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Almanacco dell'Innovazione - 23 aprile 1946

Da una fabbrica di aerei esce un motorino rivoluzionario: la Vespa

Da una fabbrica di aerei esce un motorino rivoluzionario: la Vespa
3 minuti di lettura

Il 23 aprile 1946, Piaggio deposita, presso l’ufficio Brevetti di Firenze, il progetto di una “motocicletta a complesso razionale di organi ed elementi con telaio combinato con parafanghi e cofano ricoprenti tutta la parte meccanica”. Si tratta di un nuovo tipo di motorino: la Vespa.

La storia di uno dei marchi italiani più famosi nel mondo è stata raccontata mille volte, ma uno dei più bravi è stato il giornalista economico Giuseppe Turani. Qui spiega l’antefatto: “Piaggio nasce per fare aerei. Sono le circostanze a spingerla verso gli scooter. Subito dopo la guerra, in azienda si attraversa un momento delicato: gli impianti per fare aerei sono stati danneggiati. E quindi bisogna inventarsi qualcosa. Sono giorni in cui girano pochi soldi e anche poca benzina. Però la gente ha voglia di muoversi. La strada giusta è quella di dare agli italiani una specie di moto. Enrico Piaggio in realtà non sa bene che cosa vuole. Sa solo che vuole una cosa che non c’è e che nessuno ha mai visto. Per ottenere questa cosa misteriosa, ha però un’idea importante: si rivolge all’uomo giusto, cioè all’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio, che sarà il padre tecnico della Vespa, e che ha progettato il primo elicottero italiano. L’ingegnere detesta le moto, proprio non gli piacciono. In particolare, non gli va che si debba scavalcare la moto per salirci sopra. La sua grande invenzione è appunto questa: grazie alla sua abilità come progettista di aerei, disegna la prima moto a scocca portante, che quindi non ha bisogno di un tunnel centrale con il motore e tutto il resto. Sempre perché detesta le moto normali, porta il cambio sul manubrio. Per il motore non ci sono problemi: D’Ascanio prende un motorino di avviamento da aereo e con quello fa correre il suo scooter. Così nasce la Vespa, il 23 aprile del 1946”.

Su Italicon invece c’è un profilo del suo inventore, Corradino D’Ascanio. Qui i primi passi: “Nato il primo febbraio 1891 a Popoli, in provincia dell’Aquila, da Giacomo e Anna De Michele, Corradino ha operato in diversi campi e i suoi brevetti testimoniano quanto fosse in grado di precorrere i tempi. Fin da ragazzo è appassionato di aeronautica, una scienza quasi sconosciuta. Costruisce aerei in legno e stoffa e li fa volare sulle colline del paese. A 15 anni, 3 anni dopo il primo volo dei fratelli Wright, D’Ascanio trova il suo volo e costruisce una sorta di deltaplano, che usa per lanci sperimentali sempre dalle colline di Popoli. Per diventare ingegnere, D’Ascanio deve però trasferirsi a Torino, dove si laurea al Regio Istituto Superiore d’Ingegneria... Nel 1917 è l’amore a guidarlo in una nuova invenzione: a Popoli, volendo parlare con la fidanzata, Paola Paolini, non esistendo ancora il telefono, D’Ascanio installa un sistema di telecomunicazione, sistemando nelle due abitazioni apparecchi a batteria locale e inserendoli nella rete elettrica dell’illuminazione che eroga corrente solo nelle ore notturne. Non manca per l’italiano D’Ascanio l’esperienza americana: nel 1918 si trasferisce negli Stati Uniti, dove costituisce una società aeronautica con il figlio di Gabriele D’Annunzio, l’ingegnere Ugo Veniero, per la realizzazione di un aeroplano equipaggiato con un motore di motocicletta Harley Davidson mai entrato in produzione, motivo per cui D’Ascanio riprende la via dell’Italia. Tante le invenzioni che ci ha lasciato: dal distributore di sapone al torchio per la pressatura delle olive, dal forno elettrico per la cottura del pane e per la pasticceria alla macchina per la catalogazione e ricerca rapida di documenti e, anche, il segnalatore di eccesso di velocità per veicoli. L’inventore abruzzese, dopo avere sposato la fidanzata Paola, brevetta nel 1925 l’elicottero a due eliche. Nel 1945, terminato il conflitto mondiale, mentre i migliori ricostruiscono l’Italia, D’Ascanio viene chiamato da Enrico Piaggio per la costruzione di un motociclo a basso costo, accessibile a tutti. L’ingegnere non ama le motociclette, ma questo non lo ferma e idea quella che sarebbe diventata la motocicletta più famosa al mondo: la Vespa”.

Il motivo, probabile, del nome lo ha raccontato Focus: "Come farà a reggere due persone con quel vitino da vespa?". Sembra siano state queste parole, pronunciate da Enrico Piaggio (presidente dell’azienda di famiglia) a dare il nome, nel 1946, a quello strano mezzo che Corradino d’Ascanio aveva disegnato... Secondo Wikipedia (ma non abbiamo trovato conferme) il nome Vespa sarebbe nato sempre da un'esclamazione di Enrico Piaggio causata dal suono del motore e dalle forme della carrozzeria che, vista dall'alto, la rendono somigliante all'insetto. È invece priva di fondamento un'altra versione, a lungo sopravvissuta, secondo cui il termine Vespa equivarrebbe all'acronimo di Veicoli Economici Società Per Azioni (dato che la Piaggio fu una delle prime società per azioni in Italia)”.