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La novità

I giochi di Netflix arrivano su iOS, ma le regole degli store digitali sono un problema

I giochi di Netflix arrivano su iOS, ma le regole degli store digitali sono un problema
Su Android e su Apple, i 5 titoli si possono giocare solo scaricandoli uno a uno e non dall’interno dell'app: ecco perché e quali sono, a partire da Stranger Things
3 minuti di lettura

Sono arrivati i videogiochi su Netflix: basta scorrere l’app per smartphone proprio come quando si cerca qualcosa da vedere e a un certo punto salterà fuori una casella che rimanda alla sezione dedicata, Netflix Games.

Dentro si trovano per ora 4 giochi (anche se i titoli di lancio sono in teoria 5), di cui due legati alla saga di Stranger Things. Peccato che, a causa delle regole degli store digitali di Google e di Apple, non si possano scaricare e giocare direttamente dalla piattaforma di serie tv e film. Premendo su Ottieni gioco si viene invece indirizzati sul corrispondente store, da cui scaricare quel singolo titolo come applicazione autonoma. In un secondo momento il gioco si potrà ovviamente fare partire anche dall’interno dell’app di Netflix, ma si potrà avviare anche in autonomia.

Perché i giochi vanno scaricati singolarmente
Un giro un po’ arzigogolato, legato alle condizioni contrattuali con cui Apple e Google (su Android la procedura è fondamentalmente la medesima) gestiscono la presenza delle applicazioni sullo store. In questo caso vietando gli hub di videogiochi sia per questioni commerciali sia per un discorso di controllo: la filosofia di Apple è offrire alle persone un’esperienza sicura verificando ogni applicazione. Anche per questo piattaforme come Xbox Cloud Gaming, Nvidia GeForce Now e Google Stadia (che a loro volta danno accesso a decine o centinaia di titoli) non sono disponibili, o non lo sono in tutte le loro modalità, e per giocare occorre schivare la limitazione aggiungendo una scorciatoia all’applicazione per il Web alla schermata home dell’iPhone.

Mark Gurman, nella newsletter Power On realizzata per Reuters ha fatto notare (provando a individuare uno sviluppo verso servizi cloud comunque vietati) che “per essere un vero servizio all-in-one su iOS, Netflix dovrà passare al cloud e Apple dovrà cambiare le sue regole o concedere a Netflix un'esenzione. Questo lascia il successo finale del servizio Netflix nelle mani di Apple, un partner di lunga data, ma anche un rivale in crescita”.

Analogamente a quanto accade in altri ambiti, infatti, Apple ha una sua piattaforma di giochi in mobilità, che si chiama Arcade ed è accessibile da una sezione specifica dell’App Store: qui avevamo affrontato l’argomento nel dettaglio, cercando di mettere a fuoco il peso dell’App Store e nello specifico dei giochi per Cupertino, ricordando che secondo Sensor Tower il giro d’affari dell’App Store sarebbe stato nel 2019 di 15,9 miliardi di dollari, con il 69% di questa torta collegata proprio ai giochi.

Quali sono i giochi di Netflix
Tornando a Netflix, i titoli al momento disponibili sono Stranger Things: 1984 (sviluppato da BonusXP), Stranger Things 3: The Game (BonusXP), Shooting Hoops (Frosty Pop), Card Blast (Amuzo & Rogue Games) e Teeter (Up) (Frosty Pop). I primi due, in pieno stile anni Ottanta, sono appunto legati alla celebre serie tv: ci si immedesima nei panni dell’agente Jim Hopper o di uno degli altri personaggi e si affrontano alcune missioni ambientate ad Hawkins, la cittadina dove si svolge la storia. Gli altri sono giochi di fantasia o abilità: nel caso di Teeter (Up) occorre far entrare una pallina in un buco inclinando progressivamente la piattaforma su cui è poggiata. E senza poterla abbassare, ma procedendo solo verso l’alto. Molto difficile e divertente nella sua assoluta semplicità che ricorda alcuni giochi d’infanzia. L’altro, Shooting Hoops, sembra invece un po’ più caotico e ci si stanca immediatamente di provare a fare canestro con una palla da basket legata a un fucile spara freccette.

Solo il primo passo di una lunga strada
Nel presentare questa iniziativa, Netflix ha spiegato che “vogliamo iniziare a creare una libreria di giochi che offra qualcosa per tutti: siamo agli inizi della creazione di una fantastica esperienza di gioco e siamo entusiasti di portarti in questo viaggio con noi”. Insomma: questi 5 titoli sono probabilmente solo il primo mattoncino di una sezione destinata ad arricchirsi sempre di più. Nei giochi non ci sono interruzioni o pubblicità né acquisti in-app per poter avanzare ai livelli successivi. In più, non sono disponibili nei profili Netflix per i bambini.

Quanto vale la torta dei mobile game
In che direzione procederà Netflix è difficile dirlo, in questa fase in cui offre i giochi gratuitamente, come contenuto incluso nei vari piani di abbonamento. Certo la torta dei mobile game, che non hanno accusato neanche l’isolamento da lockdown dello scorso anno smentendo chi li voleva legati solo al pendolarismo, è ricca: toccherà nel giro di qualche anno i 200 miliardi di dollari. In Italia ne vale 1,7, secondo il Deloitte Digital Consumer Trends 2020. Poco, se confrontato ai 42,4 miliardi della Cina, ma comunque una fetta importante e in costante crescita: fenomeni ben più blasonati e dibattuti, come i podcast, valgono nel nostro Paese pochi milioni di euro (dati dell’Osservatorio Digital Content – School of Management del Politecnico di Milano dello scorso settembre).

Secondo il rapporto di Deloitte, durante il primo lockdown il 24% dei giocatori ha scelto di trascorrere il tempo con i giochi sul telefono, contro la media europea del 16%. Prova che non escludono quelli più evoluti per console come Xbox o PlayStation 5, e anzi toccano probabilmente target differenti, oltre a trovare una convergenza con le piattaforme citate in precedenza, che ormai consentono di giocare quasi ovunque.

Passare un po’ di tempo senza impegno: questo sembra essere il motivo principale per cui nel nostro Paese una persona su 3 (di nuovo, sopra la media europea) trascorre tempo sui giochi pensati innanzitutto per gli smartphone. Un successo che è probabilmente legato alla nostra storica e consolidata febbre da smartphone e che premia non tanto i titoli più complessi come Fortnite, d’altronde giocabile un po’ ovunque, ma i puzzle, al 25% delle preferenze, seguiti dai tradizionali giochi di carte (al 20%), giochi da tavolo o word games (14%) e simulazione (10%). Netflix cerca di porsi un po’ a cavallo fra questi trend e al contempo prova a proporne di nuovi, tentando di cavalcare il potere evocativo dei successi planetari della sua piattaforma.