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L'evento

Chi è Gabriele Vagnato, il tiktoker che Papa Francesco ha invitato a San Pietro

Chi è Gabriele Vagnato, il tiktoker che Papa Francesco ha invitato a San Pietro
(agf)
Con Blanco davanti a 80 mila giovani per l'evento "Seguimi" che ha raccolto 80 mila persone e che ha preso il nome dalle parole del capitolo 21 del Vangelo di Giovanni
2 minuti di lettura

Ha 3.7 milioni di follower su TikTok, 1,1 milioni su Instagram e 750.000 iscritti al canale Youtube: è Gabriele Vagnato, il TikToker che Papa Francesco ha invitato a piazza San Pietro nell'ambito dell'evento "Seguimi" che ha raccolto 80 mila persone e che ha preso il nome dalle parole del capitolo 21 del Vangelo di Giovanni, con specifico riferimento all’invito rivolto da Gesù a Pietro, appunto "Seguimi".

La giornata, tutta dedicata ai giovani, con la presenza di ragazzi ucraini - è stata organizzata dal Servizio nazionale di Pastorale giovanile della Conferenza episcopale italiana ed è stata l'occasione, proprio nel Lunedì di Pasqua, per un nuovo appello di Papa Francesco per la pace in Ucraina: "Le liti, le guerre, le contese lascino posto alla comprensione, alla riconciliazione. Sottolineare sempre questa parola: riconciliazione", ha detto Francesco al Regina Coeli, che in questo periodo liturgico sostituisce l'Angelus. "Rinunciamo ai nostri piani umani, convertiamoci ai Suoi disegni di pace e di giustizia", ha rimarcato il Pontefice chiedendo ancora l'intercessione di Dio in questo momento così difficile.

Roma, Blanco canta in piazza San Pietro aspettando il Papa: le immagini dai social

Per questi messaggi Papa Francesco ha chiamato all'appello le star del mondo giovanile: cantanti delle nuove generazioni, come Blanco, il giovane vincitore del Festival di Sanremo che ha emozionato, fino alle lacrime, qualche ragazzina. E, appunto il seguitissimo Gabriele Vagnato, il TikToker che è passato dalle imitazioni ai pranzi di famiglia a intrattenere 80 mila ragazzi di fronte al Papa. Il comico che spopola su YouTube, TikTok e Instagram è il co-conduttore con Andrea Delogu, presentando gli ospiti musicali, Blanco e Matteo Romano.

Il suo successo inizia una decina di anni fa: "Da buon calabro - spiega Vagnato - facevamo spesso tavolate di famiglia decisamente affollate. Io salivo in piedi sulla sedia e imitavo gli zii. Poi ridere è diventata quasi una necessità, avendo perso il papà da giovane: evitavo di pensare a questo e ai classici problemi dell'adolescenza facendo video buffi su YouTube. E intanto mia madre spignattava in cucina facendo un gran casino e io andavo a litigarci". La mamma a questa carriera del figlio crede e non crede tuttora: "Continua a mandarmi link a bandi di concorsi pubblici, tipo il Comune di Vimercate che cerca un funzionario. Dice che dovrei sfruttare il diploma da geometra. Niente università, la laurea deve prenderla chi vorrà usarla. Io ho questo lavoro che sta cambiando assai: da testi molto scritti ora sto seguendo i gusti della gente, che vuole sempre più improvvisazioni e imprevisti, amo mettere a disagio gli altri e vedere che effetto fa". Il tutto da ormai tre anni accade a Milano: "Ci sono arrivato poco prima del primo lockdown, magari ho portato io il virus, sono il paziente meno uno. La città mi piace malgrado cose semplicemente incomprensibili, tipo la Fashion Week o il fitting, che è quando l'abito preparato per te viene fatto indossare a una modella che fa il manichino in carne e ossa. Dopodiché se vuoi riuscire in certi settori devi venire qui, punto".
 
Del Papa ha detto: "Francesco è molto simpatico, sceglie spesso lo humour, e una figura così che ride e scherza aumenta di parecchio la propria autorevolezza".

Di certo in Vaticano si è vissuta dunque una sorta di mini Gmg (Giornata Mondiale della Gioventù), dove si è pregato ma anche ascoltato le parole del papa, soprattutto sull'Ucraina: "Purtroppo - ha spiegato il Pontefice - sono ancora dense le nubi che oscurano il nostro tempo. Oltre alla pandemia, l'Europa sta vivendo una guerra tremenda, mentre continuano in tante regioni della Terra ingiustizie e violenze che distruggono l'uomo e il pianeta. Spesso sono proprio i vostri coetanei a pagare il prezzo più alto: non solo la loro esistenza è compromessa e resa insicura, ma i loro sogni per il futuro sono calpestati". Un pensiero mesto che ha investito la grande festa degli adolescenti italiani. Sono stati come dicevamo 80mila a piazza San Pietro per il Papa. Molti di più di quanti erano attesi, hanno riempito la piazza ma anche via della Conciliazione, in un tripudio di canti e allegria. Sono stati chiusi due anni in casa questi giovani a causa della pandemia e ora questa giornata segna la rinascita.