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Novità
Il mercato degli smartphone nel 2022: i produttori e i marchi da conoscere
(reuters)

Il mercato degli smartphone nel 2022: i produttori e i marchi da conoscere

Alla vigilia del Mobile World Congress di Barcellona, dove le più importanti aziende del settore mostreranno le proprie novità, facciamo il punto sui nomi, le interfacce e gli apparentamenti più importanti

9 minuti di lettura

Nel corso del 2021, Samsung ha immesso sul mercato circa 275 milioni di smartphone. Segue Apple, con 230 milioni di unità e poi tre brand cinesi: Xiaomi, Oppo e Vivo.

Sono questi i marchi che dominano il mercato da quando le sanzioni americane hanno costretto Huawei fuori dalla top 5. Ma se tutti, anche chi non segue da vicino la tecnologia, conoscono Samsung, Apple e forse Xiaomi, Oppo e Vivo sono ancora delle new entry. Quanti sanno, ad esempio, che entrambe afferiscono alla conglomerata cinese Bbk electronics? O che marchi all’apparenza indipendenti come Poco e OnePlus sono in realtà delle controllate, rispettivamente, di Xiaomi e Oppo?

In questo articolo vogliamo il punto sullo stato del mercato degli smartphone all’inizio del 2022, con una guida utile a riconoscere le aziende e i nomi più importanti. Da quelli più consolidati fino a quelli in più rapida crescita, senza escludere la miriade di marchi minori a cui si deve oggi un 30% complessivo delle vendite di settore nel 2021.

 

Samsung

Il produttore coreano, primo al mondo per quote di vendita nel 2021, è presente su tutte le fasce del mercato smartphone con diverse famiglie di dispositivi Android. La fascia medio bassa è coperta dalla serie “Galaxy A”, mentre i top di gamma sono raggruppati sotto il marchio Galaxy S. I più recenti sono gli S22, S22+ e S22 Ultra. Quest’ultimo è il successore diretto della serie Note, non più in produzione. Samsung domina al momento il sotto-segmento degli smartphone con display pieghevole grazie ai suoi Galaxy Flip e Galaxy Fold, giunti alla terza generazione.

Sistema Operativo: Android
Interfaccia Android: One UI 4
Paese: Corea del Sud


Apple 

Fra tutti i dispositivi citati in questa lista, l’iPhone è senza dubbio l’unico che non ha bisogno di alcuna presentazione. Il brand è diventato per molti sinonimo di smartphone e contribuisce tutt’oggi a dettare i più importanti trend di mercato e di design, nonostante il ciclo di rinnovo della linea preveda un solo aggiornamento all’anno per tutta la famiglia di dispositivi. Nonostante una quota di mercato globale che oscilla - a seconda dei trimestri - attorno al 22%, secondo le analisi di Canalys Apple è responsabile per il 40% del fatturato del mercato e per il 75% dei profitti. Merito di margini molto alti e di un prezzo medio di vendita dell’iPhone ampiamente più alto rispetto ai dispositivi della concorrenza. Apple posiziona infatti tutti i propri telefoni nella fascia medio alta del mercato, quella in cui invece tutti i concorrenti Android realizzano il minor numero di vendite, in favore delle fasce medio-basse.

Sistema Operativo: iOS
Paese: Stati Uniti d’America

 

Google

Nonostante spesso venga citata assieme ad Apple come l’altra metà del duopolio delle piattaforme mobili grazie alla diffusione di Android, Google non è mai riuscita a scalare le classifiche dei produttori hardware.
Del resto non ne ha bisogno: i suoi smartphone - prima i Nexus e oggi i Pixel - sono principalmente modelli di riferimento per i partner e per gli utenti. Servono a mostrare cosa si può fare con Android, spesso attraverso limitazioni autoimposte all’hardware volte a evidenziare le potenzialità del software.
I dispositivi ufficiali Google al momento sono i Pixel 6 e Pixel 6 Pro.

