Le due opzioni di Pereyra: ancora all’Udinese da capitano, l’addio solo se arriva l’offerta di un top club
Il procuratore Pastorello: «Il dialogo con i Pozzo è franco. Ha fatto una scelta chiara o c’è una chance in una big da Champions o resta in Friuli»
MASSIMO MEROI
Capitan Pereyra sguscia via a Tonali durante la sfida di sabato scorso al Friuli ©Foto Petrussi
UDINE. Il capitano sta sfogliando la margherita. “Resto o non resto? Resto o non resto?”. Roberto Pereyra magari avrà già preso una decisione, ma per il momento non c’è ancora nulla di ufficiale.
Certo, ad alimentare le speranze dei tifosi dell’Udinese ci sono le parole del suo manager, Federico Pastorello che a margine dell’evento “TrasferRoom Summit” tenutosi a Londra in merito alla posizione del suo assistito ha dichiarato: «È a scadenza di contratto, il dialogo con l’Udinese è franco e aperto. Ha fatto una scelta chiara: o c’è una chance da Champions o è a Udine da capitano, si trova bene. La società ci ha dato disponibilità per rimanere. Stiamo ragionando, ma non escludo che possa rinnovare a meno che non venga fuori l’interessamento di una grande piazza. È uno da Champions League, ha maturità, atteggiamento diverso, è cresciuto».
Al momento l’unica squadra italiana certa di disputare la Champions nella prossima stagione è il Napoli.
Per quanto riguarda le altre, nella lotta per il secondo terzo e quarto posto ci sono in ballo sei squadre considerando che la Juventus è a meno 7 dal quarto posto attualmente occupato dal Milan.
Detto che per come si muove sul mercato il Napoli difficilmente endrebbe a investire su un giocatore di 32 anni, seppure in scadenza di contratto e che un ritorno alla Juve non è ipotizzabile, la squadra che non ha fatto mistero di aver fatto un pensierino a Pereyra è l’Inter. Al momento è quella nerazzurra l’avversaria più pericolosa per i Pozzo.
Come ha sottolineato Pastorello il dialogo con l’Udinese è franco. Il club ha aperto a un rinnovo, il giocatore chiede almeno un biennale al termine del quale potrebbe decidere di tornare a giocare in Argentina, magari in quel River Plate dal quale il club bianconero lo pescò nel 2011.
Pereyra in caso di conferma diventerebbe una sorta di chioccia per i giocatori dell’Udinese del futuro, una sorta di Di Natale, leader tecnico innanzitutto, ma non solo. Non chiede garanzie di essere titolare il “Tucu”, anche perché sa di poter dare ancora molto e di non temere la concorrenza.
Semmai non vorrebbe più ritornare a ricoprire tutta la fascia come ha fatto nella prima parte di questa stagione. Quando Sottil gli ha chiesto un sacrificio, ha risposto presente volentieri, ma ora che da qualche settimana è tornato a fare la mezzala lì vorrebbe restare.
Tra l’altro non è un caso se da agosto a novembre ha fatto un gol e poi da gennaio a oggi i centri sono stati tre. Più sta in mezzo, più si diverte e più è utile alla causa bianconera. —
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