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Videogiochi

The A500mini, la prova dell’emulatore dell’Amiga 500

The A500mini, la prova dell’emulatore dell’Amiga 500
La consolle che fa riscoprire alcuni videogame classici degli anni ‘80 e ‘90
2 minuti di lettura

Presentato nel 1987, l’Amiga 500 ha rappresentato fin da subito un importante passo avanti per quanto riguarda il mondo dei personal computer e, di conseguenza, anche per quello dei videogiochi. Questo figlio dell’Amiga 1000 si rivelò infatti fin da subito un’ottima macchina per giocare e, nonostante un successo altalenante dovuto a scelte commerciali scellerate, un luogo di innovazione e sperimentazione ludica che ha dato origine a molti classici.

Per celebrare il divertimento che ha dato ad almeno due generazioni e per giocare ancora oggi i titoli più belli è uscito da poco The A500 mini, ovvero una versione rimpicciolita dagli stessi che avevano creato the C64mini. Di fatto parliamo di un processore Arm H6 con 512 MB di Ram racchiuso in una scocca fatta a forma di Amiga 500, ovviamente senza una tastiera funzionante. All’esterno troviamo tre porte Usb a cui connettere il mouse, ovviamente ispirato come design a quello originale e senza rotellina, un gamepad che ricorda quello dell’Amiga CD32 e una tastiera e la presa Hdmi.

Precaricati dentro TheA500 mini ci sono 25 giochi tra cui spiccano Another World, Speedball II, The Chaos Engine, Simon the Sorcerer, Zool, Worms e Alien Breed. Purtroppo, la lista prevede anche prodotti meno memorabili e come potete immaginare ci sono delle lacune ma quando si parla di licenze e vecchi giochi ci sono sempre dei vuoti imbarazzanti che, come vedremo, per fortuna sono colmabili.

Ogni gioco può essere salvato in qualsiasi momento per continuare la partita successivamente e volendo è anche possibile attivare una serie di filtri grafici per simulare le linee di scansione di un tubo catodico, più o meno come accade in qualunque altra console di questo tipo. Va detto che l’effetto in questo caso sembra sporcare un po’ troppo l’immagine rispetto ad quello che si può ottenere sul Sega Megadrive o il Super Nintendo Mini. Per quanto riguarda il controller, il gamepad allegato si comporta bene, molto meglio di quanto accaduto col TheC64mini, che all’epoca era piagato da un joystick quasi inutilizzabile.

Buono anche il mouse, che se non fosse per l’assenza della rotellina potrebbe tranquillamente essere utilizzato tutti i giorni per dare un tocco retrò alla vostra scrivania. Per vedere come si comporta con altri controller abbiamo provato a utilizzare un paio di arcade stick e il controller dell’Xbox ma in tutti i casi abbiamo avuto dei problemi con l’assegnazione dei tasti e una volta l’arcade stick non è stato neppure riconosciuto. Speriamo che questo difetto potenzialmente grave possa essere risolto nei firmware successivi.

Parlavamo prima dei giochi inclusi e di alcune perle che spiccano nella lista, ma è palese che mancano vere e proprie pietre miliari come Sensible World of Soccer, Moonstone, Syndicate, Secret of Monkey Island, Cannon Fodder o anche il datato, ma bellissimo da vedere, Defender of the Crown, che all’epoca rappresentava il gioco con cui mostrare le capacità dell’Amiga 500 al mondo. Per fortuna basta una chiavetta USB per risolvere questo problema. TheA500 mini è infatti compatibile con lo standard WHDLoad, che non è semplicemente uno standard di vecchie Rom ma un'immagine archiviata del gioco che contiene tutti i dati per farla girare al meglio, anche quando il gioco era diviso in più dischi. Basta infatti trovare i giochi sui siti dedicati al retrogaming, mettermi in una cartella sulla chiavetta dopo aver seguito le istruzioni del manuale e potrete giocarci quasi senza problemi. Il “quasi” è dovuto al fatto che in alcuni casi trovare la versione funzionante può essere più complesso ma praticamente tutti i giochi che abbiamo testato funzionavano tranquillamente.

Alla fine dei giochi siamo di fronte al solito dilemma con dispositivi di questo tipo. The A500mini è una buona soluzione “chiavi in mano”, o quasi, per passeggiare lungo il viale dei ricordi e riprendere in mano giochi che ancora oggi hanno qualcosa da dire, sia dal punto di vista artistico che ludico. Visto quanto a volte può essere complesso emulare l’Amiga se non si ha qualche minima conoscenza di ciò che serve per farlo c’è anche il plus che rende tutto molto semplice fin dall’inizio. Ma, ovviamente, se avete già un bell’archivio di ROM nel mame, se utilizzate soluzioni FPGA, se preferite un vero Amiga collegato al tubo catodico tutto questo per voi sarà superfluo e persino costoso, perché comunque parliamo di quasi 130 euro e a quel punto il prezzo di sentire di nuovo la bellissima colonna sonora di Chaos Engine o il suono di uno scontro in Speedball 2 lo sapete solo voi.