Sistema Operativo: Android
Interfaccia: stock Android, con funzioni esclusive sviluppate da Google
Paese: Stati Uniti d’America


Xiaomi e figli

Il marchio cinese, fondato da Lei Jun nel 2010, è arrivato ufficialmente sul mercato europeo solo nel 2017. Nel corso di pochi anni si è però affermato come uno dei maggiori produttori mondiali di smartphone grazie a dispositivi con prezzi dalle alte prestazioni a prezzi più bassi della concorrenza. A seguito dell’arrivo in Europa, il produttore ha iniziato a competere anche nella fascia alta, con dispositivi avanzati e con specifiche mirabolanti (molto utili per il marketing dei dispositivi). Nel 2019, ad esempio, lo Xiaomi Mi Note 10 fu il primo smartphone a implementare una fotocamera da 108 Megapixel.

Sul mercato smartphone Xiaomi è presente anche con i marchi Redmi, che identifica dispositivi di fascia media e bassa, e Poco, che commercializza smartphone dal prezzo contenuto ma con specifiche più alte della fascia di appartenenza. Dalla fine del 2020 Poco è un’azienda formalmente indipendente, ma la produzione, il sourcing, la distribuzione e il marketing internazionale fanno comunque capo a Xiaomi. Il brand di smartphone da gaming Black Shark faceva parte della famiglia Xiaomi fino all’acquisizione da parte della conglomerata cinese Tencent a inizio 2022.

Sistema Operativo: Android
Interfaccia: MIUI
Paese: Cina
Sotto-marchi: Redmi, Poco, BlackShark (fino a gennaio 2022)

 

La famiglia Bbk

Due dei primi cinque maggiori produttori di smartphone al mondo, Oppo e Vivo, sono marchi distinti con strutture dirigenziali e aziendali distinte. Entrambe, però, sono nate come marchi controllati dalla gigantesca conglomerata BBK Electronics, che tuttora mantiene legami diretti con entrambe. Appartengono al gruppo anche OnePlus (controllata in toto da Oppo), RealMe (nata sempre da una costola di Oppo), e iQoo, fondata nel 2019 come controllata di Vivo e attiva nel mercato indiano e in altri paesi asiatici.
 

Secondo i più recenti dati di Canalys, nel 2021 Oppo e Vivo hanno prodotto rispettivamente 145,1 e 129,9 milioni di smartphone, ovvero 275 milioni di unità complessive. Secondo questi dati, il gruppo Bbk si può dunque considerare ad oggi il più grande produttore di smartphone al mondo, a pari merito con Samsung.

Una crescita, quella di Oppo e Vivo, alimentata dal successo delle espansioni internazionali dei marchi a partire dal 2015. Si potrebbe dire in nomen omen: Bbk in cinese si pronuncia infatti bubugao, un riferimento alla locuzione Bu Bu Gao Sheng che si può tradurre come “raggiungere un livello più alto con ogni passo”. L’azienda è stata fondata nel 1995 da Duang Yonping con un team di sei persone. Fra questi anche Tony Chen (Chen Mingyong), fondatore e attuale presidente di Oppo, e Shen Wei, fondatore, presidente e attuale ceo di Vivo.

 

Oppo

Oppo è arrivata ufficialmente sul mercato europeo nel giugno del 2018, con il lancio del suo smartphone Find X. Forte di una crescita esponenziale in Cina, dove ha conquistato il primo posto sul mercato nel 2019, il marchio è determinato a conquistare sempre più quote di mercato in Italia e in Europa.
Gli smartphone di punta dell’azienda sono i Find X (la serie Find X5 è stata lanciata il 24 febbraio), mentre i modelli della famiglia Reno coprono la fascia medio alta e media del mercato. Il sistema operativo è Android, con l’interfaccia dedicata Color OS 12. 

