Verratti incantato da Pafundi: «Si vede subito che è forte»
Il centrocampista del Psg tesse le lodi del giovane talento udinese
Pietro Oleotto
«Pafundi mi piace molto, si capisce subito la qualità che ha: se continua così farà una grande carriera». L’investitura arriva dal capitano. Dopo le parole del commissario tecnico Roberto Mancini, autentico mentore del baby dell’Udinese, capace di far esordire lo scorso novembre il classe 2006 nato a Monfalcone, per farlo diventare il più giovane azzurro degli ultimi cento anni, e di richiamarlo in Nazionale nonostante i soli 9’ disputati in A con la maglia bianconera addosso, ecco le parole di Marco Verratti che ha voluto mettere la ciliegina sulla torta di compleanno di Pafundi che la scorsa settimana ha compiuto 17 anni.
D’altra parte l’argomento è caldo, perché alle parole il ct azzurro ha fatto seguire i fatti. Simone è stato provato come alternativa al romanista Lorenzo Pellegrini, l’elemento di raccordo in quello che dovrebbe essere il tridente titolare stasera contro l’Inghilterra. Il “Mancio”, infatti, ha utilizzato nella rifinitura l’oriundo argentino Mateo Retegui come centravanti, con Berardi a destra e Pellegrini sull’altro fronte. Alternative il classe 2003 del Leeds, Gnonto, e il “nostro” Pafundi. Insomma, non è escluso che il baby possa trovare spazio, se non altro nella seconda tappa di queste euro-qualificazioni, domenica contro Malta, un ostacolo più abbordabile di quello inglese.
La prospettiva ha suscitato interesse anche in casa Udinese, dove ha parlato Andrea Carnevale, responsabile dell’area scouting, ormai un’istituzione per militanza nel club bianconero: «È una grande soddisfazione aver sentito le parole del ct su Pafundi: conosco il “Mancio”, abbiamo fatto un Mondiale insieme, gli dico bravo perché ha convocato uno dei giovani più forti e futuribili», ha dichiarato ieri a “Palla al Centro” su RaiRadio1 Sport. «Pafundi ha esordito l’anno scorso a 16 anni – ha ricordato Carnevale riferendosi alla prima partita, nell’ultima giornata del torneo 2021-’22, a Salerno –, poi quest’anno ha fatto due spezzoni contro Sassuolo e Verona: certamente pochissimo, però tutti noi abbiamo l’attenzione su questo ragazzo, che ricordiamo ha fatto 17 anni appena sette giorni fa.
Già da sette mesi è all’interno della prima squadra, sta crescendo: ha qualità enormi per diventare un grande giocatore». Parole dovute, visto che da più parti è stato sollevato un dubbio sulla poca fiducia dell’Udinese nei confronti del suo “fenomeno”. Altrimenti perché sarebbe stato utilizzato solo con il contagocce dal tecnico Andrea Sottil?
Questo il punto di domanda, laddove pare di capire che la cautela la faccia da padrona in casa bianconera, dove – stando alle voci di corridoio – si sta lavorando anche per costruire un fisico all’altezza attorno al talento di Simone.
Talento che non è in discussione. «Con le dovute proporzioni, l’ho paragonato un po’ al piccolo Messi – ha spiegato Carnevale –, perché fisicamente è uguale a lui: è mancino, dribbling, tiro in porta, le caratteristiche sono quelle. Ha bisogno solamente di allenarsi e di giocare, ma penso che dalla prossima partita comincerà a giocare: abbiamo 38 punti in classifica e Sottil ha una grande considerazione del ragazzo».
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