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Che cosa sono gli schermi Ltpo e perché sono il futuro dei display

Che cosa sono gli schermi Ltpo e perché sono il futuro dei display
Gli Apple Watch hanno fatto debuttare la tecnologia che sta diventando lo standard per avere schermi sempre accesi e con consumi bassissimi. Qui spieghiamo come funziona
3 minuti di lettura

Questa sarà la primavera degli schermi Ltpo: la tecnologia che consente di aumentare le prestazioni e ridurre significativamente i consumi sta diventando per tutti, cioè per la maggior parte dei produttori. Nei prossimi mesi ci attendono una serie di apparecchi come i nuovi telefoni di Apple, Samsung, OnePlus, Xiaomi e vari altri dotati di display con tempi di refresh variabili e capacità di scalare automaticamente, abbassando drasticamente i consumi e permettendo di avere immagini fisse a schermo pieno con autonomia da record. Ma che cos'è la tecnologia Ltpo?

In principio fu l'Apple Watch
Gli schermi degli orologi di Apple, a partire dalla versione 5, consentono di mostrare sempre l'ora senza che il consumo della batteria aumenti vertiginosamente. A rendere possibile questo apparente ossimoro è appunto la tecnologia Ltpo, sigla che sta per ossido policristallino a bassa temperatura, una versione migliorata del precedente standard Ltps, dove la lettera s indicava il silicio. La tecnologia Ltpo, sviluppata da Apple, funziona indistintamente con i pannelli a cristalli liquidi Ips e con quelli organici Oled, ma dà il meglio di sé con questi ultimi. Le due funzionalità chiave che permette di ottenere sono quelle del refresh rate modificabile (la velocità con la quale le immagini vengono aggiornate sugli schermi, cioè l'equivalente dei fotogrammi al secondo) e la modalità always-on (che in pratica rallenta fino quasi a congelare il refresh rate).

L'Apple Watch è stato il primo a utilizzare su larghissima scala questa tecnologia per due motivi: da un lato, perché le persone si aspettano di poter vedere sempre l'ora sul quadrante degli orologi; dall'altro, perché il pannello degli orologi è molto piccolo e quindi riduce notevolmente i costi di lavorazione e implementazione delle nuove tecnologie. Raggiunte le economie di scala necessarie per la ricerca e l'ingegnerizzazione dei processi di produzione, la tecnologia Ltpo è passata sugli schermi più grandi".

Ltpo sbarca su tablet e telefoni
Anche qui, a fare da apripista è stata Apple, che ha utilizzato la tecnologia Ltpo per alcuni modelli di iPad Pro (molto costosi anche in ragione dell'uso di questa soluzione tecnica) e per l'iPhone 13 Pro battezzandola ProMotion, che supporta frequenze diverse per diversi tipi di contenuti visualizzati, per esempio 10 Fps per un libro e 120 Fps per un gioco. E lo fa in automatico. Il vantaggio è evidente. Apple l'ha spiegato così: "ProMotion non richiede impostazioni, perché il refresh rate è legato a quello che succede sullo schermo. Se un gioco scende a 30 Fps, ProMotion scende a 30 Fps. Se guardi un video girato a 24 Fps, lo riproduce a 24 Fps. E tu risparmi batteria senza nemmeno pensarci".

Tuttavia, accanto ad Apple sono arrivati anche altri produttori, che prima avevano sperimentato la tecnologia Ltps, altrettanto efficace, ma con un limite molto forte: i pannelli sono più grandi e appesantiti da componenti esterne, a differenza di quelli con base Ltpo, che sono estremamente sottili e gestiscono in maniera autonoma il cambio di frequenza di refresh dello schermo, da 1 Hz sino a 120, passando per i canonici 60.

Samsung, che tra l'altro è l'azienda che fornisce ad Apple i display Ltpo, ha sviluppato una variante di questa tecnologia per i Galaxy Z Fold 3 e Z Flip 3, oltre che per i Galaxy S20 Ultra ed S21 Ultra. Ma ci sono anche altri telefoni: Oppo Find X3 Pro, OnePlus 9 Pro, Xiaomi Mi 12. Tutti con la capacità di variare la frequenza di refresh senza impatti sullo schermi.

Il futuro degli Ltpo
Adesso che Ltpo e le tecnologie simili si sono affermate come tecnologie utilizzate dai telefoni di alta gamma (perché costose e complesse da produrre), gli investimenti per la creazione di nuovi processi produttivi più efficienti sono aumentati e, nonostante le difficoltà causate dai problemi di logistica dipendenti a loro volta dalla pandemia, i prezzi stanno calando e i volumi aumentando. Gli analisti concordano su questo e ritengono che ci saranno produzioni sempre più grandi di componenti. 

Questo vuol dire semplicemente che nei prossimi mesi vedremo un numero crescente di apparecchi con schermo dotato di tecnologia Ltpo o simili a prezzi più bassi. Apple, per prima, potrebbe commercializzare non solo gli iPhone 14 Pro, ma anche i modelli normali con lo schermo Ltpo, mentre i produttori di apparecchi di fascia media potrebbero finalmente mettere le mani su varianti economiche di questo tipo di tecnologia. Con un’incognita, però.

Il rischio brevetti per Ltpo
Il problema che potrebbe rallentare la diffusione della tecnologia è di tipo legale: Apple detiene molti brevetti chiave per ProMotion, e in buona sostanza è stata l'azienda che ha investito di più sulla creazione degli Ltpo. Ma dietro alla versione di Apple ci sono in realtà altre varianti che non creano (o non dovrebbero creare) problemi di brevetti: Samsung ha sviluppato la sua variante Hop, e secondo gli analisti gli altri produttori di schermi stanno lavorando alla realizzazione di integrazioni funzionali simili a quelle Ltpo. Basta poco, però, per violare brevetti altamente specializzati, e lo sviluppo di questo tipo di tecnologie potrebbe subire uno stop.