Udinese, la partita col Torino vale doppio
I bianconeri difendono il settimo posto dall’immediata inseguitrice. Thauvin utilizzabile al massimo per uno scampolo di partita, l’idea è affidarsi all’undici visto all’opera contro il Verona
Pietro Oleotto
Soltanto il futuro dirà se il mese di gennaio appena trascorso si rivelerà uno tsunami per l’Udinese o se è stato uno dei tanti crocevia del club bianconero, abituato per politica societaria a voltare pagina per poi ricostruire squadre o equilibri.
E il primo passo per capire che tempo fa all’orizzonte è fissato per oggi, a Torino, per quella che possiamo tranquillamente definire una partita che vale doppio, il primo scontro diretto del girone di ritorno per il settimo posto, nella speranza che ce ne siano altri fino al prossimo maggio.
Lo scenario
Ma riavvolgiamo la pellicola del gennaio bianconero. Mese riservato al mercato, durante il quale sono state fatte delle scelte ben precise.
Due cessioni importanti, per esempio. Nuytinck (finito alla Samp) era la prima riserva in difesa, dove si è sbarrato il passo alla cessione di Becao, una mossa che inevitabilmente sarà fatta durante la prossima estate, considerando le ultime dichiarazioni del suo entourage.
L’idea è recuperare prima possibile Masina che, tuttavia, adesso può frequentare solo la panchina.
Altro addio è stato quello di Makengo (passato al Lorient per 10 milioni più 3 di possibili bonus), spesso titolare nella prima parte della stagione, quella più convincente dell’Udinese, ma anche in questo caso c’è un piano dietro, riportare Pereyra al centro per utilizzare di più Ehizibue sulla fascia destra.
La sorte ha voluto che il “Tucu” si infortunasse nel frattempo: anche oggi non ci sarà. Così come ha alzato bandiera bianca Deulofeu e, in questo caso, la finestra spalancata del mercato è stata una manna dal cielo, tanto che Gino Pozzo è riuscito a ingaggiare Thauvin da svincolato.
Ha qualità, ma non è pronto per 90 minuti in campo. Pronostico. Un quarto d’ora di autonomia per questo pomeriggio allo stadio Grande Torino. Attacco dunque ancora tutto sulle spalle di Success e Beto, con quest’ultimo reduce dall’assalto sul rettilineo finale dell’Everton. Assalto respinto.
Troppo stretti i tempi. Come reagirà il portoghese, rimpiangerà di non essere finito subito in Premier? L’ennesimo interrogativo da spazzare in vista degli ultimi quattro mesi di campionato.
Le scelte
Alcune si sono capite. In attacco, ma anche in difesa, sono praticamente obbligate, resta qualche margine di manovra in mediana, dove potrebbero partite nell’undici iniziale sia Samardzic, sia Arslan, i due interni titolare ai fianchi di Walace anche contro il Verona.
Lovric, dunque, potrebbe essere l’arma per cambiare la partita. Sottil non ne ha molte altre, tra infortuni e recuperi “lenti”, vista la panchina davvero asciutta.
Sì, potrebbe azzardare Ebosele su una fascia (destra o anche sinistra) ma per il momento è il ragazzone nigeriano-irlandese pare ancora caricato a salve.
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