Forlì passeggia anche al Carnera: per Udine svanisce il sogno promozione
I romagnoli si impongono 83-65 e chiudono la serie sul 3-0
Antonio Simeoli
UDINE. L’Old Wild West Udine perde in casa con Forlì 65-83 e pone fine a una stagione iniziata male e che finisce come era iniziata.
Per la gloria agognata bisognerà riparlarne da settembre, sperando che la botte prese in questi mesi di cattive scelte, buona volontà ma tante sconfitte, non si facciano sentire e inducano chi mette i soldi a metterne di meno.

Perché sempre lì siamo, il basket si fa con i denari. Vince Forlì perché merita, è più squadra, è meglio allenata, ha vinto la stagione regolare e si giocherà ora la serie A contro Cremona.
Prima annotazione: la curva opposta al Settore D è vuota. Accanto i supporters forlivesi, gemellati con quelli di Trieste, visibilissimi, guardati a vista dalla Polizia. Cuscinetto di protezione? No, sono vuoti “friulani”: cosa inimmaginabile nelle due stagioni precedenti e che deve fare riflettere.
Per allungare la serie Udine intanto deve iniziare bene. “Trieste, Trieste” cantano i forlivesi, intanto l’Apu corre, segna, schiaccia. Il problema è che lo fa per 4 minuti scarsi poi Pollone e Valentini, con due siluri a testa e il difensore a tre metri, e un Gazzotti concreto da sotto più di Terry, fanno salire i decibel dei tifosi romagnoli: 11-20 a metà quarto per gli ospiti che possono chiudere la serie.
È più squadra l’Unieuro, non c’è nulla da fare, gioca a memoria, e per giunta i due americani sono ancora silenti. Finisce anche sotto di 13 punti l’Apu. Eppure il pubblico incita, ci crede, vuole un maledetto bene a questa squadra nonostante la stagione balbettante. Su quest’onda accade qualcosa: Gentile si prende in mano la squadra. Si porta dietro Pellegrino e finalmente un po’ di difesa. Fine primo quarto: 21-25. Emorragia fermata. Ma 25 punti presi sono troppi. Decisamente.

La fiammata, però, si placa in un amen. In soldoni: coach Martino, giovane ma navigato, fa giocare i suoi come un orologio e i risultati si vedono con Pollone, gregario, che sale a protagonista. Accade in una squadra vera. Di più: è il segreto di quelle vere. Adrian segna da tre il 33-22 dopo che 5 giocatori si sono passati la palla. “Vogliamo in campo 5 ultras”: ecco lo striscione del Settore D.

Finetti si sbraccia. Intervallo: 45-32. Forlì tira meglio da tre che Udine dalla lunetta: serve aggiungere altro? Briscoe, ancora corpo estraneo alla squadra, Terry non pervenuto.Serve una riscossa, una fiammata, qualcosa. Serve invertire la rotta. Ci prova Finetti con Nobile e Palumbo in campo. E Briscoe in panca che litiga ancora con Martelossi: un genio (non Martello). È una polveriera il Carnera basta poco a incendiarla. Ci pensa AleGent, segnando due liberi di fila, poi arriva Gaspardo: 40-45. Si sveglia Terry. La difesa c’è, Gaspardo prova a placare Adrian. Serve continuità ora. Tripla di Monaldi. Altra tripla. La partita ora è bellissima e Udine ci si è ributtata sotto a capofitta con un tiro da tre di tabella di Palumbo che vale il meno 1, 55-56, a fine terzo quarto. Senza Briscoe l’Apu è un’altra Apu piaccia o non piaccia.
È il momento di riaprire la serie, anche emotivamente. Il Carnera è una bolgia. Ma Udine non mette la freccia perché l’Unieuro, dopo aver incassato colpi su colpi, rilancia con Sanford e un jolly di Pollone chiudendo di fatto i conti con una tripla (15 per i romagnoli) dell’americano: 71-59.
Alla resa dei conti l’Usa dell’Unieuro, mentre Briscoe lo guardava dalla panchina, ha deciso la partita. Ed è costato forse la metà dell’americano concupito da Boniciolli a settembre al punto di rifiutare Logan. Genialate a parte è finita come doveva finire: Forlì si è meritata la qualificazione.
A uomini non è più forte di Udine, ma è meglio allenata. Aveva una fiche da giocare la squadra di Pedone e l’ha gettata al vento in gara uno a Forlì. “Chi non salta un triestino”, canta il Carnera. Magra consolazione aspettare un derby. Cala il sipario la stagione delle figurine e degli errori a raffica cominciati a giugno e finita con la scelta di un allenatore giovane ad allenare l’album Panini.
Speriamo serva di insegnamento per il futuro. Perché a Udine la passione per il basket, lo ha dimostrato mercoledì 7 giugno il Carnera, non si assopisce dopo un’annata storta. Sempre ringraziando il presidente Pedone che tre milioncini sul piatto li ha messi. E chi spende ha sempre ragione. —
OLD WILD WEST UDINE – UNIEURO FORLI’ 65 – 83
21-25, 32-45, 55-56
OLD WILD WEST UDINE Gentile 25, Palumbo 7, Gaspardo 9, Briscoe 4, Esposito 2, Nobile 2, Pellegrino 4, Monaldi 8, Terry 4. Non entrati: Antonutti, Dabo e Fantoma. Coach Finetti.
UNIEURO FORLI’ Sanford 16, Cinciarini 12, Gazzotti 4, Valentini 18, Adrian 8, Pollone 15, Ndour, Radonjic, Penna 10, Benvenuti. Coach Martino.
Arbitri Dori di Venezia, Foti di Milano, Maschio di Firenze.
Note Old Wild West: 21/42 al tiro da due punti, 4/16 da tre e 11/19 ai liberi. Forlì: 13/29 al tiro da due punti, 13/29 da tre e 15/35 ai liberi. Nessun uscito per 5 falli.
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