Udinese, Sottil dopo il pareggio a Cagliari: «Serve più cattiveria»
Il tecnico incassa il punto: «Il risultato è giusto». «Il problema del gol? 11 tiri, uno nello specchio: troppo poco»
Pietro Oleotto
«Dobbiamo essere più precisi quando tiriamo». Andrea Sottil mette subito idealmente al centro del tavolo il piatto sfornato dall’Udinese all’ora di pranzo alla Unipol Domus. Non avrebbe vinto Masterchef, ma in definitiva gli ingredienti non dispiacciono al tecnico di Venaria Reale che già a caldo, intercettato da Dazn, batte su questo tasto.
«Abbiamo concluso 11 volte verso la porta del Cagliari, una sola volta abbiamo centrato lo specchio. Troppo poco. Serve più cattiveria. Dobbiamo continuare a lavorare ed essere più cattivi».
La ricetta è tutta qui, anche se a ben guardare tra le pieghe della partita ci sono delle ombre a 360 gradi sull’Udinese. Dalla fatica a fare gol, alla poca uniformità in tema in condizione fisica, complice un mercato interminabile che ha tolto pedine senza aggiungere (ancora) delle sicurezze.
L’analisi
«È stata la partita che mi aspettavo, un gara dura, fatta di seconde palle e di contrasti. E in questo quadro abbiamo avuto le nostre occasioni fin dal primo tempo con Ebosele e Thauvin. Poi nel secondo tempo abbiamo sofferto un po’ troppo sui calci piazzati, avendo comunque nel finale una grande occasione con Lucca. Credo che, tutto sommato, il pareggio sia il risultato giusto».
Questo il bilancio della “battaglia” di Cagliari nelle parole pronunciate da Sottil il sala stampa. Una partita dove è mancata un po’ di qualità nelle giocate bianconere, a livello di soluzioni “codificate” e in questo senso l’Udinese ha dimostrato di essere ancora un cantiere aperto.
«Questa squadra ha cambiato molto, stiamo lavorando tanto. Il centrocampo è quello dell’anno scorso e proprio lì stavolta abbiamo sbagliato qualcosa nella fase di disimpegno, non abbiamo accompagnato bene le azioni».
Un particolare che il tecnico aveva evidenziato già davanti alle telecamere, lasciandosi andare a una previsione ottimistica. «Abbiamo cambiato tanto, ma la vittoria arriverà, dobbiamo solo continuare a lavorare».
I singoli
Spazio poi ai giudizi sugli interpreti . Per esempio Ebosele, al quale dalla panchina ha elargito consigli e inviti, spesso ignorati dal nazionale irlandese che avrebbe dovuto attaccare di più un Augello in difficoltà: «È un 2002, deve trovare continuità, deve crescere».
Dalle fasce al centrocampo il passo è breve: «Samardzic deve essere bravo a cambiare nel modo di giocare, tutti sanno che ha destrezza nel mancino e lo aspettano. Lovric? Sì, avete ragione, stavolta era un po’ sottotono».
Infine l’attacco: «Sono contento di come si propongono Lucca e Thauvin. E sono contento anche di avere a disposizione Success che avrei messo in campo se il doppio infortunio di Kabasele ed Ebosse non avesse scombussolato i piani. Thauvin è cresciuto e stavolta ha avuto delle occasioni per segnare nel primo tempo. Ne ho parlato con lui, sa che servono i gol». Gira e rigira è lì che si ricade...
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