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Il caso Rivian: non hanno costruito nulla ma valgono più della Volkswagen

Il caso Rivian: non hanno costruito nulla ma valgono più della Volkswagen

Sono il terzo produttore di auto per valore al mondo, dietro Toyota e Tesla. Volano in Borsa e sono partecipati da Amazon

3 minuti di lettura

Non hanno costruito nemmeno una macchina ma l’azienda vale già più della Volkswagen: il caso Rivian - startup americana che produce veicoli, camion e furgoni elettrici – scuote il mondo dell’auto perché una cosa del genere, nell’ultra centenaria storia del settore, non si era mai vista.

Tutto dipende dal fatto che la Rivian in Borsa, dal giorno del debutto ha macinato record su record arrivando a valere 130 miliardi di dollari. Più di Ford (76 miliardi) che ci ha investito, più di General Motor (90 miliardi) più di Volkswagen (129 miliardi). Attualmente quindi la Rivian è il terzo produttore di auto per valore al mondo, dietro Toyota e Tesla. C’è un particolare, però: la Rivian sostiene di aver prodotto al momento 180 auto e di averne consegnate 156 ai clienti. Quindi, come dicevamo nulla. E non solo perché queste auto sono prototipi ma anche perché questi numeri sono senza possibilità di riscontro visto che sono “fonte Rivian”.

In ogni caso, nello stesso periodo in cui la Rivian si vanta di aver costruito 180 auto, la Volkwagen ne ha realizzate 9 milioni. Senza contare che la Rivian è in perdita di circa due miliardi e ha ricavi prossimi allo zero. Volkswagen ha ricavi al 2020 pari a 229,4 miliardi e un utile di 10,6 miliardi. E allora? In Borsa conta soprattutto una cosa: la quantità di investimenti che le aziende riescono a raccogliere. E la Rivian da questo punto di vista ne ha raccolti tantissimi dalla sua quotazione. Gli investitori, ovvero chi è disposto a versare soldi nelle casse della società per comprarne una parte, scommettono sul fatto che Rivian diventerà una realtà di primo piano nella produzione di auto elettriche, al pari della più blasonata Tesla.

Non solo. A far impazzire la Borsa è stato il fatto che gli investitori della Rivian non sono aziende normali. Ma sua maestà Amazon (quota del 20%) e addirittura Ford (con una quota circa del 12%). Ma se Amazon soffia sul fuoco (ha già ordinato alla Rivian 100 mila furgoni elettrici), la Ford si è subito sfilata dall’operazione, facendo calare di colpo le giovani azioni Rivian.

"Siamo sempre più fiduciosi nella nostra capacità di battere la concorrenza nel settore elettrico. Se confrontiamo oggi con i periodi in cui abbiamo investito su Rivian – ha spiegato il Ceo Ford Jim Farley - è cambiato molto. Circa la nostra abilità e la direzione del brand, e ora sappiamo con molta più precisione quale sarà il nostro percorso. Vogliamo investire su Rivian - ci piace il loro futuro come azienda - ma a questo punto svilupperemo da soli i nostri veicoli".

Detto fatto: Ford ha abbandonato i piani per lo sviluppo congiunto di veicoli elettrici con Rivian ed entrambe le società si concentreranno sui propri progetti. Nel 2020 le due aziende avevano già deciso l'abbandono del progetto della Lincoln su base Rivian e ora è ufficiale che neanche Ford utilizzerà la tecnologia EV dell'azienda competitor. La mossa è strategica: gli investitori infatti – gente che capisce molto di economia ma poco di auto – ritengono storicamente che i grossi produttori di auto, come Vw, Daimler o Ford, avranno molta più difficoltà di quanto prevedono a riconvertire la produzione di motori a combustioni nei meno inquinanti motori elettrici. Mentre startup come Tesla, Nio, Lucid e ora Rivian possono partire da zero e diventare con l’agilità delle neoimprese quello che Tesla ha già dimostrato che si può fare.

Ford punta invece a dimostrare il contrario: rifiuta platealmente la tecnologia della startup e cerca di fare tutto da sola. Ci riuscirà? Vedremo. Per ora una cosa proprio non riesce a fare la marca dell’ovale blu: raccogliere soldi come se piovessero, specialità tutta Rivian…

Spiegate le strategie, però, cosa fa la Rivian con appena 3000 dipendenti (tanto per capirci Volkswagen ne ha poco meno di 700 mila)? Sostanzialmente un pick-up, l’R1T e un suv, l’ R1S, presentati nel 2018 e prodotti (si fa per dire) nella fabbrica di Normal nell'Illinois. Essendo due macchine americane sono esattamente come le vogliono gli americani: gigantesche. Le Rivian R1T e R1S, che condividono lo stesso pianale e la stessa meccanica, pardon, elettronica, hanno lo stesso design squadrato con quegli stranissimi fari verticali e dimensioni nonstre: l’R1S è lungo poco più di 5 metri e l’R1T addirittura 5,47. I prezzi sono poi allineati a quelli della Tesla, anzi un po’ più bassi: da 75.000 dollari in su per l’R1T e 77.500 dollari per l’R1S. Ma poi entro il 2022 sono già previsti allestimenti più economici e una variante con batteria “long range” da 640 km contro i 480 km dell’altra. In realtà sono prezzi per ora teorici perché le macchine sono attualmente prenotabili con una caparra da versare on line di 1.000 dollari