Old Wild West gioca bene ma perde contro la capolista in trasferta
Senza le tre ali e un Usa l’Apu se la gioca con la prima. Non arrivano i due punti ma i segnali positivi sono tanti
Antonio Simeoli
Perde contro la capolista l’Old Wild West, perde ancora in trasferta (81-70) ma gioca, pur senza tre giocatori e un americano, la miglior partita fuori casa della stagione. Ve l’avevamo scritto alla vigilia, senza ali sarebbe stata dura all’Unieuro Arena, ma la squadra di Finetti è andata ben oltre le assenze. Bravi.
Udine è senza Gentile, che sconta l’ultima giornata di squalifica, Antonutti e Gaspardo, mentre l’Unieuro deve fare a meno dell’ex Penna e del califfo Cinciarini. La partita conta poco, le due squadre sanno ormai quale sarà il loro destino nella seconda fase. Ma Udine, se vuole risalire come i salmoni la corrente, deve usare anche un 5 contro 5 in allenamento per migliorare, figurarsi uno scontro con la prima.
Difesa, equilibrio in attacco, seppur contro la difesa della prima della classe. Con i ragazzi del Settore D che gridano “Udine, Udine”, l’Apu di Finetti senza ali se la gioca. Briscoe c’è e sembra in palla, padel-Monaldi sembra quello del derby. Infatti va avanti 13-6 la carrozza del West, ma non fa i conti con Adrian, 14 punti sui 19 del primo quarto dei suoi. Semplice, è forte di suo l’americano, ma è un’ala, e senza ali Udine non sa con chi marcarlo. Primo quarto 19-17 per la capolista cui bastano 3 minuti di fiammata per rimediare.
Meno rotazioni, più responsabilità per ognuno. Ritmo, gioco: cose mai viste in questa stagione. Anche se lo spauracchio diventa il lungo Benvenuti. Che fa neri i giocatori di Udine. Pensi: magari quando arriverà un americano sotto canestro prima dei play-off sarà più difficile che accada. L’Apu, comunque è lì, anche se l’altro Usa Sanford e Radonjic con un parziale di 9-0 portano l’Unieuro all’intervallo avanti 44-39. Finetti non a caso è furibondo per gli ultimi 3-4 attacchi dei suoi con palloni gettati al vento. Se vuoi fare come i salmoni non devi farti beccare dagli orsi polari che ti aspettano sulle rapide.
Si riparte. E Udine riparte da dove aveva iniziato. Nobile difende per tre, piazza una tripla, Esposito si fa il mazzo su Adrian. Monaldi segna. Altra tripla di Nobile, solo che Radonjic segna anche da casa sua con la mano in faccia del difensore in una specie di partita della vita. Forlì stringe le maglie difensive ancor di più alla fine del quarto, Udine soffre da matti a rimbalzo e barcolla, dopo Cusin, Briscoe ci pensa Palumbo (bravo) con una tripla a impattare ancora. Fine terzo quarto con un sontuoso canestro di Briscoe: 59-61.
È la miglior Udine da trasferta del campionato, e non solo per i due punti di vantaggio.
La svolta arriva all’inizio del quarto quarto quando Esposito, condannato a giocare sempre per le tante assenze, deve uscire per crampi. Solo Palumbo, che ha quattro falli, può marcare Adrian. Finetti prova a giocare con Pellegrino e Cusin, si affida a Briscoe (bravo, 20 punti ma arrivato boccheggiante). La benzina scarseggia, l’ingenuità del fallo e canestro concesso a Radonjic lo dimostra. Anche Monaldi perde lucidità, ma l’antisportivo fischiatogli è una roba da non credere. Sì, l’Apu alla fine perde, perché finisce la benzina. Lotta e ci crede fino alla fine. È una sconfitta, ma di quelle educative.
Peccato solo per la telecronaca su Lnp, a pagamento manco fosse in regalo, di due ultras prestati ai microfoni. “So ragazzi” si direbbe. Macché erano pure attempati. Mah.
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