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Atletica

Numeri e dati dicono che l'impresa nei 100 metri di Jacobs è ancora più grande

Numeri e dati dicono che l'impresa nei 100 metri di Jacobs è ancora più grande
(afp)
L'uomo più veloce della Terra è italiano, l'abbiamo visto tutti: Marcell Jacobs primo nei 100 metri a Tokyo 2020 con un tempo di 9"80. Quanto è stata straordinaria la sua gara, invece, lo dicono i numeri
3 minuti di lettura

Marcell Jacobs più veloce di tutti. Non solo a Tokyo. Se l’azzurro avesse corso la finale dei 100 metri piani nelle cinque Olimpiadi precedenti, da Sydney 2000 a Rio 2016, avrebbe vinto l’oro (idealmente) in almeno quattro occasioni. In una di queste - Rio 2016 - avrebbe battuto al fotofinish anche Usain Bolt.

A Tokyo, Jacobs ha tagliato il traguardo della finale in 9”80: un tempo che vale il record italiano e quello europeo. Non quello olimpico (9”63) e mondiale (9”58), ancora in pugno al giamaicano Bolt. Quella dell’azzurro, insomma, è un’impresa ancora più enorme se si tiene conto dei tempi segnati dalle leggende che hanno vinto l’oro, in precedenza, sulla pista olimpica.

Il parallelo con i campioni del passato può apparire azzardato. Gli anni passano, le tecnologie al servizio degli atleti crescono e migliorano le loro prestazioni. Eppure ci sono record che resistono per decenni: quello sui 200 metri piani (19”19), per esempio, è stato fissato da Bolt a Berlino nel 2009. Sulla stessa distanza, il record europeo (19”72) è imbattuto da più di 40 anni: lo ha fissato nel 1979 l’italiano Pietro Mennea. Inoltre Marcell Jacobs ha vinto l’oro a Tokyo da “signor nessuno”. Coloro che lo hanno preceduto, in gran parte dei casi erano già campioni affermati. 

Sydney 2000 (Jacobs avrebbe vinto)
Alle Olimpiadi australiane finisce primo lo statunitense Maurice Green con 9”87. Green era arrivato a Sydney forte dei Mondiali vinti sulla stessa distanza nel 1997 ad Atene e nel 1999 a Siviglia. Sui 100 metri il tempo migliore in assoluto di Green resta 9”79, fissato ad Atene nel 1999.

Atene 2004 (Jacobs avrebbe vinto)
In Grecia il più veloce di tutti sui 100 metri piani è ancora un americano, Justin Gatlin, che chiude la gara in 9”85. Dietro di lui, medaglia di bronzo, c’è il campione olimpico in carica, Green, con un tempo di 9”87. Gatlin, prima dei Giochi di Atene, ha vinto il Mondiale indoor sui 60 metri piani di Birmingham, nel 2003.

Pechino 2008 e Londra 2012 (Jacobs NON avrebbe vinto)
Sono le Olimpiadi del fulmine Bolt, l’uomo in grado di guardare i fotografi mentre taglia il traguardo a velocità supersonica. In Cina il giamaicano corre i 100 metri piani in 9”69. A Londra si migliora: 9”63. la gara che si disputa in Inghilterra è tra le più veloci degli ultimi anni, con il secondo Yohan Blake a 9”75 e l’intramontabile Gatlin terzo a 9”79. In questo caso, Jacobs non sarebbe salito neanche sul podio.

Rio 2016 (Jacobs avrebbe vinto)
A 30 anni Usain Bolt vince la sua terza medaglia d’oro consecutiva sui 100 metri piani, con un tempo umano, 9”81, inferiore di un’inerzia a quello segnato dall’italiano Jacobs a Tokyo all’età di quasi 27 anni.

Se Tokyo fosse stata nel 2020 sul serio
Restando sulla scia del confronto temporale appena proposto, va detto che i dati dicono anche altro. E cioè che Marcell Jacobs, se le Olimpiadi si fossero disputate nel 2020 come da programma, probabilmente non avrebbe vinto. A marzo dello scorso anno, infatti, l’azzurro nato in Texas da papà italiano e mamma statunitense occupava il 23esimo posto del ranking mondiale nella specialità dei 100 metri piani. Prima di lui anche l’altro talento della corsa italiana, Filippo Tortu, che era al decimo posto. La storia dello sport, per fortuna, non si fa con i "se".

La frecciatina del Guardian
Sul sito del quotidiano britannico, che ha commentato un altro trionfo italiano dopo l’Europeo di calcio vinto a Wembley proprio contro l’Inghilterra, il giornalista Barney Roay, pur sottolineando positivamente la prestazione di Jacobs, fa notare come quella di Tokyo sia stata una finale che a stento ha colmato il vuoto lasciato da Usain Bolt

Roay ha esaminato la lista dei tempi più veloci di sempre sui 100 metri e ha sottolineato come nessuno tra i partecipanti alla finale di Tokyo 2020 si avvicinasse ai migliori 20 in assoluto: “Tutti i super tempi sono stati fissati in un arco di tempo che va dal 2007 al 2015” ha scritto il giornalista del Guardian.

Jacobs dopo le leggende
Dopo Tokyo, la classifica degli uomini più veloci di sempre sui 100 metri piani va rivista: il tempo di Jacobs, 9”80, non si avvicina a quelli delle leggende Bolt, Gay, Blake e Powell, ma è sufficiente per spedire l’azzurro tra i primi dieci. Jacobs di fatto è il più veloce corridore di sempre, sui 100 metri, tra quelli non statunitensi o giamaicani.

L’analisi del New York Times
Al campione olimpico italiano, e più in generale alla gara regina dei Giochi di Tokyo, il quotidiano statunitense ha dedicato uno speciale interattivo che esamina, letteralmente passo dopo passo, lo sprint per l’oro. C’è la conferma, dettagliata, della sensazione avuta osservando la gara in tv. Il tempo di reazione di Jacobs, dopo il via, non è stato dei migliori: 0,161 secondi contro 0,128 secondi dell’americano Kerley, che finirà secondo. 

Nei primi 25 metri, Jacobs è dietro a Kerley, poi cambia tutto, con l’italiano che si va a prendere l’oro raggiungendo una velocità massima di circa 43 km/h.