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L’analisi

L’Italia, una Nazionale di non influencer

L’Italia, una Nazionale di non influencer
(ansa)
Gli italiani si sono accorti della presenza sui social dei calciatori e di Mancini solo dopo la vittoria di Euro 2020
2 minuti di lettura

Alla fine, dopo tanto patire, la Coppa d’Europa è arrivata in Italia. All’inizio del torneo i bookmaker davano vincenti la Francia o l’Inghilterra e pochi avevano messo a fuoco le potenzialità della nostra Nazionale, una squadra senza stelle dalla luminosità abbacinante e con un allenatore schivo che concede poco spazio alle chiacchiere e all’apparire.

Un ritratto che emerge chiaramente analizzando i profili social della compagine azzurra pre-vittoria.

Su Instagram, l’unico social media dove sono tutti presenti, i feed dei campioni d’Europa sono molto simili, tappezzati dalle istantanee delle partite di campionato e accompagnati da una frase di circostanza. Ogni tanto spunta la foto imposta dallo sponsor o fa capolino un momento di relax con la famiglia, punteggiato da emoticon zuccherose. Tutto nella norma del classico profilo gestito fai da te dal buon calciatore o accuratamente addomesticato da un social media manager freelance.

Agli occhi di un non appassionato di calcio, tutto piuttosto noioso: sono profili di giocatori atipici, che si danno poche arie, che non si abbandonano agli eccessi, che non si atteggiano a influencer.

I numeri pre competizione europea erano alti solo per coloro che hanno militato in squadre di rilievo. Marco Verratti, con oltre 5,3 milioni di follower, era quello che poteva vantare il seguito maggiore su Instagram, conseguenza della appartenenza al Paris Saint-Germain.  Al secondo e al terzo posto due juventini come Leonardo Bonucci (4,4 milioni) e Giorgio Chiellini (3,9 milioni). Della rosa dei 26, solo 10 superavano il milione di follower e l’allenatore Mancini si fermava di poco sotto i 600mila.

Anche i valori di engagement non erano da capogiro, ma nella norma: Verratti generava una media di 125mila interazioni per ogni post pubblicato, Bonucci 117mila e Chiellini 181mila. Sono numeri che, se rapportati ai follower, mostrano potenzialità enormi per sviluppare una maggiore affezione da parte della base di fan.

Dopo le prime 5 partite, che hanno messo in luce le qualità della squadra, ci si poteva aspettare un profluvio di like sui social e una crescita esponenziale dei follower. Invece, secondo i dati raccolti con gli strumenti di Buzzoole, a crescere di oltre il 50% sono stati solo i profili meno seguiti, in ordine quelli di Pessina, Raspadori e Spinazzola.

Bisognerà aspettare il giorno dopo la vittoria, perché gli italiani si decidano a premiare i loro favoriti: in termini di follower, le posizioni in classifica non sono cambiate, ma quelli che sono cresciuti di più, in valore assoluto, sono stati i volti che hanno segnato questo Europeo. Federico Chiesa ha raccolto quasi 1,2 milioni di follower in più rispetto all’inizio della competizione; Gianluigi Donnarumma 970mila e Bonucci 700mila. Nell’orbita dei 600mila si sono posizionati Insigne, Spinazzola, Chiellini e Jorginho, mentre Mancini ne ha guadagnati poco meno di mezzo milione.

Il pieno di like lo hanno fatto i post che avevano come protagonista la tanto agognata Coppa: il post di Chiesa che la bacia ha raccolto oltre 1,3 milioni di interazioni, quello di Bonucci che la porta a letto è piaciuto a oltre 1,2 milioni di persone, quello di Donnarumma che la stringe in pullman ha superato di poco il milione.

Se ci fosse un premio della critica, sarebbe da assegnare a Matteo Pessina, che su Instagram ha pubblicato un format originale per un calciatore: il suo diario di bordo a puntate per raccontare fatti ed emozioni dell’Europeo.

Vedremo se il trofeo conquistato cambierà l'atteggiamento di questi ragazzi, se si esporranno maggiormente alla ricerca di un legame più forte col pubblico, se acquisiranno i tratti tipici delle star. Quel che interessa agli italiani è che lo facciano senza perdere di vista il prossimo ambizioso obiettivo: il Mondiale 2022.

 

Vincenzo Cosenza è esperto di marketing e CMO di Buzzoole. Dell’incrocio tra marketing e tecnologia scrive sul suo blog vincos.it