Al giovane Pafundi bastano 9 minuti con l’Udinese per conquistare l’azzurro
Utilizzato pochissimo in bianconero, il 17enne convocato da Mancini. Niente Silvestri. In attacco c’è Retegui, nel mirino dei Pozzo
antonio simeoli
Il ct Roberto Mancini è chiaro: stravede per Simone Pafundi. Lo ha detto più volte. Sì, forse si rivede anche in quel ragazzetto di Monfalcone, 17 anni compiti da poco, se ha deciso di richiamarlo in Nazionale stavolta per due impegni ufficiali e non un’amichevole come lo scorso novembre in Albania.
C’è anche l’attaccante dell’Udinese, infatti, tra i trenta convocati del ct dei campioni d’Europa, che da giovedì a Napoli contro l’Inghilterra, nel più classico remake della finale vinta a Wembley, inizieranno a difendere il titolo conquistato nel 2021.
E Pafundi arriva in Nazionale nonostante all’Udinese in questo campionato abbia giocato 9 minutini: 5 a Torino, quando Sottil lo buttò nella mischia per tentare in extremis di rimediare la partita contro il Toro e quattro in casa col Sassuolo il 12 febbraio, per cercare di trasformare in extremis in vittoria l’ennesimo pareggio. Nove minuti bastano dunque al talento dei Pozzo, concupito già da fior di club, per vestire la maglia dei sogni.
Niente prima volta
Che anche stavolta non potrà vestire, e l’avrebbe ampiamente meritato, il portiere dell’Udinese Marco Silvestri. Senza il friulano Guglielmo Vicario, infortunato, Mancini a coprire le spalle a Donnarumma ha chiamato i due friulani di Napoli e Lazio, Alex Meret e Ivan Provedel e il 27enne del Lecce Wladimiro Falcone.
Ha deciso la carta d’identità favorevole al salentino rispetto al 32enne bianconero? Niente convocazione con i grandi anche per l’altro Udinese in odore d’azzurro, quel Destiny Udogie ancora confinato all’Under 21 e precettato per le amichevoli con Serbia e Ucraina.
Pozzo prima di Mancini
Ma c’è ancora un po’ di Udinese nelle convocazioni verso l’Inghilterra (attenzione alta a Napoli per l’arrivo di tifosi inglesi dopo gli incidenti di mercoledì con i tifosi dell’Eintracht) e la trasferta di domenica a Malta. Perché Mancini ha puntato forte anche sull’emergente 23enne punta italo-argentina del Tigre Mateo Retegui.
Il ct cerca di ovviare alla penuria di bomber in Italia con i giovani talenti nostrani e con oriundi che giocano altrove. Ma prima di Mancini su Retegui aveva messo gli occhi in gennaio anche Gino Pozzo a conferma del fiuto per i prospetti del calcio mondiale del padrone del vapore bianconero. «Sì, mio figlio è stato cercato dall’Italia, ma non dal Milan bensì dall’Udinese», ha detto nei giorni scorsi il papà dell’attaccante. Ci riproverà Pozzo in giugno? Forse, ma le luci della ribalta azzurra non calmiereranno certo il prezzo del suo cartellino.
Tante conferme
Per il resto, tra i giocatori che si troveranno domenica sera a Coverciano, oltre all’altro esordiente difensore del Toro Alessandro Buongiorno e alla batteria di portieri ci saranno in difesa Acerbi (Inter), Bonucci (Juve), Darmian (Inter), Di Lorenzo (Napoli), Dimarco (Inter), Romagnoli (Lazio), Scalvini (Atalanta), Spinazzola (Roma), Toloi (Atalanta). A centrocampo il Mancio ha scelto Barella (Inter), l’altro friulano Bryan Cristante (Roma), Frattesi (Sassuolo), Jorginho (Arsenal), Pellegrini (Roma), Pessina (Monza), Tonali (Milan),Verratti (Paris Saint Germain). Oltre a Pafundi e Retegui davanti si contenderanno il posto Berardi (Sassuolo), Chiesa (Juve), Gnonto (Leeds), Grifo (Friburgo), Politano (Napoli) e Scamacca (West Ham).
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