Sottil legge la vittoria sul Milan: «Più attenti anche sui dettagli». Pereyra: «La gioia che cercavamo»
Il tecnico: "Qualcosa è cambiato dalla partita di Bergamo e io respiravo questo cambiamento con l’attenzione ai dettagli da ritrovare"
Stefano Martorano
Per capire quanto Andrea Sottil volesse vincerla basta guardare la reazione furiosa avuta al cartellino rosso mostratogli da Doveri, in quel guazzabuglio di decisioni arbitrali subite.
È stato lì, in quel preciso momento, al tramonto del primo tempo, che è andato in onda l’Andrea furioso, sbracciatosi senza freno all’indirizzo del quarto uomo prima e della panchina milanista poi, accompagnato all’ingresso del tunnel.
La tempesta prima della quiete, ben rappresentata poi dalle parole a commento seguite alla vittoria casalinga ritrovata: «È stata una vittoria meritata e voluta. I risultati li determiniamo noi. Non ho voluto invertire la rotta, ma qualcosa è cambiato dalla partita di Bergamo e io che li alleno tutti i giorni respiravo questo cambiamento con l’attenzione ai dettagli da ritrovare, ma anche nell’essere più sbarazzini e coraggiosi, e anche stasera abbiamo fatto la scelta di giocarcela schierando le mezzali con piede contrario e con i quinti pronti a innescarli. I ragazzi sono stati straordinari a interpretare la partita che avevamo preparato».
Poi, eccolo tornare a bomba sull’espulsione, con la spiegazione data su quanto accaduto dopo la decisione di
Doveri di far ribattere il rigore a Ibrahimovic: «La regola è chiara, se entri prima. Beto d’istinto la toccata e se non l’avesse toccata non ci sarebbe stata ripetizione. Forse ho alzato un po’ i toni, ma non son stato maleducato, sono andato a chiedere spiegazioni con impeto. Alla fine mi sono chiarito con Doveri».
Felice per il ritorno al successo casalingo anche il “Tucu” Pereyra, intervistato nel dopo gara da Dazn: «Questa allegria e gioia la cercavamo da tempo. Siamo contenti perché abbiamo tenuto duro nel periodo difficile e questo successo ci voleva. Il rigore? Era un po’ strano, non si capiva bene cosa c’era. Poi ci siamo detti che non dovevamo abbassare la tensione e siamo stati bravi a cercare subito il gol».
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