L’Apu vince il derby all’ultimo secondo: battuta Cividale, in semifinale c’è Forlì
Il canestro decisivo lo segna Diego Monaldi, Redivo (fin lì 8 su 16 dall’arco) tenta la bomba della vittoria ma la conclusione dell’argentino finisce sul ferro
Massimo Meroi
La gioia del gruppo Apu con il presidente Pedone in testa © Foto Petrussi
UDINE. Se qualcuno avesse proposto una sceneggiatura con un finale così thriller non avrebbe potuto fare meglio di quanto assistito nella rovente serata di giovedì 25 maggio al Carnera. Udine batte Cividale e accede alle semifinali al termine di una serie che più equilibrata e tirata non avrebbe potuto essere.
Il canestro decisivo lo segna Diego Monaldi, che prima dell’ultimo tiro aveva 1 su 6 dal campo, quando il pallone dell’86-84 manca un secondo alla sirena.
Gioia e dolore in un abbraccio © Foto Petrussi
Cividale ha tempo per costruire ancora l’azione del supplementare o addirittura della vittoria e ovviamente si affida a Revivo (fin lì 8 su 16 dall’arco): la conclusione dell’argentino finisce sul ferro. Udine vince con merito, ma avremmo detto la stessa cosa se il verdetto del campo fosse stato l’opposto.
Il derby era anche tra loro due: i presidenti Davide Micalich (Cividale) e, a destra, Alessandro Pedone (Udine)
Il settimo Friul derby della stagione ha confermato quanto si era visto in precedenza: regna l’equilibrio. L’Apu in semifinale affronterà Forlì: gara 1 si giocherà venerdì 2 giugno. Ancora da stabilire la sede.
É una bella, è una partita da dentro fuori, da tutto o niente. Serve cuore caldo e il cervello freddo. Quelli che dimostra di avere subito Lucio Redivo da Bahia Blanca, la città di Manuel Ginobili, che piazza subito due bombe (0-6). Udine rompe il ghiaccio con Briscoe ed Esposito, ma nel vocabolario della guardia americana bianconera la parola difesa non è contemplata.
I primi dieci punti delle Esagles, infatti, portano tutti la firma dell’uomo marcato da lui: il già citato Redivo e Pepper. Esposito, Monaldi (tripla) e Terry firmano il primo mini-break dei padroni di casa. Con la solita bomba del primo quarto di Palumbo Udine sale anche più 9 (23-14), con la tripla di Gaspardo il vantaggio alla prima sirena sale addirittura a più undici.
I bianconeri a inizio secondo quarto commettono tre falli quando non è ancora passato il minuto di gioco. Un problema: Antonutti ne ha già tre, Gaspardo due. Dopo un sottomano sbagliato da Mouaha, Gentile in transizione firma il più undici. Udine costruisce dei buoni tiri dall’arco e finché li mette (la tripla di Nobile vale il 35-23) bene, altrimenti sono dolori. Anche perché Cividale intasa bene la propria area e per fare canestro Udine nel pitturato ha solo Gentile.
La partita poi si infiamma quando Rota con una gomitata (involontaria) colpisce al naso Briscoe che deve rientrare negli spogliatoio per essere medicato. Gentile si lamenta con gli arbitri, dalla panchina ducale si fa sentire Dell’Agnello. Metterla sulla bagarre non sarebbe una grande idea per Udine.
Redivo si riaccende con due bombe siderali, altri due canestri di pregevole fattura (nemmeno Nobile riesce a contenerlo) e piano piano Cividale risale la corrente fino addirittura alla tripla del sorpasso firmata da Dell’Agnello (44-45).
Da lì in poi sarà un continuo braccio di ferro. Redivo gioca la partita della vita (35 punti e non puoi certo condannarlo per l’errore finale), Udine ha qualcosina un po’ da tutti (Gentile, Esposito e Gaspardo in particolare) e se non riesce a chiuderla prima è per la bassa percentuale ali liberi.
Si arriva, così, all’epilogo descritto all’inizio. Il Carnera esulta, i tifosi di Cividale incoronano giustamente i loro eroi. —
OLD WILD WEST UDINE – GESTECO CIVIDALE 86 – 84
(26-15, 44-45, 65-62)
OLD WILD WEST UDINE Gentile 16, Palumbo 6, Antonutti, Gaspardo 11, Briscoe 19, Esposito 15, Nobile 5, Pellegrino, Monaldi 7, Terry 7. Non entrati: Fantoma e Dabo. Coach Finetti.
GESTECO CIVIDALE Redivo 35, Miani 5, Cassese, Rota 5, Mouaha 3, Furin 3, Battistini 6, Pepper 11, Dell’Agnello 16. Non entrati: Barel, Balde, E. Micalich. Coach S.Pillastrini.
Arbitri Ursi di Livorno, Gagliardi di Frosinone e Cappello di Agrigento.
Note Old Wild West: 19/44 al tiro da due punti, 10/23 da tre e 18/28 ai liberi. Gesteco: 15/34 al tiro da due punti, 12/35 da tre e 18/27 ai liberi. Usciti per 5 falli Battistini e Briscoe.
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