Il Pordenone vuole volare grazie alla spinta di Gucher
Lavora per trovare il ritmo-gara e mettere a disposizione di Di Carlo la sua classe. Società, staff tecnico e tifosi scalpitano per vedere all’opera il nuovo jolly ex Pisa
Alberto Bertolotto
Con il Renate ha giocato una decina di minuti.
Sono stati troppo pochi per ricevere una valutazione, ma allo stesso tempo sono stati più che sufficienti per capire l’impatto fisico che avrà in categoria e la qualità che può dare alla squadra.
Società, staff tecnico e tifosi scalpitano per vedere in piena forma Robert Gucher, gioiello della campagna acquisti invernale del Pordenone, arrivato dal Pisa dopo la prima parte di stagione trascorsa fuori rosa. Il jolly austriaco, classe 1991, è pronto a lavorare per trovare il ritmo-gara e mettersi a disposizione del gruppo.
Arriva dalla serie B e quella categoria la vuole riconquistare: mancano solo due mesi e mezzo di campionato e lui punta a dare il suo contributo già domani ad Arzignano.
NELLA NUOVA REALTA’
Pochi giorni fa a Lignano mister Di Carlo l’ha fatto debuttare nella parte finale di gara e lui, al fianco di capitan Burrai nel 4-2-3-1 dell’assalto finale, ha spinto e ha lottato. Tutti sono rimasti entusiasti del vecchio capitano del Pisa, che ha lasciato la Toscana dopo sei anni (era lì dal 2017) per ripartire dal Friuli e dalla serie C. Una scelta forzata, visto che era stato messo ai margini del progetto tecnico, ma che a Gucher ha ridato certezze, certamente un buon contratto (ha firmato per due anni e mezzo) e restituito grande entusiasmo.
Rivedere il campo dopo sette mesi – ultima partita ufficiale lo scorso maggio, nei playoff di B – non può che avergli fatto piacere, mentre Di Carlo da bordo campo gongolava vedendolo in azione. Uno come l’ex Pisa può dare tante opzioni.
Tra centrocampo e trequarti ovunque. Può ricoprire il ruolo play nel 4-3-1-2, può essere impiegato da mezzala, da mediano nel 4-2-3-1 e da fantasista nel 4-3-1-2. Probabilmente agirà spesso da “10”, considerato che i ramarri giocano stabilmente col “rombo”. Sarà un autentico lusso. Dovrà ritrovare il ritmo-gara, ma un elemento della sua qualità può fare la differenza anche nei soli 20’ finali di un match.
ARMA IN PIU’
In Italia dal 2009, già capitano del Frosinone, con cui ha giocato sino al 2017, Gucher era amato sia in Ciociaria sia a Pisa. Di entrambi i team è stato capitano, quindi oltre alle doti tecniche abbina anche la personalità. Ha quello che forse un po’manca a questo gruppo, composto da ottimi giocatori ma che potrebbe avere qualcosa in più dal punto di vista del carattere. L’austriaco è chiamato a dare il suo contributo anche sotto questo aspetto, fondamentale nella costruzione di qualsiasi successo.
Un successo che i ramarri cercano di conquistare ad Arzignano: Di Carlo ha già capito che, per ottenerlo, può contare su una carta importante in più. Un asso di briscola, che in questo strano campionato può far saltare il banco
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