Sistema operativo: Android
Interfaccia: ColorOS
Paese: Cina
Brand Partnership: Hasselblad, Lamborghini

 

OnePlus

Nel giugno del 2021 Oppo ha ufficialmente inglobato OnePlus. L’appartenenza del marchio a Oppo non era un segreto per gli addetti ai lavori, ma fino a poco prima dell’acquisizione definitiva l’azienda guidata da Pete Lau - ora dirigente Oppo - aveva provato sempre a negare un legame diretto con la casa madre, puntando su un messaggio di marketing alternativo e indipendente. In conseguenza dell’inglobamento di OnePlus, Oppo ha rilevato la partnership fra la controllata e Hasselblad, storico marchio fotografico svedese oggi controllato dalla cinese DJI. La collaborazione è stata inaugurata con la famiglia Find X5 il 24 febbraio.

Sistema operativo: Android
Interfaccia: OxygenOS
Paese: Cina
Brand Partnership: Hasselblad, McLaren
 


Realme

Fondata nel 2018 dal Vice Presidente di Oppo Li Bingzhong (Sky Li), RealMe è un produttore cinese controllato da Oppo. Produce smartphone di fascia media e medio bassa che uniscono prezzi modici a prestazioni superiori alla media dei concorrenti pari-fascia.
I modelli di fascia media di questo momento (febbraio-marzo 2022) sono i Realme 9 e 9Pro+. L’azienda produce anche la serie di punta GT: al MWC 2022 di Barcellona è atteso il lancio della seconda generazione. 

Sistema Operativo: Android
Interfaccia: Realme UI
Paese: Cina
Casa madre: Oppo


Vivo

L’altro grande marchio di Bbk, Vivo, è già da anni un peso massimo in Cina e in tutto il sudest asiatico. Il debutto sul mercato italiano e in alcuni mercati europei è avvenuto alla fine del 2020 con una linea di quattro smartphone. I dispositivi di Vivo sono di fascia media e medio alta e puntano in particolare sulla qualità delle fotocamere, grazie a una partnership con il marchio tedesco Zeiss. Altra particolarità interessante, rispetto ad altri produttori cinesi, è la scelta di affrontare il mercato non con un’interfaccia di Android fatta in casa bensì implementando la versione stock del sistema operativo, più vicina all’Android “in purezza” degli smartphone Google.

Sistema Operativo: Android
Interfaccia: stock Android
Paese: Cina
Brand Partnership: Zeiss

 

Huawei

Fino al 2019 Huawei era in lizza per diventare il maggior produttore di smartphone al mondo. Poi sono arrivate le sanzioni dell’amministrazione Trump, che hanno tarpato le ali sia alla divisione corporate dell’azienda (quella che si occupa delle infrastrutture di comunicazione) sia alla divisione Consumer (nota come Consumer Business Group).
Ad oggi Huawei continua a produrre smartphone (il più recente è il top di gamma P50) di alta qualità che tuttavia, in conseguenza proprio delle sanzioni americane, non possono utilizzare i servizi di Google (Gms). I modelli più recenti implementano Harmony OS, sistema operativo proprietario che sostituisce i GMS con gli HMS (Huawei Mobile Services). La distribuzione delle app non avviene tramite il Google Play Store, ma attraverso la App Gallery: la quantità di app disponibili è cresciuta molto negli ultimi anni, ma rimangono ancora molte lacune evidenti.

Sistema Operativo: Harmony OS
Paese: Cina
Brand Partnership: Leica, Porsche Design

 

Honor

Già controllata di Huawei, nata come spin-off per coprire la fascia media e medio-bassa del mercato, oggi Honor è un’azienda a sé stante. Un consorzio di azionisti l’ha rilevata da Huawei alla fine del 2020, sottraendola alle sanzioni statunitensi. I primi dispositivi della nuova Honor - la serie 50 5G - sono arrivati alla fine del 2021. L’azienda è tornata a stringere una partnership diretta con Google e i nuovi dispositivi utilizzano di nuovo Android in licenza e i Google Mobile Services ai quali Huawei non ha accesso. Significa, in soldoni, che sui nuovi Honor le app funzionano tutte come su qualsiasi altro smartphone Android concorrente.

