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Almanacco dell'Innovazione - 19 marzo 2016

Come e perché Papa Francesco ha debuttato su Instagram

Come e perché Papa Francesco ha debuttato su Instagram
2 minuti di lettura

Il 19 marzo 2016 il co-fondatore di Instagram, Kevin Systrom, vestito come uno dei Blues Brothers, è tornato in Vaticano per dare il benvenuto a un nuovo utente: Papa Francesco

I due si erano già visti qualche settimana prima, sempre in Vaticano, per discutere “del potere delle immagini per unire le persone di culture e linguaggi diversi”, aveva rivelato lo stesso Systrom pubblicando, ovviamente su Instagram, una foto dell’incontro nel palazzo apostolico. Per poi aggiungere che "è stata di gran lunga una delle esperienze più memorabili della mia vita!”. Era il 26 febbraio. Tre settimane più tardi i due si sono visti di nuovo, perché il Papa aveva scelto quel giorno per debuttare su Instagram. 

Alle 12 e 25 il primo post, una foto del pontefice inginocchiato in preghiera con la scritta in 9 lingue: "Pregate per me". Lui stesso ne aveva dato notizia su Twitter, dove aveva già 26 milioni di follower (ma il debutto di un Papa su Twitter si deve al suo predecessore): “Inizia un nuovo cammino, in Instagram, per trascorrere con voi la via della misericordia e della tenerezza di Dio", il tweet. Tra i primi a complimentarsi c’era stato il co-fondatore di Facebook (e proprietario di Instagram dal 2012) Mark Zuckerberg: "Benvenuto su Instagram, Papa Francesco. Non importa quale fede praticate, dovremmo tutti ispirarci all'umiltà e alla compassione di Papa Francesco".

La notizia ovviamente fece subito il giro del mondo. Il New York Times: “Get Ready, Internet! The Pope Joined Instagram” (“Preparati Internet! Il Papa è sbarcato su Instagram”). La Cnn: “Pope Francis gains 1 million Instagram followers in under 12 hours” (Il Papa su Instagram raccoglie un milione di follower in meno di 12 ore”). Quello che si seppe solo diversi anni dopo è cosa accadde quella mattina in Vaticano. Systrom lo ha raccontato in un'intervista nel 2019.

Nel corso del primo incontro, fortemente voluto dallo stesso Systrom, “ho spiegato al Papa che non importa chi sei, ma se hai qualcosa da dire, il posto dove farlo è Instagram. Lui mi rispose: bene, il mio team approfondirà la cosa e mi daranno la loro decisione. Ma non decidono solo loro, perché ciascuno di noi ha un capo, persino io. E ha puntato un dito verso il cielo”. Un paio di settimane dopo il team del Papa e il suo “capo” devono avere deciso che si poteva fare e hanno chiamato Systrom per chiedere cosa si dovesse fare esattamente per aprire un profilo; lui rispose che era facilissimo, ma poi capì che valeva la pena di tornare a Roma per farlo personalmente e godersi lo spettacolo.

Il secondo incontro infatti dev'essere stato davvero particolare, a dar retta al racconto di Systrom: “Eravamo appena atterrati, avevamo gli occhi rossi per il sonno. Lui è entrato, ha girato l’angolo e ha esclamato: Kevin!. Era come rivedere un vecchio amico della squadra di basket o robe simili... Avevamo tutti un iPad ed era tutto pronto. Il nome (@franciscus) era già stato inserito. E quindi letteralmente tutto quello che lui doveva fare era cliccare per registrarsi”.

Quando il profilo di Papa Francesco ha compiuto 5 anni, nel 2021, in molti hanno provato a fare un bilancio di questa esperienza social. Il giorno del debutto, monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione, aveva  detto: "Instagram aiuterà a raccontare un Pontificato attraverso le immagini per far entrare nei gesti di tenerezza e di misericordia tutte le persone che vogliono accompagnare e conoscere Papa Francesco". In realtà il profilo del Papa non è stato così rivoluzionario come invece questo pontefice è stato dal punto di vista della comunicazione in generale. Oggi ha quasi 9 milioni di follower, non segue ovviamente nessuno, ha fatto oltre 1200 post (uno ogni due giorni) ma l’unico motivo per cui ha fatto davvero notizia è stato un misterioso like a una modella brasiliana in bikini, misterioso perché il Papa ovviamente “non poteva averlo fatto”; venne subito cancellato e il Vaticano chiese ufficialmente a Instagram come fosse potuto accadere (non si conosce la risposta).

Sul senso e sui meccanismi della comunicazione social di questo Papa è stato recentemente realizzato un bel documentario, Churchbook, disponibile su Sky.