E' il Pordenone day: ritorno a casa sognando la serie B
Per il debutto al Tognon arriva la Pergolettese. Di Carlo: «Emozionati. Trascineremo i tifosi»
Pierantonio Stella
Milletrecentottanta giorni dopo. Soltanto a scriverlo fa una certa impressione. Ma è da tanto che il Pordenone mancava, in una gara ufficiale, dalla sua terra.
Era il 25 maggio 2019 quando i ramarri al Bottecchia sconfissero (3-0, firmato da Candellone, De Agostini e da un’autorete) la Juve Stabia, aggiudicandosi la Supercoppa di serie C.
Da allora la lunga (tre stagioni) ebbrezza della serie B, quindi il mesto ritorno in C: emozioni forti, a volte contrastanti, ma tutte vissute in “esilio”, lungo la direttrice Udine-Trieste-Lignano.
Oggi il grande ritorno a casa. Che non è più il Bottecchia, profumato di storia ma troppo angusto per la serie C, bensì il rinnovato Tognon di Fontanafredda.
A pochi chilometri dalla città, un possibile richiamo anche per chi dista non troppo lontano (Veneto compreso). La giusta via di mezzo tra l’ideale, ovvero un nuovo impianto a Pordenone, e l’idea, sempre più attuale, che le gesta della squadra neroverde siano ormai un valore che oltrepassa i confini del capoluogo.
OSPITE PERICOLOSA
Ospite d’onore alla festa per il ritorno in provincia dei ramarri sarà la Pergolettese. Chiaro, il pensiero va subito al largo successo dell’andata (5-1). Ma guai a farsi trascinare dal pensiero che sarà un’altra passeggiata. La squadra di Alberto Villa è un cliente scomodo.
Proviene da 4 risultati utili consecutivi, di cui due vittorie esterne. Non su campi “qualunque” , bensì a Padova e Busto Arsizio.
Non è propriamente il biglietto da visita dello sparring partner ideale. Il Pordenone, reduce dal pareggio nello scontro diretto di Salò, che ha lasciato il primo posto (occupato dal terzetto Feralpi-Lecco-Pro Sesto) a una sola lunghezza, dovrà dunque meritarsi il tributo della sua gente.
TIFO CALDO
Dovrebbero essere quasi tremila i sostenitori neroverdi presenti oggi sugli spalti del Tognon. L’effetto prima volta si è dunque sentito anche al botteghino. Oggi cancelli aperti alle 15. 30, ovvero due ore prima del fischio d’inizio.
Il Pordenone auspica che la spinta del nuovo stadio si senta già dal riscaldamento e per questo ha invitato a presentarsi all’entrata con largo anticipo. Si vedrà.
Certo è che oggi il ramarro ritroverà, in un match casalingo, anche il sostegno degli ultras: Bandoleros e Supporters, infatti, torneranno al Tognon, dopo aver disertato per protesta il Teghil.
EMOZIONE E CONCRETEZZA
Sembrano esserci tutti gli ingredienti per un pomeriggio speciale.
Ne è consapevole il tecnico neroverde Domenico Di Carlo: «Siamo carichi, fiduciosi ed emozionati per il fatto di tornare a giocare a casa dopo qualche anno. I tifosi saranno un valore aggiunto, ma dovremo essere noi bravi a trascinarli con una grande prestazione.
La Pergolettese è una buona squadra, che corre molto e con una buona organizzazione di gioco. Ma noi abbiamo tanta voglia di fare una grande partita».
Mettendoci quel qualcosa in più rispetto a Salò, che si chiama concretezza: «È un po’il nostro difetto – conferma Di Carlo –, ma sapremo risolverlo». Nessun accenno a un altro possibile “problemino” , ovvero l’ambientamento a un campo nuovo, che Burrai e compagni conoscono davvero poco (ieri la rifinitura). Ma sul punto riemergono le parole del presidente Mauro Lovisa: «Una squadra forte vince ovunque, e il Pordenone lo è».
Quanto? Non ha dubbi il tecnico della Pergolettese, Alberto Villa: «È il Real Madrid della serie C».
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