Sistema Operativo: Android
Interfaccia: Magic UI
Paese: Cina

 

Motorola (Lenovo)

Motorola, azienda fondamentale nella storia dell’informatica e della telefonia mobile, ha una storia recente piuttosto travagliata. Nel 2009 la compagnia si è scissa in Motorola Solutions (che produce ricetrasmittenti e soluzioni radio) e Motorola Mobility, cioè la divisione di telefonia. Quest’ultima è stata ceduta nel 2012 a Google, e poi nel 2014 da Lenovo.
Ad oggi Motorola è il marchio di tecnologia ufficiale del produttore cinese e commercializza i dispositivi di fascia bassa, media e medio-alta della serie “moto g”. Gli smartphone utilizzano una versione stock di Android con una serie di personalizzazione dell’interfaccia tipiche di Motorola, molto apprezzate dagli appassionati del marchio. In Europa Motorola mantiene quote di mercato relativamente basse. In Brasile, dove possiede diversi stabilimenti, il marchio è secondo per quote di mercato dopo Samsung. Motorola va forte anche in America: grazie alla notorietà del marchio e all’uscita di scena di LG Mobile, Lenovo ha superato il 12% di quote di mercato nell’ultimo trimestre del 2021.

Sistema Operativo:  Android
Interfaccia: stock Android, con personalizzazioni Motorola
Paese: Cina (marchio controllato da Lenovo)

 

Nokia (HMD Global)

La storica azienda finlandese, uno dei nomi più importanti della storia globale della telefonia mobile, oggi si occupa principalmente di reti e infrastrutture. La divisione mobile e la produzione degli smartphone del marchio oggi fanno capo a HMD Global.
Sul mercato si trovano sia smartphone Android, sia diversi cosiddetti “feature phone”, privi di molte funzioni smartphone (ma compatibili con WhatsApp) che riprendono i design di storici modelli del marchio come il Nokia 3310 o il Nokia 8110, il telefono usato da Neo nel primo Matrix.

Sistema Operativo: Android (KaiOS sui feature phone)
Interfaccia: stock Android
Paese: Finlandia

 

Tcl

Il produttore cinese è conosciuto principalmente per i suoi Tv di buona qualità a prezzi abbordabili, ma dal 2019 è attivo anche nel settore smartphone. I dispositivi di Tcl si collocano nella fascia media e medio bassa e uniscono buone prestazioni a schermi di alta qualità, grazie alle tecnologie ereditate dallo sviluppo dei display ad alta definizione dei televisori. Ci si attende che la nuova serie di smartphone Tcl 30 venga presentata in occasione del Mobile World Congress 2022 di Barcellona, a due anni dal debutto, sempre nella città catalana, dei primi smartphone della serie 10. Tcl controlla anche il marchio Alcatel, che fu di Nokia: è utilizzato per smartphone economici di fascia bassa.

Sistema Operativo: Android
Interfaccia: TCL UI
Paese: Cina
Marchi controllati: Alcatel

 

Asus e RogPhone

Asus è uno storico produttore taiwanese, attivo soprattutto nel mercato dei Pc, dei laptop e della componentistica per Pc. Ha tuttavia una divisione mobile ancora attiva, che circa una volta all’anno rilascia un aggiornamento della serie Zenfone. I modelli più recenti sono gli Zenfone 8, che includono lo smartphone Android più compatto sul mercato. Sono smartphone di buona qualità, con un ottimo rapporto prezzo-prestazioni. Tuttavia scelte di marketing e di distribuzione da parte della casa madre in questi anni non hanno contribuito alla diffusione (e al raggiungimento) delle quote di mercato che gli smartphone Asus meriterebbero.
Oltre agli Zenfone, Asus produce gli smartphone da gaming della serie Rog Phone, molto apprezzati dagli appassionati di videogiochi che hanno bisogno di potenza e opzioni avanzate di raffreddamento.

