Adesso l'Italrugby spaventa anche l'Inghilterra
di Stefano SemeraroCreato da

«Spero che ai nostri ragazzi venga riconosciuto il merito della prestazione, senza che si dica che la Francia ha avuto una giornata no. Se la Francia hanno avuto una giornata no, è perché i nostri ragazzi hanno giocato benissimo». Il giorno dopo di Italia-Francia, nonostante la sconfitta alfotofinish che ancora brucia (29-24) è più dolce che amaro, e le parole del ct Crowley fotografano la situazione. Resta la delusione per una impresa mancata, ma in tutti, soprattutto all'estero, c'è la sensazione che l'Italia abbia fatto un passo avanti, e non sia più possibile considerarla una squadra materasso, la simpatica comparsa meridionale che garantiva una vittoria senza fatica.
Se pubblico dell'Olimpico è ancora lontano dai fasti di un tempo - poco più di 41 mila presenze - è buono il dato degli ascolti: oltre 600mila telespettatori e 2.333.000 contatti unici su Sky Sport e TV8, con il 4.5% di share. E soprattutto è in crescita l'indice di gradimento della stampa straniera, direttamente proporzionale alla preoccupazione dei nostri prossimi avversari. In particolare dell'Inghilterra, sconfitta all'esordio in casa dalla Scozia, e in piena confusione tecnico-manageriale dopo il cambio in panchina. «Eddie Jones mi ha lasciato una squadra scarsa in tutto», ha borbottato il neo ct Steve Bortwick. E per più di un osservatore il 2023 potrebbe essere l'anno della prima vittoria dell'Italia sull'Inghilterra, l'unica avversaria del Sei Nazioni che non siamo mai riusciti a battere, e che l'anno scorso a Roma ci ha lasciato a zero punti (33-0). L'impresa Lamaro, Capuozzo & Co. dovrebbero fra l'altro compierla in trasferta. Nella Fortezza di Twickenham all'Italia è capitato di affondare malamente: l'80-23 del 2001, il 59-13 del 2011, il 57-14 del 2019. Nel 2013 però la casa del rugby inglese tremò: i Bianchi vinsero sì 18-11, ma con una meta a zero per il XV di Brunel che chiuse 8-6 il parziale del secondo tempo, dopo il 12-3 del primo per i padroni di casa. Andrea Masi fu il man of the match e Graham Roundtree, vice allenatore inglese, ammise onestamente: «Siamo sopravvissuti, ma in tribuna abbiamo avuto davvero paura».
Nel 1998, prima dell'ingresso nel Torneo e ad Huddersfield ,invece l'arbitro 'non vide' una meta chiarissima di Troncon che ci avrebbe portato in vantaggio 22-16. Woodward, futuro allenatore campione del mondo, riuscì a spuntarla 23-15, ma perse qualche giorno di vita.
Nel 2017 poi uno schema astuto e sconcertante - ribattezzato 'fox', volpe - e inventato dal nostro vice allenatore sudafricano Brandon Venter, mandò per un tempo nel pallone gli inglesi, che all'intervallo si ritrovarono sotto 10-5. Il crollo arrivò nel secondo tempo, con tre mete incassate dagli azzurri in dieci minuti e lo score definitivo di 36-15, ma lo shock rimase. «Noi non possiamo essere normali - disse allora il nostro ct irlandese Conor O'Shea - Noi dobbiamo essere l'Italia», e anche se in maniera diversa anche Crowley ha in mente qualcosa del genere. «Nel secondo tempo gli azzurri hanno fatto passi da gigante», ha ammesso Shaun Edwards, il geniale gallese che coordina la difesa della Francia. «Siamo onesti: alla fine eravamo aggrappati alla partita…». Messi in difficoltà da una prestazione di qualità di tutta la squadra, oltre che dall'imprendibile Ange Capuozzo: «quando la palla gli arriva non si riesce a fermarlo, combina sempre qualcosa», ha concesso persino Antoine Dupont, il mediano di mischia francese eletto nel 2022 miglior rugbista del mondo. Non a caso dopo la prima giornata Ange è in testa alla classifica di metri percorsi con la palla nel Torneo, 122.
«Forse non hanno la potenza di fuoco necessaria per competere per il titolo», ha invece scritto l'ex nazionale inglese Stuart Barnes sul Times - ma possono sognare due vittorie che metterebbero a tacere i loro critici. A novembre i segnali erano buoni, e la batosta subita dal Sudafrica non ha raccontato tutta la storia. La vittoria contro l'Australia di una settimana prima, con un Capuozzo strepitoso, è stata la prova che l'Italia può competere, se non con i migliori, almeno con quelli immediatamente a ridosso. La squadra non è mai stata così abile con il pallone in mano, ma l'incredibilmente mobile Danilo Fischetti è un pilone in grado di portare palla come un centro. Il loro capitano, Michele Lamaro, dà loro la guida che Sergio Parisse, con tutte le sue doti, ormai non può più dare. Due vittorie una volta erano un sogno. Quest'anno sono una possibilità. Finalmente l'Italia potrebbe essere in marcia». Anche i Maestri, colpiti nell'orgoglio e asserragliati nella Fortezza di Twickenham, non si sentono più così sicuri.
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