gli extra-pass sono una rarità. Le statistiche non mentono: contro la Fortitudo l’Old Wild West ha effettuato 64 tiri dal campo, Gentile e Sherrill se ne sono presi ben 34. Troppi e anche imprecisi: 5/16 per l’ala casertana, 6/20 per l’esterno di Cleveland.
Eppure l’inizio era stato incoraggiante, perché sul raddoppio di marcatura sistematico “AleGent” ha scaricato spesso palla al compagno rimasto libero per un canestro facile e l’Apu a fine primo quarto era perfettamente in partita.
È altresì chiaro che lo schema “palla a Gentile” non può essere l’unico, ci sono anche altre soluzioni da sfruttare. Ad esempio una ritrovata fiducia di Gaspardo, che dà l’impressione di giovarsi della presenza del compagno con il numero 5 sulla maglia.
CARATTERE
Discorso a parte per quanto riguarda la reazione nervosa alle colorite parole di Finetti. L’Apu è imbottita di giocatori che in varie forme hanno vestito l’Azzurro delle varie Nazionali. Gente che di fronte a un “abbiamo fatto schifo” deve rispondere con orgoglio per dimostrare quello che vale.
A maggior ragione di fronte al proprio pubblico, che domenica arriverà al Carnera con aspettative di riscossa più che legittime. Lunedì sui propri schermi vorrà rivedere video di canestri belli e pesanti, non di interviste senza peli sulla lingua.
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