L’Apu che sarà riparte da tre
Monaldi, Palumbo e Gaspardo hanno ancora il contratto. Proposta di rinnovo per Esposito, ma anche per Gentile
Giuseppe Pisano
UDINE. Il day after dall’eliminazione in semifinale con un secco 0-3 in casa Apu Old Wild West segna il confine fra i bilanci della stagione che si chiude e i primi pensieri su quella che verrà.
Perché, nonostante la delusione, il motore della passione gira sempre a mille e c’è tanta voglia di rivalsa. Partiamo dai giocatori ancora sotto contratto. Sono tre: Diego Monaldi, Mattia Palumbo e Raphael Gaspardo.
I primi due potrebbero restare, anche alla luce del rendimento offerto nel primo anno udinese. Monaldi è stato spesso decisivo, Palumbo è cresciuto durante i play-off e ha ampi margini di miglioramento.
Gaspardo: l’ala di Vidulis vorrà fare un altro anno di A2? Avrà ancora estimatori in serie A? Rientrerà nei piani tecnici e la società vorrà ancora sostenere i costi di un contratto molto oneroso?
Pure Fabio Mian, prestato a Scafati, è sotto contratto. Nei prossimi giorni il direttore tecnico Alberto Martelossi, a cui la società potrebbe affiancare un altro dirigente, avrà sul piatto questa e altre due questioni principali.
Una riguarda Ethan Esposito, a fine contratto ma molto stimato: la sua crescita lo rende un pezzo pregiato. L’Apu è pronta a fargli un’offerta per farlo restare, ma attenzione ad altre sirene.
Più o meno la stessa situazione per Alessandro Gentile: il suo ritorno in campo è stata una scommessa vinta da Udine, per rendimento e leadership.
L’idea sarebbe di costruire attorno a lui, con giocatori funzionali al progetto tecnico, la nuova Apu. Un altro che potrebbe restare è Vittorio Nobile, legatissimo alla maglia.
Al termine di gara tre con gli occhi lucidi è stato esplicito: «Non molliamo, riproviamoci il prossimo anno». “Vito” potrebbe essere l’uomo franchigia, anche perché il capitano Michele Antonutti probabilmente prenderà altre vie.
Saluteranno quasi certamente i vari Pellegrino, Cusin, Bertetti e Fantoma, che tornerà a Trieste per giocare. Tanti saluti anche per Briscoe e Terry.
Capitolo coach: Carlo Finetti è stato apprezzato per il lavoro profuso e il coraggio di assumersi la responsabilità del post Boniciolli, ma difficilmente avrà una seconda chance.
Pedone ama scegliere in prima persona i coach, osserva i risultati altalenanti di questi play-off (pronostici rispettati nel Tabellone Oro, outsider in finale in quello Argento) e medita.
Potrebbe tornare in auge qualche vecchio pallino (Max Menetti piaceva già alcuni anni fa, ma sembra in orbita Brindisi) oppure un tecnico rampante. Le grandi manovre stanno per iniziare. —
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