Sistema Operativo: Android
Interfaccia: stock Android / Rog UI
Paese: Taiwan



Sony

Il gigante dell’elettronica giapponese ricopre un ruolo marginale nel mercato degli smartphone. Nonostante la buona qualità dei dispositivi della serie Xperia, continui problemi nella disponibilità dei dispositivi a livello globale, campagne di marketing insufficienti e prezzi elevati rispetto alla concorrenza penalizzano l’offerta dell’azienda. Nonostante i modelli del produttore - come il recente Xperia 1 III - abbiano tutte le carte in regola per competere nella fascia alta del mercato, per Sony la divisione mobile non sembra essere una priorità rispetto ad altri segmenti come le fotocamere, i TV e il gaming.

Sistema Operativo: Android
Interfaccia: stock Android
Paese: Giappone

 

Wiko

Il marchio Wiko vende smartphone Android low cost e vanta una buona presenza di mercato in Italia nella fascia sotto i 150€. Fondata in Francia nel 2011, l’azienda oggi mantiene sede e uffici a Marsiglia ma è una controllata del produttore cinese Tinno Mobile. I dispositivi di Wiko sono una buona opzione per chi cerca uno smartphone senza troppe pretese e non ha bisogno di prestazioni avanzate. I punti di forza di quasi tutti i modelli, oltre al prezzo, sono gli schermi di grandi dimensioni e la batteria di lunga durata. Attenzione però a caratteristiche specifiche come l’NFC (necessario per i pagamenti contactless con Google Pay): molti dei modelli più economici ne sono privi.

Sistema Operativo: Android o Android GO
Interfaccia: Wiko UI
Paese: Francia / Cina



Tutti gli altri

Come ci si può facilmente accorgere facendo un giro sugli ecommerce di settore o nel reparto smartphone di un negozio ben fornito, i marchi di cellulari sono molti di più rispetto a quelli del nostro elenco. Tra quelli che vale la pena conoscere, almeno di nome, segnaliamo:
Doro: produttore svedese di cellulari (e ora anche smartphone) con interfacce semplificate, studiati per il pubblico degli anziani
Umidigi: produttore cinese indipendente con uno dei nomi più buffi sul mercato. Realizza smartphone Android economici ed è nella top 10 dei telefoni più venduti in Cina.
Doogee: nato nel 2013, il marchio cinese appartiene al gruppo Kvd International. Produce smartphone Android a buon mercato, distribuiti anche in Italia.
Cat Phone: Commercializzati dalla britannica Bullit Mobile su licenza di Caterpillar, sono smartphone Android “rugged”, cioè iper-resistenti, corazzati e idrorepellenti, pensati per chi fa lavori pesanti. Gli smartphone S60 e S61 sono tra i pochi sul mercato a integrare una fotocamera termica Flir, utile per individuare dispersioni e surriscaldamenti in ambito domestico o industriale.
Ulefone: marchio cinese diretto concorrente di Cat. Commercializza smartphone Android rugged di fascia medio bassa.
Blackview: fondata ad Hong Kong nel 2013, offre a sua volta telefoni “rugged” che uniscono buone prestazioni e prezzi abbordabili. Come gli Ulefone, in Italia gli smartphone Blackview si possono acquistare su Amazon.
HiSense: marchio noto principalmente per i televisori e gli elettrodomestici, HiSense commercializza anche una serie di smartphone Android di fascia medio-bassa.
 

I cari estinti

Nella nostra lista avrete probabilmente notato l’assenza di marchi come Blackberry e LG Mobile, che fino a pochi anni fa ricoprivano ancora un ruolo rilevante nel settore.
Per Blackberry il capolinea definitivo è arrivato a inizio 2022: il brand era stato acquisito da Tcl, che però nell’agosto del 2020 non ha rinnovato la licenza. Il marchio è stato poi rilevato da una sconosciuta azienda texana che aveva promesso il lancio - mai avvenuto - di un nuovo smartphone 5G. Molto diverso il caso di LG Mobile: l’azienda coreana, forte nella produzione dei display e degli elettrodomestici, ha deciso di chiudere la divisione smartphone a metà del 2021 dopo anni di difficoltà e scarsi risultati di vendita. LG deteneva buone quote di mercato negli Stati Uniti, ma non in Europa e in altri paesi del mondo.